Arme (e Arma)

lo scudo insieme alle pezze araldiche e altri componenti dello “stemma”.

Armellino (anche Ermellino)

1) nome aulico dell’ Ermellino (da “Mus Armenius”, Topo Armeno), animale selvatico Mustela Erminea. 2) una delle “pellicce” per gli scudi in Araldica. Rappresenta la pelle candida sulla quale risaltano le code nere dell’ Ermellino, queste ultime rappresentate come “fiocchetti” o somiglianti al seme di “fiori” delle carte da gioco (dette moscature). Se i colori sono invertiti (fondo nero con moscature bianche dicesi Contrarmellino, se i colori sono diversi dal nero e dall’argento si dice Armellinato.

Armenia (arma antica)

“D’oro al leone rosso coronato del primo”

Armi

1) i denti, i becchi e gli artigli degli animali. 2) sinonimo di “stemma”. Vedi Arme.

Armi Sociali

armi proprie delle Società, Religioni, Confraternite, Università, Associazioni.

Armille

“piccole armi”; figura composta da due o tre anelli posti uno dentro all’altro. Cfr. Circoli. Onorificenza concessa dai comandanti degli eserciti Romani come benemerenza.

Arpia

figura che si ispira al mostro mitologico con viso e seno di donna; corpo, ali e artigli d’avvoltoio (e talvolta con orecchie di orso). Essendo simbolo della “distruzione” fu adottata soprattutto dagli uomini d’arme.

Arrestato

attributo dell’animale fermo sulle quattro zampe. Vedi Fermo.

Arricciato (e Arroncigliato)

attributo del gatto, quando rappresentato col dorso arcuato e il pelo irto (rabbuffato), per minacciare, o porsi in difesa.

Artiglio Alato (e Mano d’Aquila)

è una figura caratteristica rappresentata da un’ala d’aquila munita di un artiglio rapace

Asburgo (Absburg e Absburgo)

titolo originario della casa degli imperatori d’Austria la cui discendenza maschile diretta terminò nel 1740 con Carlo VI (padre di Maria Teresa). Nel 1273 Rodolfo d’Asburgo venne letto Imperatore e, sconfiggendo il re di Boemia Ottocaro II, si impadronì dell’Austria. Nella Sala degli Stati Generali di Bruxelles il 25 ottobre 1555 Carlo V abdicò ufficialmente dividendo l’Impero, affidando l’Arciducato d’Austria e il titolo imperiale al fratello Ferdinando I (il quale era già re di Boemia e Ungheria) mentre la Spagna, le Fiandre, l’Italia e le “Indie” le lasciò al figlio Filippo II (di Spagna). Effettivamente il passaggio dei poteri iniziò nell’estate 1556 e l’abdicazione dal titolo imperiale (a favore di Ferdinando) avvenne solo il 24 febbraio 1557 (data del compleanno di Carlo V), Ferdinando dovette attendere la Dieta imperiale di Francoforte del 12 marzo 1558 per essere riconosciuto imperatore dai Principi Elettori.

Asburgo (arma)

“d’oro al leone di rosso, armato e lampassato d’azzurro” dal nome del loro possedimento più antico: il castello di Absburg (Habichtsburg: ‘castello dello sparviero’) nella contea dell’ Alta Alsazia, oggi nel Cantone Svizzero di Aargau, che venne loro tolto dall’imperatore Carlo IV nel 1346. In seguito adottarono le armi del loro più importante regno: l’Austria. La dinastia dette molti imperatori al Sacro Romano Impero e dal 1438 mantennero ininterrottamente la carica fino al 1806, quando venne abolita da Napoleone. Gli Arciduchi d’Asburgo, che mantennero la maggior parte dei territori orientali dell’ex Sacro Romano Impero si fregiarono alloro del titolo di Imperatori d’Austria. Nel 1867 adottarono il titolo di Imperatori d’Austria-Ungheria fino alla fine della Prima Guerra Mondiale. Vedi Austria (Arma) e Sacro Romano Impero.

Ascalona (cipolla di)

scalogno (Allium Ascalonicum). Varietà di cipolla che prende il nome dall’omonima città della Palestina. Rara in Araldica, più diffuso: Cipolla.

Ascendente

animale in atto di salire su un’altra figura.

Ascia (e Ascia d’Armi)

arma offensiva a manico corto (dei legno o di metallo), con un ferro tagliente ricurvo inserito perpendicolarmente. Scure. Vedi Azza.

Ascia Bipenne

vedi Bipenne.

Aspilogìa

termine coniato da sir Henry Spelman nel XVI secolo col significato di “studio delle armi”. Meglio Araldica.

Assia (Hessen) arma

arma regionale tedesca, ”d’azzurro al leone fasciato di otto pezzi d’argento e di rosso, armato e lampassato dello stesso coronato d’oro”.

Assicellato

si dice di uno scudo suddiviso abitualmente in rettangoli in senso verticale a (similmente allo scaccato) può essere in sbarra, in banda ma anche in fascia.

Assuntive (armi), anche di Assunzione

sono le armi che si prendono (assumono) per la prima volta in ricordo di un’azione meritoria o di un’impresa lodevole. Secondo il principio derivato dalla legge militare per il quale “il dominio delle cose acquistate in guerra giusta passano al vincitore” chi avesse fatto prigioniero un nobile di rango, acquisiva per sé e di discendenti la facoltà di adottarne le armi.

Attestato

termine raro nell’araldica italiana derivato dal francese abouté. Meglio: contrapposto. 1) Si usa per le pezze allungate quando si toccano con la punta o la cima). E’ attributo dei fusi, delle mandorle, delle zampe, delle spade, delle losanghe. Se l’estremità è appuntita si usa il termine appuntato. Le moscature d’armellino sono dette a riscontro quando le estremità corrispondono e si riuniscono in croce (“d’argento, a quattro moscature d’armellino contrapposte”). 2) Usato anche per pezze la cui estremità è arrotondata, o è di smalto diverso.

Attorcigliato (Attorniato, Attortigliato)

1) attributo della posizione del serpente. 2) della testa di moro quando porta una fascia di smalto intorno alla fronte, in questo caso deriva da tortiglione: fascia che cinge la fronte e la nuca. 3) attributo delle figure formate da due corde intrecciate che lasciano vedere il campo tra i loro vuoti. Torciglione.

Attraversante

1) si dice di una figura (o pezza) che attraversa il campo, la partizione, o l’inquartatura di uno scudo. 2) di una figura araldica sovrapposta ad un’altra in modo da coprirla parzialmente.

Aumentazione

vedi Addizione.

Aureola

letteralmente “piccola aura” è un segno splendente che circonda il capo dei santi, degli esseri soprannaturali e, talvolta, degli esseri umani (come l’imperatore). Nell’arte bizantina circonda anche il capo di esseri contemporanei viventi degni di onore, ma rappresentata in forma quadrangolare anziché tonda. In Araldica si preferisce il termine Nimbo (vedi questa voce).

Austria (arma)

“di rosso alla fascia d’argento”; emblema della famiglia reale e imperiale d’Austria degli Asburgo. Nome latinizzato della Marca dell’Est (Österreich) creata dall’imperatore Ottone I nel IX secolo, comprendente i territori di Austria propriamente detta, il Ducato di Corinzia e la Marca di Carniola, alle quali nel XIII secolo gli Asburgo unirono la Carinzia e la Stiria facendone i cosiddetti “Stati Patrimoniali” (Eigen) con residenza del principe nella Città Libera Imperiale di Vienna. Nel 1363 fu annesso il Tirolo, ereditato tramite Margherita Maultasch ultima della locale dinastia comitale.Vedi Asburgo.

Avellana

1) nocciola, frutto del nocciolo (Corylus Avellana). Si rappresenta sempre munita della “buccia”. Secondo la tradizione prende il nome dalla città di Avellino (o di Avella), da dove proveniva una varietà particolarmente pregiata all’epoca dei Romani. 2) Croce formata da quattro avellane moventi da una perla centrale.

Azza

dal francese “hache”, specie di scure in forma di martello o piccola alabarda con il ferro avente una mezzaluna su un lato, che i cavalieri utilizzavano durante il combattimento ravvicinato, quando la lancia e le armi lunghe erano inutilizzabili.

Azzurro

uno degli smalti dell’Araldica. Essendo tecnicamente un pigmento molto difficile da ottenere (principalmente dal lapislazzuli e dal fiore del Guado) divenne simbolo di regalità.

Badile

altra denominazione con la quale si indica la Vanga.

Baglionato (anche Bailonato, meno corretto- Imbavagliato)

animale (specificamente il cane) avente un osso, o bastone, tra le fauci, cfr. Baglione.

Baglione

dal francese “Bâillon” (bavaglio). Oggetto, che può essere un osso o un bastone, tenuto tra le fauci di un animale.

Bailonato

vedi Baglionato.

Baldacchino

padiglione, copertura portatile per le processioni sostenuto da aste in numero variabile. Il nome deriva da “Baldacco” nome italianizzato di Bagdad, da dove provenivano le pregiate stoffe per confezionarlo. Cfr. Basilica.

Baldacchino Basilicale

vedi Basilica.

Balivo

ognuno dei Grandi Ufficiali di un Ordine Militare, insieme compongono il Capitolo Generale dell’Ordine insieme ai superiori ecclesiastici; a capo dell’Ordine stava un Gran Maestro con carica a vita, seguito da un Gran Precettore (o Gran Comandante), dal Luogotenente del Maestro, dal Tesoriere, dal Maresciallo, dal Drappiere (o Quartiermastro o Gonfaloniere), dal Generale, dall’Ospedaliere e dal Turcopoliere (che guidava le truppe indigene palestinesi durante il Regno Cristiano di Gerusalemme). Vedi Ordine di Malta, Ordine Templare, Ordine Teutonico, Ordine di San Lazzaro.

Balteo

1) cintura di cuoio che dalla spalla destra scende sul fianco sinistro alla quale si attacca lo scudo e talvolta la spada, tracolla. 2) cinghia che permette di indossare la faretra, il turcasso o l’arco. Dal latino “Balteum” (cintura della spada). Nel linguaggio ricercato alcuni chiamano così la fascia del Sindaco. Vedi anche Fusciacca.

Balzana

scudo troncato, cioè diviso orizzontalmente in due parti uguali. Popolarmente è il nome dato alle armi di Siena (ma anche di Lucca e Ferrara). Derivato dal franc. Baucèant.

Balzo (Del) arma

“di rosso alla stella d’argento”. Secondo la leggenda la casata discenderebbe da uno dei Magi che andarono a visitare Gesù bambino a Betlemme, precisamente da Baldassarre che emigrò nel sud della Francia e costruì un castello presso le balze di Marsiglia che denominò Château des Baux.