Tribolo
1) strumento di ferro simile ad un chiodo a 4 punte poste come le linee mediane di un tetraedro, utilizzate per impacciare la cavalleria. Gettati per terra i triboli stavano comunque con tre punte fitte nel terreno e una verso lalto. 2) disegno più o meno stilizzato dello stesso strumento usato in Araldica come figura.
Tricorno (o Berretta) prelatizia
tipico copricapo dei prelati cattolici di forma approssimativamente cubica e munita di tre alette rigide nella parte superiore con un fiocco, è indossata in modo tale che unaletta punti sulla fronte, una verso destra e la terza sul retro. Il colore è differente a seconda del grado del possessore allinterno della gerarchia cattolica (Giovanni XXIII fu lultimo papa ad averne una, bianca, personale).
Tridentino
di Trento. In particolare è riferimento allo storico Concilio, convocato a Trento il 15 dicembre 1545 da papa Paolo III Farnese per contrastare la Riforma protestante e protrattosi, con frequenti interruzioni, fino al 1563, coinvolgendo il pontificato di quattro papi. Le linee direttrici della Chiesa Cattolica Romana espresse durante questo Concilio sono sostanzialmente valide ancora oggi.
Trifogliato
croce e pezza allungata terminante in trifogli. Ognuno dei bracci della croce di S. Maurizio o della croce patriarcale.
Trifoglio
foglia araldica di tre lobi, male ordinati, con il gambo sinuoso.
Trinacria
v. Triquetra.
Trinciato
scudo suddiviso diagonalmente da una linea che scende dallangolo superiore destro allangolo inferiore sinistro, nella posizione della banda, si blasona per primo il colore del triangolo superiore.
Triquetra
in greco tre gambe, anche Trinàcria (tri-akros- tre punte); emblema tradizionale della Sicilia- si rappresenta come un volto umano, con due ali al posto delle orecchie, con tre gambe umane che sembrano roteare intorno in senso orario, allude alle tre punte che delineato lisola pressoché triangolare della Sicilia.
Triregno
vedi Tiara.
Trivulzio (arma)
arma della celebre famiglia lombarda, antica- Palato doro e di verde; moderna doro alla testa di tre volti al naturale [di carnagione] coronata del campo, accompagnata dalla scritta MENS UNICA, alias doro, alla testa di tre volti al naturale, coronata di una corona marchionale francese del campo.
Trofeo
le armi e le spoglie del nemico vinto in battaglia che il vincitore portava con sé in patria a testimonianza della vittoria. Cfr. Panoplia.
Trofeo di Guerra (o dArmi)
rappresentazione artistica di un trofeo, in forma di composizione di armi, scudi, bandiere, talvolta completato con fiori e frutta simboleggia un successo militare. Di solito, in Araldica, è ridotto allarmatura con lelmo accollati a due lance poste in decusse.
Troncato
scudo diviso in due parti uguali orizzontalmente, anche spaccato.
Troncato in Scaglione
scudo partito in due parti diseguali da una linea in forma di V rovesciata- con i lati moventi dagli angoli inferiori e congiunti al centro.
Troncato-Semipartito
scudo troncato, con la parte inferiore ulteriormente partita, cioè divisa in due verticalmente.
TUEL (Testo Unico degli Enti Locali Italiani)
vedi Norme.
Tuonante (e Tonante)
cannone dalla cui bocca escono fiamme
Turcopolo
truppa composta da armati indigeni palestinesi (spesso mercenari) di un Ordine Militare, guidate da un ufficiale detto Turcopoliere.
Turingia (Thüringen), arma
lo stemma storico del Landgraviato porta su un campo azzurro un leone fasciato di dieci pezzi di rosso e dargento, coronato e armato doro. Che venne sostituito il 7 aprile 1921 da sette stelle di sei punte dargento in campo rosso in rappresentanza gli antichi territori uniti a formare il Land i Ducati sassoni di Weimar, Altemburg, Meiningen, Coburg, Schwarzburg-Rudolstadt, Schwarzburg-Sonderhausen e il territorio di Reuss. Il 13 agosto 1945 venne ripristinato il leone, ma doro e in campo rosso seminato da otto stelle dargento, dato che ai territori originari fu aggiunta una porzione di territorio della Prussia. Dal 30 gennaio 1991 è stato ripristinato il campo azzurro, col leone fasciato storico e le otto stelle. Il leone di Turingia è simbolo anche dellAssia.
Tutela giuridica (degli stemmi degli Enti Morali)
in Italia lo stemma, il gonfalone, la bandiera e il sigillo di un Ente Morale (compresi quelli Civici) o Corpo Militare dello Stato è bene immateriale dellEnte di appartenenza, tutelato dalla Legge (analogamente al cognome delle persone e altri diritti
Tutto (il)
locuzione abbreviativa che si usa nel blasonare parecchie figure dello stesso smalto.
Tutto (sul)
si dice di uno scudetto posto sopra la linea di partizione o dellinquartato, che può essere larma originaria della famiglia o una concessione.
Tutto del Tutto (sul)
scudetto caricante su sul tutto.
Uccello
se ne indica, se possibile, la specie. La posizione naturale dellaquila e del pavone è di fronte.
Ultrogenito
nato dopo, sinonimo di cadetto, ognuno dei fratelli minori del Primogenito. Fornato da ultra (dopo, al di là) e genitum (generato).
Ultròneo
nome ricercato per definire il volontario, dal latino Ultroneum (spontaneamente).
Uncinata
la croce quando i bracci sono ritorti in forma di uncini appuntiti. Si dice uncinata anche la Svastica ma impropriamente, essendo meglio definita questultima come croce gammata.
Ungheria
Regno anticamente molto più esteso dellattuale Repubblica dUngheria (Magyarorzag terra dei Magiari). Armi 1) antica fasciato di 8 pezzi dargento e di rosso. 2) moderna partito; il primo fasciato di 8 pezzi dargento e di rosso; il secondo di rosso, alla croce patriarcale dargento sostenuta da un monte di tre cime di verde e caricata al piede da una corona doro il secondo campo è propriamente di Ungheria moderna. Dalle armi dellUngheria moderna sono derivate quelle di Slovacchia, che era anticamente parte del Regno dUngheria (e Bratislava, col nome di Pressburg, ne era lantica capitale, poi spostata a Budapest).
Unghiato
se gli animali hanno le unghie di smalto differente, tranne che per il leone, il grifone e gli uccelli rapaci per i quali si usa armato.
Unione (Armi di)
armi, specialmente territoriali o statali, che si uniscono in un unico scudo a testimoniare la soggezione dei vari territori ad ununica signoria, come nelle armi del Regno Unito (United Kingdom) di Gran Bretagna (Inghilterra+Scozia+Irlanda del Nord).
Uno accanto allAltro
più figure ordinate in fascia
Uno sullAltro
figure poste una sopra allaltra, in palo.
Uriele
uno degli Arcangeli secondo i Vangeli Apocrifi, alcuni lo identificano con lAngelo della Morte e con quello che ha accolto le pie donne allorché si recarono al sepolcro di Gesù dopo tre giorni dalla Deposizione, rivolgendo loro le celebri parole Perché cercate tra i morti colui che è risorto?.
Uro (anche Aurox)
bovino selvatico estinto, è lantico simbolo (coronato e con la lingua di fuori) del Land tedesco del Meclemburgo-Pomerania Anteriore (Mecklenburg-Vorpommern) dovera effettivamente diffuso. Lultimo uro o aurox (bos primigenius taurus) è stato ucciso nel XVII secolo.
Uroburo (e Uroburos)
nome letterario del serpente in circolo che si morde la coda, simbolo di Eternità.
Usbergo
indumento costruito con migliaia di piccoli anelli metallici concatenati, assi elaborato e costoso, con cappuccio e maniche (altrimenti è una cotta di maglia).
Uscente
animali e figure che sembrano uscire lateralmente con una parte del corpo da una partizione, da una pezza onorevole, dai fianchi dello scudo. Da non confondere con Nascente.
Vessillologia
Vessillologìa: s. f. composto di vessillo e –logia (in greco: “studio”). Indica l’attività di ricerca, raccolta e studio di vessilli, bandiere, labari, gonfaloni, ecc., svolta come forma di collezionismo o per fini documentarî e storici.
Vessillologo
Vessillologo: s.m. studioso, esperto di vessillologia.