Contrasbarrato
quando le sbarre sembrano tagliate a metà, opponendosi a ciascuna metà la metà del colore opposto.
Contrascaccato
è un fasciato avente la bordura doppio scaccata dei due smalti alternati.
Contrassegno (di Dignità)
sono sempre figure esterne allo scudo, possono essere Ecclesiastici (cappello, bastone, pastorale, mitra, croce, tiara, chiavi di San Pietro), Civili, Militari (figure allegoriche, mazza di Maresciallo, elmo, spade, berrette ).
Contravajato
quando la forma è la stessa del contravajo, ma i pezzi (campanelli) sono di colore differente dalla coppia argento e azzurro.
Contravajo
pelliccia, nella quale i pezzi caratteristici del vajo, anziché essere alternati sono insieme riuniti nelle loro basi, in modo che largento sia contrapposto allargento e lazzurro allazzurro.
Controbandato
bandato su quale passa una linea secante diagonale in sbarra e con le semibande con gli smalti scambiati, cioè delluno allaltro.
Controfasciato
fasciato sul quale passa una linea secante verticale sbarra e con le semifasce con gli smalti scambiati, cioè delluno allaltro.
Contromerlato
pezza merlata dalle due parti e con i merli scambiati. Cfr. Doppio Merlato.
Contropalato
palato sul quale passa una linea secante orizzontale e con i semipali con gli smalti scambiati, cioè delluno allaltro.
Contropassante
animali posti uno sullaltro ma alternatamente rivoltati (uno destra e uno a sinistra ).
Controsbarrato
sbarrato su quale passa una linea secante diagonale in banda e con le semisbarre con gli smalti scambiati, cioè delluno allaltro.
Controscaglionato
scaglione partito con gli smalti scambiati.
Controscanalato
vedi Cannellato.
Controvajo
vedi Contravajo.
Convenevoli Partizioni
pezze araldiche che riempiono lo scudo a uguali intervalli (fasciato, bandato, inquartato, scaccato ).
Convesso
pezza o figura ad arco con la curva verso il capo. Centrata (con il centro verso la punta dello scudo),
Coperto
1) degli edifici quando sono muniti di copertura di smalto differente, delle torri munite di tetto a cocuzzolo. 2) dei vasi o coppe chiusi con un coperchio.
Copta (croce)
vedi alla voce Croce.
Copto
egizio. Derivato dal greco Aighýptios poi corrotto in Gyptios (da cui anche linglese gipsy).
Cordata
attributo dellancora quando è provvista di gomena.
Cordato
attributo dellarco, della balestra e degli strumenti a corda quando il colore delle corde è diverso dal resto.
Cordelliera (o Cordigliera, anche Laccio dAmore)
sorta di collana formata da due cordoni di seta bicolore moventi dalla corona e attorcigliati intorno allo scudo, svolazzanti e fioccati. Le donne sposate circondano le proprie armi con una cordigliera annodata sotto la punta dello scudo, quelle nubili o vedove con una sciolta.
Le principesse (e la regina) di Savoia portano la cordelliera composta di seta bianca/argento e azzurra (la Regina Reggente sostituiva la cordelliera con la Gran Collana dellOrdine Supremo dellAnnunziata). Le donne nobili di seta/argento.
Cordigliera
sinonimo di Cordelliera.
Cordonata (croce)
la croce che porta nel suo centro un foro quadrato. Più corretto Forata.
Cordonato
munito di cordolo, i margini delle corone quando sono raffigurati in forma di cordoli murati o lisci (cordonato a muro), o attorcigliati in corda (cordonato in corda).
Coricato
1) attributo degli animali raffigurati sdraiati, giacenti, in riposo con la testa alta. 2) le pezze a punta quando questa è rivolta verso destra. In particolare le chiavi, le frecce, gli alberi o le colonne, le spade, i gigli quando sono raffigurate in fascia, contro la loro natura e posizionate in fascia verso destra. Contrario coricato rivoltato o controcoricate . 3) Lo scaglione, quando ha la punta orientata in fascia verso destra. Vedi Riposo (in).
Cornato (meno elegante Cornuto)
delle corna degli animali cornuti quando sono di smalto diverso dal corpo e contro la loro natura.
Cornetta
strumento musicale, piccola tromba spesso munita di drappello (piccolo drappo).
Corno
1) attributo degli animali cornuti. 2) strumento musicale da caccia, si dice imboccato, guarnito, legato (o allacciato) quando il bocchino, le guarnizioni o il legaccio (o laccio) sono di colore differente dal corno, accampanato quando la campana finale è di colore diverso dal resto.
Corno Dogale (o Camauro)
corona propria del Doge di Venezia, composta da una corona doro gemmata racchiudente un berretto frigio di broccato rosso o bianco/argento. Corona di rango che timbra le armi della Città di Venezia.
Nota: Il Doge di Genova aveva come corona un tricorno, assai simile a quello prelatizio, di seta o velluto rosso porpora.
Cornucopia
corno dellabbondanza, dal quale escono frutti, spighe e monete. Secondo la leggenda si tratterebbe del corno della mitica capra Amaltea, che aveva allattato Giove in fasce e alla quale egli spezzò inavvertitamente un corno; in parziale risarcimento fece in modo che da quel corno potessero uscire tutti gli oggetti desiderati dal possessore.
Corona
indica il grado di nobiltà e si mettono isolate sopra lo scudo oppure sulla sommità dellelmo. Nelle armi ecclesiastiche in passato indicava le sedi detentrici di titoli nobiliari (principe-vescovo, vescovo-conte, abate-conte) o i capitoli canonicali i cui membri godevano del titolo di conte o barone. Per convenzione quando lo scudo è coronato non si dovrebbe mettere anche lelmo sopra la corona.
Corona Reale (o Regale): cerchio doro, gemmato, sostenente nove fioroni (5 visibili), con nove archi doro, cimati da file di perle, riuniti in un globo crociato doro, foderata di velluto rosso, può racchiudere un tocco dello stesso.
Corona di Principe: cerchio doro, gemmato, sostenente nove fioroni (5 visibili) ognuno bottonato da una perla nel centro, foderato da un tocco di velluto rosso cimato da una nappa (fiocco) doro. (Vedi oltre).
Corona di Principe del Sangue: identica alla precedente ma racchiudente un tocco azzurro.
Corona Normale di Principe: cerchio doro, gemmato, sostenente nove fioroni (5 visibili) alternati da perle. Vedi anche Principe, corona di.
Corona Normale di Duca: cerchio doro, gemmato, sostenente nove fioroni (5 visibili). Vedi anche Duca, corona di.
Corona di Marchese: cerchio doro, gemmato, sostenente quattro fioroni (3 visibili), alternati da 12 perle raccolte in gruppi di tre (in fascia o in piramide). Vedi anche Marchese, corona di.
Corona di Conte: cerchio doro, gemmato, sostenente sedici perle (9 in vista). Vedi anche Conte, corona di.
Corona di Conte Palatino: oggi usa la corona di Conte. Vedi anche Conte Palatino.
Corona di Visconte: cerchio doro, rabescato, sostenente quattro grosse perle alternate da altrettante piccole (in vista 3 grosse e 2 piccole). Vedi Visconte.
Corona di Barone: cerchio doro, gemmato, intorno al quale è attorcigliata una collana di perle in sei giri (3 in vista).
Corona (antica) di Patrizio (o Corona Patriziale Antica): cerchio doro rabescato sostenente quattro fioroni e quattro perle alternate (3 fioroni e 2 perle in vista). Nonostante la denominazione è la più usata in Italia.
Corona (moderna) di Patrizio: cerchio liscio, sostenente quattro punte di lancia alternata da quattro piccoli globi (possono essere sostenuti da una punta), il tutto doro (in vista 3 punte e 2 globi).
Corona di Nobile: cerchio doro puro, rabescato, sostenente otto grosse perle (5 in vista), che possono anche essere sostenute da punte.
Corona di Cavaliere Erditario: cerchio doro puro, rabescato, sostenente quattro grosse perle (3 in vista).
Corona Antica (o AllAntica)
corona di metallo nobile o di smalto di 3, 5, 7, 9 punte, senza perle e senza decorazioni.
Corona Arciducale (dAustria)
corona che Rodolfo IV dAsburgo fece realizzare per la cerimonia di insediamento dellArciduca dAustria, composta da un cerchio con punte doro, riconosciuta dallimperatore Federico III nel 1450 circa e, dal 1616, conservata nellabbazia di Klosterneuburg presso Vienna.
Corona Civica Francese
le corone murali (o vallari: couronnes murales ou vallaires) furono istituite da Napoleone I (Decreto del 17 maggio1809) per distinguere le classi delle città dellImpero (di1° ordine, 2° ordine, 3° ordine). Attualmente in Francia non ci sono regole ma alcune indicazioni della Commissione Araldica Nazionale (Commission Héraldique Nationale): la corona consta di un cerchio di muro, che può essere doro o dargento, deve essere posta direttamente sul margine superiore dello scudo, e le dimensioni del cerchio devecoincidere conla parte superiore dello stesso. Il numero di torri è di solito 3 per i semplici Comuni, 4 per le città principali capoluogo di Dipartimento), 5 per la città capitale di Parigi. La corona murale di antica origine romana, è stato prescritta da Napoleone negli stemmi urbani. Ha inlinea di principio una parete con torri, una torre centrale e le altre disposte simmetricamente verso le estremità della parete. Le torri possono essere aperte e coperte. L’insieme è solitamente in muratura. Il colore può essere oro o argento. La corona murale può anche variare talvolta nella sua composizione (quella antica del primo decreto napoleonico aveva solo tre torri) e si può variare la forma, ad esempio per riprodurre costruzioni effettivamente esistenti nella regione. Ci sono esempi che rappresentano anche vigneti (se particolarmente pregiati), corone navali e corone aviarie (con ali daereo)! Si sconsiglia solitamente di usare le corone di dignità (nobiliari) negli stemmi di città, soprattutto per il fatto che molti stemmi civici derivano dalle armi di famiglia, e si potrebbe creare confusione. Vedi anche Napoleonico, Stato.
Corona Civica Italiana (o di Ente Territoriale Italiano)
La corona di Regione, Provincia, Città, Comune; è normalmente in metallo nobile, ha una larghezza di 8 moduli al massimo e deve essere sempre collocata sopra il lato superiore dello scudo; tecnicamente si dice che timbra lo scudo: timbro è attributo proprio di ogni oggetto posto sopra ad un altro. Nellarticolo 94 del RD del 7 giugno 1943 n. 652 si specifica che gli enti morali possono fregiare la loro arma ed insegna con quelle corone speciali, delle quali si proverà la concessione e il possesso legale.
Per le Province (a meno di speciali concessioni) è prevista in Italia una corona doro a cerchio, gemmata, con le cordonature (margini inferiore e superiore) lisce, racchiudente due rami, uno di alloro e uno di quercia al naturale, decussati (incrociati), uscenti dalla corona e ricadenti allinfuori (art. 95 del RD 1943 n.652) e legati da una nastro con i colori nazionali (verde, argento e rosso); questultimo però rappresentato spesso di colore azzurro che è anche lattuale colore della fascia indossata dal Presidente dellAssemblea provinciale. Nella regolamentazione precedente la corona era un semplice cerchio doro sostenente 12 torri (delle quali solo 7 in vista) unite a mezzaltezza da cortine di muro doro. Labolizione di questa corona (presente, tra le altre, nello stemma della Provincia di Roma) fu motivata dagli araldisti dal ragionamento che, se poteva essere verosimile che una città o un Comune fossero state cintate da mura, ciò non poteva essere per un territorio vasto come unintera Provincia. La Provincia Autonoma di Bolzano/Bozen, in ossequio allo stile germanico adottato nellAraldica del suo territorio, non usa corona e inscrive il tradizionale simbolo del casato dei Conti di Tirolo (la celeberrima aquila rossa) in uno scudo gotico. Mentre la Provincia Autonoma di Trento ha adottato una corona del rango di nobile. La Provincia di Avellino invece porta una corona regolare di Principe (e una di nobile inscritta nello scudo).
Per le Città (sempre a meno di speciali concessioni) è prevista una corona (o cerchia turrita) doro, formata da un cerchio doro con 8 pusterle (porte, 5 visibili), cordonata a muro, sostenenti 8 torri doro (5 visibili) unite da cortine di muro doro (art. 96), la muratura (cemento tra le pietre) è sempre di smalto nero.
Precedentemente al 1943 la corona era rappresentata come un cerchio di muro doro aperto da 4 porte (delle quali 1 e due mezze in vista) e 4 finestre (2 in vista) con 8 torri doro (5 in vista) unite a mezza altezza da cortine di muro dargento, ognuna cimata da una guardiola (o garitta) doro. Alcune città portano, invece, corone nobiliari di rango: per particolare concessione o per riconoscimento di titoli posseduti in passato (ad alcune città fu attribuito un vero e proprio titolo nobiliare e, per questo, iscritte negli elenchi ufficiali della nobiltà italiana; ad esempio: Lucca, Torino, Cherasco, Chivasso, Pinerolo, Saluzzo, Foligno, Orvieto, Spoleto, e la stessa città di Roma). Il nuovo stemma di Venezia, infine, è sormontato dal corno dogale (derivato dal berretti frigio e simbolo di libertà).
I Comuni (a meno di speciali concessioni) portano una corona dargento, murata di nero, con 4 pusterle (3 visibili), con cordonature a muro sui margini, sostenente un muro aperto da 16 porte (9 visibili: si tratta verosimilmente di beccatelli) e sormontata da una merlatura a coda di rondine o ghibellini (art. 97). Indica la volontà di libertà e di indipendenza municipale e alcuni sostengono che si ispiri a quelle che nel XVIII secolo furono poste sullo scudo delle tre principali città imperiali tedesche: Norimberga, Augusta a Francoforte (sul Meno) e in seguito assai diffuse nel XIX secolo. Precedentemente i Comuni oltre i 3000 abitanti avevano una corona formata da un cerchio doro aperto da 4 porte e sormontato da 8 merli dello stesso (5 in vista) uniti da muriccioli dargento. Mentre i Comuni inferiori ai 3000 abitanti portavano un cerchio doro senza porte con 8 merli (5 in vista) uniti da muriccioli tutti dargento.
La regolamentazione vigente non fa menzione delle Regioni, perché allepoca della promulgazione del relativo Regio Decreto non esistevano come circoscrizione amministrativa, ma alcuni araldisti hanno proposto una corona doro allantica: secondo alcuni con 8 punte doro (5 visibili) alternate da otto sfere pure doro (4 visibili) avente 4 rubini sul cerchio (1 intero e due mezzi visibili); secondo altri le punte doro dovrebbero essere 4 (3 visibili) alternate ad altre 4 (due visibili) pure doro ma più piccole (in questa forma è stata adottata nelle armi della Regione Valle dAosta). La Regione Autonoma Trentino Alto Adige-Südtirol, il cui Consiglio è formato dallunione dei due Consigli Provinciali di Trento e Bolzano, non usa corona e il suo stemma è formato dall unione (cioè inquartato) dei rispettivi emblemi. Alcune Regioni avendo adottato un logo ispirato dalla grafica moderna (come ad esempio Emilia Romagna e Lombardia) preferiscono non usare corone per evitare stridenti contrasti.
Corona Civica per i Comuni dellAfrica Italiana
corona speciale istituita con R.D. del 2 gennaio 1941 durante il periodo coloniale, resa legale con Regio Decreto di Vittorio Emanuele III del 2 gennaio 1941. La corona per gli stemmi delle Amministrazioni Municipali dell’Africa Italiana è formata da un cerchio dargento, cordonato doro ai margini, sormontato da 10 estremità superiori di lancia a tre punte doro (6 visibili) e da 2 punte di gladio dello stesso (1 visibile nel centro) intercalate ad ogni cinque lancie [sic].Dal nome l’uso di questa corona sembrerebbe limitato ai soli centri dell’Africa Orientale Italiana (A.O.I., con l’esclusione perciò della Libia), è comunque dubbio che, per gli avvenimenti bellici, sia mai stata effettivamente usata in qualche stemma.
Corona Civica Tedesca
oltre alle corone, agli elmi e ai cimieri propri della nobiltà le città tedesche, attualmente, possono portare una corona murale, che può essere di pietra o metallo nobile, abitualmente merlata alla guelfa e con solo tre torri a vista. Fa eccezione la corona della attuale capitale, Berlino, che ha una base muraria sostenente cinque fioroni a vista, tutta in oro.
Corona del Re di Francia
cerchio doro, gemmato, sormontato da otto vette doro (archi) caricati di perle e uniti sotto un piccolo globo imperiale cimato dalla croce e cinta pure da otto gigli (fleurs-de-lys) doro.