Capo d’Aragona
“d’oro caricato di quattro pali di rosso”. Riprende l’arma del Regno d’Aragona.
Capo d’Angiò Sicilia (o di Napoli)
“d’azzurro seminato di gigli d’oro, al lambello di quattro pendenti di rosso sul seminato”. È una variante del precedente.
Capo d’Angiò (e Capo d’Anjou o d’Angevin)
“d’azzurro a tre giglio d’oro, posti fra i quattro pendenti di un rastrello di rosso, cucito”. Secondo la tradizione concesso da Carlo d’Angiò alle famiglie alleate, dopo la vittoriosa battaglia di Benevento contro Manfredi del 1266 per il Regno d’Italia. In Araldica indica le famiglie tradizionalmente appartenenti alla fazione Guelfa. In Araldica Civica contraddistingue anche gli stemmi dei Comuni storicamente soggetti o alleati a Bologna. Vedi anche Angiò. Nota: attualmente il “rastrello” viene definito anche “lambello”, che dovrebbe avere però solo tre pendenti.
Capo Centrato
se la linea di delimitazione è in arco convesso, con la curva verso l’alto. Cfr. Capo Ritondato.
Capo Appuntato
quando il capo è a forma di triangolo col vertice sul terzo dello scudo. Cfr, Appuntato.
Capo Abbassato
il Capo se posto sotto ad un altro Capo.
Capo
Pezza onorevole di primo ordine, linea che delimita la terza parte superiore dello scudo (2 moduli o ¼ dell’altezza), cosiddetta perché simboleggio la testa del cavaliere.
Capelluto
della chioma, non rappresentata al naturale, differente dallo smalto del capo. Cfr. Scapigliato.
Canton Franco (anche Quarto Franco, Quartiere Franco, Quartierfranco)
pezza quadrangolare (moduli: 2 x 2e ½) di poco maggiore del Cantone e posta nell’angolo a destra del Capo.
Cantone: angolo
angolo. 1) pezza quadrata posta in uno due angoli dello scudo, può essere destro o sinistro.<br><br>
2) ognuno degli spazi di campo lasciati liberi dalla croce latina o decussata, che si distinguono in cantoni del capo e della punta.
Canterbury
sede del Primate della Chiesa d’Inghilterra, da quando nel 597 il monaco evangelizzatore S. Agostino fondò la prima chiesa cristiana dell’isola, della quale divenne il primo arcivescovo. Prima della Riforma Anglicana era la sede del Primate cattolico (oggi residente presso la cattedrale cattolica di Westminster). Porta uno stemma partito con le armi della Diocesi (“d’azzurro al bacolo episcopale in palo d’oro, insignito da una croce patente d’argento, sormontato dal pallio dello stesso, frangiato del secondo, caricato da quattro crocette patenti pieficcate di nero”) e le sue personali.
Cantante
il gallo quando ha il becco aperto come nell’atto di “chicchiriare”..
Canossa (Da Canossa) arma
famiglia che si ritiene discendente dalla nota contessa Matilde di Toscana (detta “di Canossa”) e presenta un’arma parlante: “di rosso, al cane bracco d’argento, collarinato e affibbiato d’oro, bailonato da un osso al naturale [o d’argento]”.
Cannellato
1) anche Controscanalato; linea di contorno fatta con semicerchi contigui toccantisi e convessi, con le punte verso l’interno,come nei cannelli (o scannelli) delle colonne; nel caso delle partizioni le punte sono rivolte dalla prima verso la seconda area formata dalla partizione stessa.
2) colore secondario, noto agli inglesi come Cinnamon, indicante il colore della cannella, o Terra di Siena Naturale. Cfr. con Lionato. Vedi Scanalato.
Cane
può essere passante (se rappresentato nell’atto di camminare, con la zampa anteriore destra leggermente rialzata), sedente (o seduto). Se ha le orecchie appuntite e il corpo slanciato si dice Veltro o Levrerie; se ha testa massiccia, orecchie e coda mozza si dice Mastino, e può essere munito di grosso collare chiodato; se ha le orecchie cadenti si dice Bracco o Braccante o Segugio. Per distinguerlo dal lupo lo si rappresenta abitualmente munito di collare, si dice perciò collarinato di… se quest’ultimo è di smalto differente.
Cancellato
si dice di uno scudo (ma anche di una pezza) quando è caricato di tre o più cotisse in banda intrecciate con altrettante in sbarra, e sovrapposte le une sulle altre, che lasciano vedere il colore col campo negli spazi. Se più di dieci si dice Inferriato. Se negli incroci è presente un bottone si dice che è anche “chiodato”.
Campo Pieno
campo di un solo colore.
Campo di Cielo
quando il fondo dello scudo è dipinto al naturale, come in un paesaggio, azzurrato con o senza nubi.
Campo (del)
voce tipica nelle blasonatura per indicare che una figura ha lo stesso smalto del campo dello scudo.
Campo
l’area circoscritta dallo scudo. Fondo dello scudo. Dal latino “campum” (luogo aperto, campagna).
Campana
1) strumento musicale. Si dice Battagliata se il batacchio è di colore differente.
2) parte terminale aperta del corno da caccia, opposta al boccaglio.
Campagna
pezza formata da una linea orizzontale che delimita la terza parte inferiore dello scudo (2 moduli), quando sostiene torri, castelli, animali; può essere di qualsiasi smalto. Se diminuita della metà si dice Pianura o Piano. Per entrambi se la linea di partizione è irregolare o sinuosa si dice Terrazzo o Terreno o Riviera, a seconda che rappresentino un terreno o acqua.
Camaldolese
una delle Osservanze dell’Ordine Benedettino. Vedi Ordine Camaldolese.
Calzato
partizione dello scudo che si ottiene con due linee (di uguale inclinazione) che dagli angoli del capo vanno a riunirsi nella punta dello scudo. Se le linee sono leggermente incurvate in dentro si dirà calzato ricurvo. Opposto di Incappato o Cappato. Cfr. Interzato in Calza.
Calatrava (Ordine di)
Vedi Ordine di Calatrava
Calandra
1) cilindro metallico per pressare la carta e altri materiali.
2) varietà di allodola che si pensava potesse assorbirne il morbo fissando lo sguardo negli occhi degli infermi.
Caduceo
1) bastone al quale sono attorcigliati due serpenti affrontati, cimato da un volo spiegato, portato nella destra da Mercurio. Secondo la leggenda Mercurio, al suo arrivo in Arcadia (una regione della Grecia) vide due serpi che lottavano tra loro: gettato in mezzo il suo bastone da messaggero essi si riappacificarono avvolgendosi intorno al legno. Il suo nome greco Kerykeion, letteralmente significa “verga dell’araldo” (“Kêryx”: araldo) la quale altro non era che un bastone al quale erano legati due nastri, segno visibile dell’ufficio di chi lo presentava.
2) bastone rivestito di velluto e fiorito che identificava la figura del “Re d’Armi” o Araldo nei tornei cavallereschi. Scettro dell’Araldo. Da non confondere con la verga di Esculapio.
Cadetto
ultrogenito, dal guascone “capdet” (capitano, ufficiale) perché i figli successivi al primogenito venivano
avviati alla carriera militare.
Cadente
la lancia e la freccia quando hanno la punta volta verso il basso. Rovesciate rispetto alla loro posizione normale..