Galizia (Galizien, gia Galitien)

regno asburgico dell’Europa centro-orientale, arma “D’azzurro, alla fascia in divisa cucita di rosso, sostenente un corvo chiuso di nero illuminato d’argento, accompagnata in punta da tre corone di tre punte d’oro, gemmate e poste 2.1”.

Gallo

si rappresenta sempre crestato e barbato (o bargigliato, cioe munito di bargigli di colore diverso). Se ha la zampa destra alzata si dice ardito, ed e la sua posizione naturale.

Gallo d’Oro

nome popolare della Fenice.

Galoppante

il cavallo che corre.

Gambuto

il fiore o l’arbusto quando hanno lo stelo o il gambo di colore diverso. Vedi Stelato.

Garzone

nome antico dello scudiero. Dal francese “Garcon” (ragazzo).

Gattice, Albero Gattice

pioppo; termine formato da “gatto” + “frutice”, precisamente il pioppo bianco (Populus Alba)perché i suoi amenti assomigliano ad una coda di gatto.

Gatto

può essere arricciato (o irto), corrente, guardante, passante, riposato, se rampante si dice inferocito.

Gemella (improprio Geminata)

due linee dello stesso colore parallele; figura formata da due filetti paralleli racchiudenti una porzione del campo nella larghezza e forma di una pezza (fascia, banda, palo, sbarra, scaglione, decusse); ovvero coppia di bande, fasce, sbarre, ristrette ravvicinate e dello stesso colore. Quindi si dirà gemella in fascia, gemella in banda, gemella in scaglione (meglio scaglione gemello), etc… esiste anche la Gemella in Croce. Vedi anche Gemello, Terza.

Gemmato

munito di gemme.

Gemme

pietre preziose che adornano le corone e altri gioielli. In Italia si adornano le corone con smeraldi, rubini e perle perché riprendono i colori della bandiera nazionale. Vedi Pietre Preziose.

Genetta

felino flessuoso ed elegante in passato addomesticato, come il gatto (e con questo spesso confusa nelle rappresentazioni). Secondo la tradizione nel 732 Carlo Martello creo l’Ordine della Genetta (spesso maldestramente tradotto come “Ginestra”) per ricompensare i suoi compagni.

Genova

1) Armi della citta di Genova (armi di San Giorgio) “scudo gotico d’argento, alla croce piana di rosso, timbrato dalla corona di Duca cimata dalla testa di Giano bifronte, scudo e corona supportati da due grifi alati al naturale con la coda ripiegata sul dorso” 2) Arma del Duca di Savoia-Genova (vedi), cadetto della Casa di Savoia. 3) capo con le armi di Genova “d’argento alla croce piana di rosso”. Cfr. Capo di Milano.

Gentilizio

che e proprio delle famiglie nobili (armi gentilizie). Che si riferisce alla “gens” (stirpe).

Gentiluomo (e Gentil Homo)

sinonimo di Nobiluomo, uomo nobile di nascita, si abbrevia in N.H. (f. Gentildonna, si abbrevia N.D.).

Gerusalemme (Croce di)

vedi Gerusalemme (Regno di).

Gerusalemme (Regno Latino di)

Regno Cristiano istituito in Palestina dopo la I Crociata dal 1099 al 1291 (da 1187 trasferito ad Acri quindi dal 1291 a Cipro) che comprendeva Acri e Tiro; aveva come vassalli i Regni crociati di Emessa, Antiochia e Tripoli e i sottofeudi di Krak, Galilea, Sidone, Giaffa e Ascalona. I re di Gerusalemme avevano come emblema uno scudo d’argento con una croce “del Santo Sepolcro” potenziata accantonata da quattro crocette, il tutto tradizionalmente d’oro (ma alcuni studiosi ritengono che, in origine fosse rossa, in seguito lo smalto delle miniature ossidato e metallizzato e stato interpretato come oro). La palese contraddizione con une delle regole fondamentali dell’Araldica, che vieta di mettere metallo su metallo, e stata associata alla particolare sacralita della Citta Santa. Vedi anche Ordine del Santo Sepolcro.

Gheronato

scudo suddiviso in gheroni. Di 6 pezzi; di 8 pezzi (ottenuto da un inquartato e da una decussato, non si blasona); di 10 e 12 pezzi, o in croce patente (8 pezzi).

Gheróne

termine derivato dal germanico “gairo” («punta del giavellotto»). 1. Lembo, falda della gonnella maschile portata sul davanti passato ad identificare ciascuno dei due lembi triangolari di stoffa innestati  sui lati delle camicie di foggia antica per aumentarne l’ampiezza. 2. Pezza onorevole in forma di pergola in cui però l’intervallo tra i due bracci divaricati è pieno;  pezza triangolare limitata da due linee di partizione che si intersecano nel cuore dello scudo.

Ghiandifera

se la quercia è fruttifera di ghiande di smalto differente dalle foglie e dai rami.

Ghibellina (alla)

merlatura degli edifici e delle pezze a “coda di rondine” avente i merli forcati o “a coda di rondine”. Cfr. Guelfa (alla).

Ghibellino

appartenente alla fazione imperiale. Chi parteggiava per la fazione di Hohenstaufen contro quella di Baviera (Guelfi) per il trono imperiale. In Italia chi sosteneva gli interessi imperiali contro la politica temporale della Chiesa. Dal nome del castello di Waibling (anticamente Wibeling) che era un possesso degli Hoenstaufen. Vedi Hohenstaufen.

Giaco

armatura difensiva formata da maglie o squame d’acciaio. In Araldica identifica lo scudo completamente coperto di squame. Vedi Squamato.

Giallo

simboleggia l’oro. Si rappresenta convenzionalmente riempiendo di piccoli puntini il campo.

Giarrettiera (Ordine della)

vedi Ordine della Giarrettiera.

Gigio dal Piè Nodrito

termine ricercato per il giglio che muove da una pezza o da una figura e che non mostra il piede, come se fosse reciso o infisso nella pezza.

Gigliato

1) pezza terminante in un giglio [dal piè nodrito]. 2) seminato di gigli. Cfr. Fiorito.

Giglio (Fiordaliso e Fleur-de-Lys)

fiore araldico, si rappresenta con tre petali dei quali uno centrale in forma di punta di lancia e due arrotondati laterali ricadenti ai lati. Letteralmente in francese “fleur de lys” identifica il “fiore del giglio” (fam. Liliacee) mentre l’italiano “fiordaliso” si riferisce alla pianta erbacea della famiglia delle Composite, con fiori azzurri e foglie lineari, assai comune nei campi di grano. Popolarmente i termini vengono utilizzati come sinonimo, abitualmente si preferisce il termine “giglio”. Tre gigli disposti 2 e 1 (come nell’arma del Regno di Francia) sono “bene ordinati” quindi non si dovrebbe indicare la disposizione. Cfr. Regole. Esiste anche rappresentato nella forma al naturale e può essere definito giglio di giardino.

Giglio di Firenze

stilizzazione dell’iris e assai diverso dal giglio generico, è il simbolo della citta di Firenze e si dovrebbe rappresentare contemporaneamente bocciolato (munito di pistilli) e bottonato (i petali centrali sono allargati e lasciano vedere delle piccole sferette). In origine era bianco in campo rosso e richiamava il Labaro imperiale, ma nel 1251 i Guelfi presero il potere scacciando i Ghibellini e invertirono i colori dello stemma. I fiorentini chiamano il fiore del loro stemma anche “giaggiolo”, vale a dire l’ iris, un’altra pianta erbacea ma della famiglia delle Iridacee (Ireos Florentina), tipica della campagna italiana, con fiori bianchi, azzurri o violacei (“giaggiolo” e dal latino “gladiolum”, piccola spada, per la forma delle foglie).

Giglio di Giardino

giglio al naturale. Nota durante la dominazione Francese il Giglio di Firenze nell’arma di quella città venne sostituito da un giglio di giardino al naturale.

Giogo

figura caratteristica composta di una semicerchio con due bracci laterali dai quali pendono due piccoli paletti.

Giostra

una delle parti di un Torneo cavalleresco. Mentre nella giostra i cavalieri combattevano uno contro l’altro cercando di sbalzarsi di sella, nel torneo vero e proprio i cavalieri combattevano in drappello in numero pari e con armi “cortesi”.

Globo Imperiale (e Globo d’Imperio)

rappresentazione della Terra e del potere “universale” della dignità imperiale, e costituita da una sfera cinta, crociata e cimata da una crocetta (che può essere avellana, pomettata, trifogliata…); il papa ne portava uno piccolo sulla sommità della Tiara. Cfr. anche Certosino, Ordine e Tiara.

Goccia

ognuno dei pendenti del lambello. Dente. Cfr. Goccia d’acqua.

Goccia d’acqua

per convenzione si rappresenta come un piccolo cuore rovesciato con la punta dritta. Cfr. Lagrima.

Goletta

vedi Gorgiera.

Golpe

vedi Dolce.

Gonfalone

dal francone “Gundfahne” (‘bandiera di combattimento’). Inizialmente era una bandiera di grandi dimensioni portata dal “gonfaloniere” che identificava il corpo degli armati, mentre durante il periodo Comunale veniva sospesa ad un’asta montata su un carro (detto “Carroccio”) come la vela di una nave, e considerato il simbolo della citta, veniva portato in battaglia dopo esser stato benedetto ed era difeso da una speciale compagnia di soldati. 1) drappo rettangolare, piu grande del labaro, attaccato per il lato corto ad una traversa (bilico) attaccata ad una asta verticale per mezzo di corde. 2) figura araldica stilizzata di un gonfalone, formata da una fascia scorciata munita di 2 o 3 pendenti detti bandoni e sormontata da anelli. Segno anche della carica di Gonfaloniere. 3) insegna degli enti territoriali, consistente in uno stendardo in forma di drappo di panno rettangolare, di circa 1 metro per 2, composto da uno o più smalti dello stemma dell’ente, caricato al centro dello stemma stesso, riccamente decorato e ricamato; terminate in frange (bandoni); sospeso per mezzo di un bilico e due cordoni pendenti ad un’asta ricoperta di velluto guarnito di bullette metalliche disposte a spirale, terminante in una punta di freccia sulla quale e riprodotto lo stemma o l’emblema della Repubblica, sotto la quale e legata una cravatta dei tre colori nazionali e frangiata. Le parti metalliche, i cordoni, i ricami e le bullette sono d’oro per le Citta e le Province e d’argento per i Comuni. Gli enti insigniti di medaglia l’appuntano al gonfalone.

Gonfalone Pontificio

vedi Basilica.