Crinito

1) il cavallo e il liocorno se hanno la criniera di colore differente. 2) si dice pure crinita la cometa che abbia i raggi di smalto contrastante con quello del nucleo. Nota: il capo umano se ha i capelli di colore diverso si dico capelluto.

Cristo (Ordine del)

vedi Ordine Templare.

Crivello

setaccio, vaglio, tondo o quadrato munito di buchi.

Croazia (già Croatia)

arma“scaccato d’argento e di rosso”. Lo scudo è timbrato da una corona speciale formata degli scudi di tutti i territori che sono entrati a far parte della Republika Hrvatska.

Croce

pezza onorevole di primo ordine, formata dall’unione di un palo e una fascia (croce piana), o di una sbarra e una banda (decussata o in decusse, anche croce di sant’Andrea). Nota: di alcune croci particolari possiamo offrire alcune note dettagliate (vedi le singole voci).
• Croce a Chiave, di Tolosa: con i bracci terminanti in forma di chiave antica, può essere vuota e pomettata.
• Croce a Tau (anche Tau, semplicemente), di Sant’Antonio, Commissa: mancante del braccio superiore, in forma della lettera greca “T” (tau).
• Croce Aguzza o Aguzzata: con le estremità a punta. Se ha il solo piede munito di puntasi dice Fitta (vedi).
• Croce Alzata: vedi Calvario e Latina. Col “piede” lungo.
• Croce Ancorata: con le estremità terminanti in forma di ancora. Vedi voce specifica.
• Croce Anguifera: v. Serpentifera.
• Croce Avellana: formata da 4 avellane (nocciole) moventi da una perla.
• Croce Biforcata o Forcata: patente, con le braccia terminanti in due punte aguzze divaricate, ottagona.
• Croce Bordata: munita di bordo, croce avente un bordo di smalto differente
• Croce Bordonata: con le estremità chiuse da un pomello tondo. Cfr. Pomata.
• Croce Cordonata: vedi Mulinata
• Croce Coronata: munita di corona; specificamente avente una piccola corona al termine di ogni braccio.
• Croce D’Aviz: pressoché identica alla C. Gigliata.
• Croce Decussata, Decusse: nella forma della cifra romana X (decem, del valore di 10) dalla locuzione “decem assis” (in riferimento alla moneta romana del valore di 10 Assi). Formata dall’unione di una banda e di una sbarra. Detta anche Croce di Sant’Andrea, perché secondo la tradizione l’apostolo fu crocifisso su una croce di questa foggia.
• Croce dei SS. Maurizio e Lazzaro: unione della croce trifogliata d’argento, accollata a quella patente biforcata e scorciata di verde; propria dell’omonimo Ordine Cavalleresco.
• Croce del Laterano croce d’oro gemmata rappresentata nel mosaico della Basilica di S. Giovanni in Laterano in Roma, emblema dell’Ordine dei Canonici di Sant’Agostino.
• Croce Dentata o Addentellata: aventi i bracci muniti di denti, piccoli cunei su tutti i margini.
• Croce di Calvario o Alzata o Latina: croce lunga colla traversa inferiore posta a tre quarti dell’altezza e fondata sopra un monte o una scalinata.
• Croce di Gerusalemme: potenziata e accantonata da altre 4 crocette, il tutto d’oro.
• Croce di Lorena: vedi Patriarcale.
• Croce di Malta: patente, scorciata e biforcata d’argento, talvolta bordata d’oro.
• Croce di San Lazzaro: patente di verde (anche scorciata e biforcata).
• Croce di San Maurizio: croce trifogliata d’argento.
• Croce di Sant’Andrea: v. Decussata.
• Croce di Sant’Antonio: vedi Croce a Tau. Commissa.
• Croce di Santiago, o di Sant’Jago: croce gigliata con il braccio inferiore desinente in spada, di rosso. Croce propria dell’omonimo ordine cavalleresco, simboleggia la lotta della Spagna cattolica contro i Mori musulmani (è detta anche Cruz de Santiago Matamoros: “ammazza Mori”).
• Croce di Santo Spirito: patriarcale con le estremità biforcate.
• Croce di Santo Stefano: patente, scorciata e biforcata di rosso, talvolta bordata d’oro.
• Croce di Tolosa II o Càtara: ritrinciata, vuotata, allargata in rombo e pomata.
• Croce Doppia: vedi Patriarcale.
• Croce Egizia, o Copta, anche Ansata, o Ankh: avente il braccio superiore sostituito da un ansa o occhiello. Vedi Copto.
• Croce Falcata o Falciata: con mezzelune alle estremità dei bracci.
• Croce Filettata: avente i bracci filettati esternamente di uno smalto di colore differente.
• Croce Fiorata: croce latina avente un giglio sull’estremità di ogni braccio.
• Croce Fioronata: con i bracci terminanti in forma di fiorone.
• Croce Fitta: sinonimo di Pieficcatao Dal Piede Aguzzo. Che ha il braccio inferiore acuminato come se dovesse essere piantata per terra.
• Croce Forata in Quarto o Equipollente: avente il quadrato al centro, formato dall’incrocio delle linee verticali orizzontali, di smalto differente (forata in quarto) o del colore del campo (equipollente).
• Croce Forcuta: croce biforcata con i terminali ripiegati all’indietro.
• Croce Frecciata: con le estremità desinenti in dardo.
• Croce Gammata: o Svastica, con i bracci piegati in forma di “Gamma” (?) maiuscolo.
• Croce Gemmata: si dice della croce quando è munita di gemme, pietre preziose.
• Croce Gheronata: patente e divisa in 8 pezzi triangolari da quattro linee mediane perpendicolari e diagonali intersecantisi in centro e colorati in smalti contrastanti.
• Croce Gigliata: con le estremità delle braccia terminanti in forma di giglio, “con quattro gigli nodriti alle estremità delle braccia”.
• Croce Greca (meno corretto: Svizzera): scorciata, avente i bracci di eguale lunghezza.
• Croce in Gemella: più propriamente alla gemella in croce, croce avente i bordi doppi di smalto differente.
• Croce Inquartata: suddivisa da una linea mediana verticale e una mediana orizzontale.
• Croce Inquartata a Quarti Opposti: aventi i quarti di smalto alternato: il I e il IV con il II e il III dello stesso smalto, giustapposti.
• Croce Latina (anche Lunga o Immissa): con la traversa alzata al di sopra della metà. Si dice “lunga” perché il braccio inferiore sembra allungato rispetto agli altri.
• Croce Mulinata, A Ferro di Mulino: ancorata, anche finestrata con un foro al centro che lascia vedere il campo, come fosse la chiave di fissaggio di una macina di molino.
• Croce Nodosa: con i bracci provvisti di “nodi”: monconi stilizzati di albero contrapposti.
• Croce Odulatao Ondosa: avente i bracci ondeggianti.
• Croce Ortodossa: simile alla croce Patriarcale, può avere una terza traversa obliqua in basso (in questo caso si dice anche “croce dei vecchi credenti”). Vedi voce specifica.
• Croce Ottagona: biforcata, come le croci di Malta, di Sant’Andrea…
• Croce Patente Fitta alla Radice: croce patente avente una punta aggiunta sotto il braccio inferiore.
• Croce Patente: letteralmente “aperta”, con le braccia che si allargano (aprono) verso le estremità.
• Croce Patriarcale, di Lorena, o Doppia: con una seconda traversa, più piccola sopra la prima. Se ha tutte le estremità bifide di dice anche Dello Spirito Santo.
• Croce Piana: avente i bracci di uguale spessore. Latina.
• Croce Pieficcata, o Fitta, o Dal Piede Aguzzo: avente l’estremità inferiore aguzza, appuntita.
• Croce Pisana: patente, rintrinciata, aguzzata e pomata. Cfr. Croce a Chiave.
• Croce Pomata: con i bracci terminanti in piccole sfere. Cfr. Bordonata.
• Croce Potenziata: con i bracci terminanti in una traversa, a Tau (in forma di “T”).
• Croce Prismatica: con i bracci in forma di prisma, tagliati come i diamanti, simile alla croce Gheronata.
• Croce Ramponata: sinonimo di Potenziata.
• Croce Ricrociata: con piccole traverse verso le estremità dei bracci.
• Croce Ri-trinciata: con le estremità in forma di rombo.
• Croce Scaccata: suddivisa in scacchi di smalti alternati.
• Croce Scalinata: con i bracci terminanti in scalini.
• Croce Scorciata: avente i bracci che non toccano i margini dello scudo. Cfr. Croce Greca.
• Croce Serpentifera o Anguifera: avente le estremità dei bracci desinenti in teste di serpe (o d’anguilla).
• Croce Spinata: con il contorno fittamente dentato, come formati da tanti semicerci accostati con le punte verso l’esterno.
• Croce Tagliata e Vuotata: figura ottenuta opponendo 4 squadre (figure a forma di “L”) in forma di croce, come se fosse una croce filettata scorciata.
• Croce Teutonica o Tedesca: propria dell’ordine Teutonico o Tedesco (Deutschorden). Croce patente, incavata leggermente alle estremità, di nero (anche filettata d’argento). Vedi anche Teutonico.
• Croce Traforata, Sarchiata o Vuota: che lascia vedere il colore del campo.
• Croce Trifogliata o di San Maurizio: con le estremità in forma di trifoglio.
• Croce Tri-forcata: avente le estremità terminanti in 3 punte aguzze.
• Croce Tripla o Papale: avente tre traverse decrescenti verso l’alto.
• Croce Uncinata, Svastica Perpendicolare: con le estremità piegate ad angolo retto

Corona Antica (o All’Antica)

corona di metallo nobile o di smalto di 3, 5, 7, 9 punte, senza perle e senza decorazioni.

Corona Arciducale (d’Austria)

corona che Rodolfo IV d’Asburgo fece realizzare per la cerimonia di insediamento dell’Arciduca d’Austria, composta da un cerchio con punte d’oro, riconosciuta dall’imperatore Federico III nel 1450 circa e, dal 1616, conservata nell’abbazia di Klosterneuburg presso Vienna.

Corona Civica Francese

le corone murali (o “vallari”: couronnes murales ou vallaires) furono istituite da Napoleone I (Decreto del 17 maggio1809) per distinguere le “classi” delle città dell’Impero (di1° ordine, 2° ordine, 3° ordine). Attualmente in Francia non ci sono regole ma alcune “indicazioni” della Commissione Araldica Nazionale (Commission Héraldique Nationale): la corona consta di un cerchio di muro, che può essere d’oro o d’argento, deve essere posta direttamente sul margine superiore dello scudo, e le dimensioni del cerchio devecoincidere conla parte superiore dello stesso. Il numero di torri è di solito 3 per i semplici Comuni, 4 per le città principali capoluogo di Dipartimento), 5 per la città capitale di Parigi. La corona murale di antica origine romana, è stato prescritta da Napoleone negli stemmi urbani. Ha inlinea di principio una parete con torri, una torre centrale e le altre disposte simmetricamente verso le estremità della parete. Le torri possono essere aperte e coperte. L’insieme è solitamente in muratura. Il colore può essere oro o argento. La corona murale può anche variare talvolta nella sua composizione (quella “antica” del primo decreto napoleonico aveva solo tre torri) e si può variare la forma, ad esempio per riprodurre costruzioni effettivamente esistenti nella regione. Ci sono esempi che rappresentano anche vigneti (se particolarmente pregiati), corone navali e corone aviarie (con ali d’aereo)! Si sconsiglia solitamente di usare le corone di “dignità” (nobiliari) negli stemmi di città, soprattutto per il fatto che molti stemmi civici derivano dalle armi di famiglia, e si potrebbe creare confusione. Vedi anche Napoleonico, Stato.

Corona Civica Italiana (o di Ente Territoriale Italiano)

La corona di Regione, Provincia, Città, Comune; è normalmente in metallo nobile, ha una larghezza di 8 moduli al massimo e deve essere sempre collocata sopra il lato superiore dello scudo; tecnicamente si dice che “timbra” lo scudo: “timbro” è attributo proprio di ogni oggetto “posto sopra” ad un altro. Nell’articolo 94 del RD del 7 giugno 1943 n. 652 si specifica che “gli enti morali possono fregiare la loro arma ed insegna con quelle corone speciali, delle quali si proverà la concessione e il possesso legale”.
• Per le Province (a meno di speciali concessioni) è prevista in Italia una corona d’oro a cerchio, gemmata, con le cordonature (margini inferiore e superiore) lisce, racchiudente due rami, uno di alloro e uno di quercia al naturale, decussati (incrociati), uscenti dalla corona e ricadenti all’infuori (art. 95 del RD 1943 n.652) e legati da una nastro con i colori nazionali (verde, argento e rosso); quest’ultimo però rappresentato spesso di colore azzurro che è anche l’attuale colore della fascia indossata dal Presidente dell’Assemblea provinciale. Nella regolamentazione precedente la corona era un semplice cerchio d’oro sostenente 12 torri (delle quali solo 7 in vista) unite a mezz’altezza da cortine di muro d’oro. L’abolizione di questa corona (presente, tra le altre, nello stemma della Provincia di Roma) fu motivata dagli araldisti dal ragionamento che, se poteva essere verosimile che una città o un Comune fossero state cintate da mura, ciò non poteva essere per un territorio vasto come un’intera Provincia. La Provincia Autonoma di Bolzano/Bozen, in ossequio allo stile “germanico” adottato nell’Araldica del suo territorio, non usa corona e inscrive il tradizionale simbolo del casato dei Conti di Tirolo (la celeberrima “aquila rossa”) in uno scudo gotico. Mentre la Provincia Autonoma di Trento ha adottato una corona del rango di “nobile”. La Provincia di Avellino invece porta una corona “regolare” di Principe (e una di nobile inscritta nello scudo).
• Per le Città (sempre a meno di speciali concessioni) è prevista una corona (o “cerchia turrita”) d’oro, formata da un cerchio d’oro con 8 “pusterle” (porte, 5 visibili), cordonata a muro, sostenenti 8 torri d’oro (5 visibili) unite da cortine di muro d’oro (art. 96), la “muratura” (cemento tra le pietre) è sempre di smalto nero.
Precedentemente al 1943 la corona era rappresentata come un cerchio di muro d’oro aperto da 4 porte (delle quali 1 e due mezze in vista) e 4 finestre (2 in vista) con 8 torri d’oro (5 in vista) unite a mezza altezza da cortine di muro d’argento, ognuna cimata da una guardiola (o garitta) d’oro. Alcune città portano, invece, corone nobiliari di rango: per particolare concessione o per riconoscimento di titoli posseduti in passato (ad alcune città fu attribuito un vero e proprio titolo nobiliare e, per questo, iscritte negli elenchi ufficiali della nobiltà italiana; ad esempio: Lucca, Torino, Cherasco, Chivasso, Pinerolo, Saluzzo, Foligno, Orvieto, Spoleto, e la stessa città di Roma). Il nuovo stemma di Venezia, infine, è sormontato dal corno dogale (derivato dal berretti frigio e simbolo di libertà).
• I Comuni (a meno di speciali concessioni) portano una corona d’argento, murata di nero, con 4 “pusterle” (3 visibili), con cordonature a muro sui margini, sostenente un muro aperto da 16 porte (9 visibili: si tratta verosimilmente di beccatelli) e sormontata da una merlatura a coda di rondine o “ghibellini” (art. 97). Indica la volontà di libertà e di indipendenza municipale e alcuni sostengono che si ispiri a quelle che nel XVIII secolo furono poste sullo scudo delle tre principali città imperiali tedesche: Norimberga, Augusta a Francoforte (sul Meno) e in seguito assai diffuse nel XIX secolo. Precedentemente i Comuni oltre i 3000 abitanti avevano una corona formata da un cerchio d’oro aperto da 4 porte e sormontato da 8 merli dello stesso (5 in vista) uniti da muriccioli d’argento. Mentre i Comuni inferiori ai 3000 abitanti portavano un cerchio d’oro senza porte con 8 merli (5 in vista) uniti da muriccioli tutti d’argento.
• La regolamentazione vigente non fa menzione delle Regioni, perché all’epoca della promulgazione del relativo Regio Decreto non esistevano come circoscrizione amministrativa, ma alcuni araldisti hanno proposto una corona d’oro “all’antica”: secondo alcuni con 8 punte d’oro (5 visibili) alternate da otto sfere pure d’oro (4 visibili) avente 4 rubini sul cerchio (1 intero e due mezzi visibili); secondo altri le punte d’oro dovrebbero essere 4 (3 visibili) alternate ad altre 4 (due visibili) pure d’oro ma più piccole (in questa forma è stata adottata nelle armi della Regione Valle d’Aosta). La Regione Autonoma Trentino Alto Adige-Südtirol, il cui Consiglio è formato dall’unione dei due Consigli Provinciali di Trento e Bolzano, non usa corona e il suo stemma è formato dall’ unione (cioè “inquartato”) dei rispettivi emblemi. Alcune Regioni avendo adottato un “logo” ispirato dalla grafica moderna (come ad esempio Emilia Romagna e Lombardia) preferiscono non usare corone per evitare stridenti contrasti.

Corona Civica per i Comuni dell’Africa Italiana

corona speciale istituita con R.D. del 2 gennaio 1941 durante il periodo coloniale, resa legale con Regio Decreto di Vittorio Emanuele III del 2 gennaio 1941. La corona “…per gli stemmi delle Amministrazioni Municipali dell’Africa Italiana è formata da un cerchio d’argento, cordonato d’oro ai margini, sormontato da 10 estremità superiori di lancia a tre punte d’oro (6 visibili) e da 2 punte di gladio dello stesso (1 visibile nel centro) intercalate ad ogni cinque lancie [sic]”.Dal nome l’uso di questa corona sembrerebbe limitato ai soli centri dell’Africa Orientale Italiana (A.O.I., con l’esclusione perciò della Libia), è comunque dubbio che, per gli avvenimenti bellici, sia mai stata effettivamente usata in qualche stemma.

Corona Civica Tedesca

oltre alle corone, agli elmi e ai cimieri propri della nobiltà le città tedesche, attualmente, possono portare una corona murale, che può essere di pietra o metallo nobile, abitualmente merlata alla guelfa e con solo tre torri a vista. Fa eccezione la corona della attuale capitale, Berlino, che ha una base muraria sostenente cinque fioroni a vista, tutta in oro.

Corona del Re di Francia

cerchio d’oro, gemmato, sormontato da otto vette d’oro (archi) caricati di perle e uniti sotto un piccolo globo imperiale cimato dalla croce e cinta pure da otto gigli (fleurs-de-lys) d’oro.

Corona di Principe Italiano del Sangue

secondo la norma italiana i Principi Reali i Principi del Sangue usano una corona costituita da un cerchio d’oro, gemmato, brunito ai margini, sostenete nove fioroni (5 in vista), caricati (bottonati) ciascuno di una perla nel cuore, cingente la base di un tocco di velluto color azzurro, sormontato da una croce d’oro trifogliata.

Corona Granducale di Toscana

corona specifica del Granduca di Toscana, concessa dal papa Pio V a Cosimo I de’ Medici con Bolla del 24 agosto 1564, composta da una corona all’antica radiata con 29 punte piramidali e, al centro frontalmente, sul margine superiore il giglio fiorentino rosso.

Corona Imperiale Austriaca del Sacro Romano Impero

specie di mitra metallica sostenuta da un cerchio d’oro gemmato e rialzato con quattro fioroni pure d’oro alternati a perle. Aperta nel mezzo con una fascia uscente e caricata di pietre preziose e cimata da un globo imperiale (piccolo globo crocifero) e munita di due infule, rappresentate svolazzanti.

Corona Imperiale del Sacro Romano Impero

corona che rappresentava il Sacro Romano Impero ed aveva un enorme significato simbolico, usata solo per l’incoronazione dell’Imperatore. Dal 1424 si conservava a Norimberga (per volere dell’ Imperatore Sigismondo che vi era nato nel 1368). Fu creata nel X secolo e utilizzata per l’incoronazione di Ottone I nel 962 è essenzialmente costituita da 8 piastre d’oro incastonate da pietre preziose e perle, simboliche delle 8 porte della Gerusalemme Celeste, con scene bibliche in smalto. Il cerchio di piastre è sormontato da un archetto decorato con 8 semicerchi di perle e da una croce latina sul frontale. Dal 1794 è stata trasferita con le altre insegne imperiali nella Camera del Tesoro dell’Hofburg di Vienna.

Corona Patriziale Antica (o Corona antica di Patrizio)

cerchio d’oro rabescato sostenente quattro fioroni e quattro perle alternate (3 fioroni e 2 perle in vista). Nonostante la denominazione è la più usata abitualmente in Italia.

Corona Patriziale Genovese

vedi Corona Patriziale Antica.

Corona Patriziale Veneta

denominazione di una corona simile a quella Normale di Principe, con i fioroni privi della perla nel centro. Formata da un cerchio d’oro, con margini e sostenente otto fioroni (5 in vista) alternati da perle (4 visibili).

Corona Reale d’Italia (o Corona Ferrea, o Corona del Ferro)

conservata nel Duomo di Monza, si tratta di un cerchio di ferro (secondo la tradizione ottenuta da uno dei chiodi della croce di Gesù ritrovata da S. Elena sul monte Calvario) al quale sono applicate 6 placche rettangolari d’oro gemmate e smaltate.

Corona Reale di Savoia (e impropriamente Corona del Re d’Italia)

Corona reale del Re di Sardegna (poi d’Italia), è un cerchio d’oro decorato da pietre preziose e da “Nodi d’Amore” (detti Nodi Savoia), racchiudente un tocco (berretto) di velluto rosso cremisi, sostenente 4 fioroni alternati da 4 crocette patenti d’argento bordate di rosso, con otto vette moventi dalle foglie e dalle crocette riunite in doppia curvatura sulla sommità, fregiate da perle, sostenenti un globo d’oro cerchiato e cimato da una crocetta trifogliata (o di San Maurizio) movente dalla sommità del globo. La corona della Regina d’Italia si differenzia solo per la crocetta sulla sommità, che ha i bracci pomati e non trifogliati. Il Principe Ereditario (Principe di Piemonte) ha una corona simile a quella della Regina, ma con solo 4 vette (tre visibili). I Principi Reali invece hanno un solo semicerchio movente dalle foglie laterali della corona.

Corona Tollerata

variazione della forma di una corona gentilizia riconosciuta dalla normativa, forma secondaria di corona (in genere si tratta di variazioni grafiche).

Coronato

figura o pezza munita, cimata o sormontata da una corona.

Correggio (da Correggio) arma

famiglia principesca dell’omonima città reggiana, arma antica: “di rosso alla fascia d’argento”, moderna: “di rosso (o di porpora) alla correggia di nero piegata in cerchio”.

Corrente

animale nell’atto di correre. Soprattutto i quadrupedi naturalmente si raffigurano fermi. Cfr. Galoppante, Passante, Slanciato.

Controscanalato

vedi Cannellato.

Controvajo

vedi Contravajo.

Convenevoli Partizioni

pezze araldiche che riempiono lo scudo a uguali intervalli (fasciato, bandato, inquartato, scaccato…).

Convesso

pezza o figura ad arco con la curva verso il capo. Centrata (con il centro verso la punta dello scudo),

Coperto

1) degli edifici quando sono muniti di copertura di smalto differente, delle torri munite di tetto a cocuzzolo. 2) dei vasi o coppe chiusi con un coperchio.

Copta (croce)

vedi alla voce Croce.

Copto

“egizio”. Derivato dal greco “Aighýptios” poi corrotto in “Gyptios” (da cui anche l’inglese “gipsy”).

Cordata

attributo dell’ancora quando è provvista di gomena.

Cordato

attributo dell’arco, della balestra e degli strumenti a corda quando il colore delle corde è diverso dal resto.

Cordelliera (o Cordigliera, anche “Laccio d’Amore”)

sorta di collana formata da due cordoni di seta bicolore moventi dalla corona e attorcigliati intorno allo scudo, svolazzanti e fioccati. Le donne sposate circondano le proprie armi con una cordigliera annodata sotto la punta dello scudo, quelle nubili o vedove con una sciolta.
Le principesse (e la regina) di Savoia portano la cordelliera composta di seta bianca/argento e azzurra (la Regina Reggente sostituiva la cordelliera con la Gran Collana dell’Ordine Supremo dell’Annunziata). Le donne nobili di seta/argento.

Cordigliera

sinonimo di Cordelliera.

Cordonata (croce)

la croce che porta nel suo centro un foro quadrato. Più corretto Forata.

Cordonato

munito di cordolo, i margini delle corone quando sono raffigurati in forma di cordoli murati o lisci (cordonato a muro), o attorcigliati in corda (cordonato in corda).

Coricato

1) attributo degli animali raffigurati sdraiati, giacenti, in riposo con la testa alta. 2) le pezze a punta quando questa è rivolta verso destra. In particolare le chiavi, le frecce, gli alberi o le colonne, le spade, i gigli… quando sono raffigurate in fascia, contro la loro natura e posizionate in fascia verso destra. Contrario coricato rivoltato o controcoricate . 3) Lo scaglione, quando ha la punta orientata in fascia verso destra. Vedi Riposo (in).