Crinito
1) il cavallo e il liocorno se hanno la criniera di colore differente. 2) si dice pure crinita la cometa che abbia i raggi di smalto contrastante con quello del nucleo. Nota: il capo umano se ha i capelli di colore diverso si dico capelluto.
Cristo (Ordine del)
vedi Ordine Templare.
Crivello
setaccio, vaglio, tondo o quadrato munito di buchi.
Croazia (già Croatia)
armascaccato dargento e di rosso. Lo scudo è timbrato da una corona speciale formata degli scudi di tutti i territori che sono entrati a far parte della Republika Hrvatska.
Croce
pezza onorevole di primo ordine, formata dallunione di un palo e una fascia (croce piana), o di una sbarra e una banda (decussata o in decusse, anche croce di santAndrea). Nota: di alcune croci particolari possiamo offrire alcune note dettagliate (vedi le singole voci).
Croce a Chiave, di Tolosa: con i bracci terminanti in forma di chiave antica, può essere vuota e pomettata.
Croce a Tau (anche Tau, semplicemente), di SantAntonio, Commissa: mancante del braccio superiore, in forma della lettera greca T (tau).
Croce Aguzza o Aguzzata: con le estremità a punta. Se ha il solo piede munito di puntasi dice Fitta (vedi).
Croce Alzata: vedi Calvario e Latina. Col piede lungo.
Croce Ancorata: con le estremità terminanti in forma di ancora. Vedi voce specifica.
Croce Anguifera: v. Serpentifera.
Croce Avellana: formata da 4 avellane (nocciole) moventi da una perla.
Croce Biforcata o Forcata: patente, con le braccia terminanti in due punte aguzze divaricate, ottagona.
Croce Bordata: munita di bordo, croce avente un bordo di smalto differente
Croce Bordonata: con le estremità chiuse da un pomello tondo. Cfr. Pomata.
Croce Cordonata: vedi Mulinata
Croce Coronata: munita di corona; specificamente avente una piccola corona al termine di ogni braccio.
Croce DAviz: pressoché identica alla C. Gigliata.
Croce Decussata, Decusse: nella forma della cifra romana X (decem, del valore di 10) dalla locuzione decem assis (in riferimento alla moneta romana del valore di 10 Assi). Formata dallunione di una banda e di una sbarra. Detta anche Croce di SantAndrea, perché secondo la tradizione lapostolo fu crocifisso su una croce di questa foggia.
Croce dei SS. Maurizio e Lazzaro: unione della croce trifogliata dargento, accollata a quella patente biforcata e scorciata di verde; propria dellomonimo Ordine Cavalleresco.
Croce del Laterano croce doro gemmata rappresentata nel mosaico della Basilica di S. Giovanni in Laterano in Roma, emblema dellOrdine dei Canonici di SantAgostino.
Croce Dentata o Addentellata: aventi i bracci muniti di denti, piccoli cunei su tutti i margini.
Croce di Calvario o Alzata o Latina: croce lunga colla traversa inferiore posta a tre quarti dellaltezza e fondata sopra un monte o una scalinata.
Croce di Gerusalemme: potenziata e accantonata da altre 4 crocette, il tutto doro.
Croce di Lorena: vedi Patriarcale.
Croce di Malta: patente, scorciata e biforcata dargento, talvolta bordata doro.
Croce di San Lazzaro: patente di verde (anche scorciata e biforcata).
Croce di San Maurizio: croce trifogliata dargento.
Croce di SantAndrea: v. Decussata.
Croce di SantAntonio: vedi Croce a Tau. Commissa.
Croce di Santiago, o di SantJago: croce gigliata con il braccio inferiore desinente in spada, di rosso. Croce propria dellomonimo ordine cavalleresco, simboleggia la lotta della Spagna cattolica contro i Mori musulmani (è detta anche Cruz de Santiago Matamoros: ammazza Mori).
Croce di Santo Spirito: patriarcale con le estremità biforcate.
Croce di Santo Stefano: patente, scorciata e biforcata di rosso, talvolta bordata doro.
Croce di Tolosa II o Càtara: ritrinciata, vuotata, allargata in rombo e pomata.
Croce Doppia: vedi Patriarcale.
Croce Egizia, o Copta, anche Ansata, o Ankh: avente il braccio superiore sostituito da un ansa o occhiello. Vedi Copto.
Croce Falcata o Falciata: con mezzelune alle estremità dei bracci.
Croce Filettata: avente i bracci filettati esternamente di uno smalto di colore differente.
Croce Fiorata: croce latina avente un giglio sullestremità di ogni braccio.
Croce Fioronata: con i bracci terminanti in forma di fiorone.
Croce Fitta: sinonimo di Pieficcatao Dal Piede Aguzzo. Che ha il braccio inferiore acuminato come se dovesse essere piantata per terra.
Croce Forata in Quarto o Equipollente: avente il quadrato al centro, formato dallincrocio delle linee verticali orizzontali, di smalto differente (forata in quarto) o del colore del campo (equipollente).
Croce Forcuta: croce biforcata con i terminali ripiegati allindietro.
Croce Frecciata: con le estremità desinenti in dardo.
Croce Gammata: o Svastica, con i bracci piegati in forma di Gamma (?) maiuscolo.
Croce Gemmata: si dice della croce quando è munita di gemme, pietre preziose.
Croce Gheronata: patente e divisa in 8 pezzi triangolari da quattro linee mediane perpendicolari e diagonali intersecantisi in centro e colorati in smalti contrastanti.
Croce Gigliata: con le estremità delle braccia terminanti in forma di giglio, con quattro gigli nodriti alle estremità delle braccia.
Croce Greca (meno corretto: Svizzera): scorciata, avente i bracci di eguale lunghezza.
Croce in Gemella: più propriamente alla gemella in croce, croce avente i bordi doppi di smalto differente.
Croce Inquartata: suddivisa da una linea mediana verticale e una mediana orizzontale.
Croce Inquartata a Quarti Opposti: aventi i quarti di smalto alternato: il I e il IV con il II e il III dello stesso smalto, giustapposti.
Croce Latina (anche Lunga o Immissa): con la traversa alzata al di sopra della metà. Si dice lunga perché il braccio inferiore sembra allungato rispetto agli altri.
Croce Mulinata, A Ferro di Mulino: ancorata, anche finestrata con un foro al centro che lascia vedere il campo, come fosse la chiave di fissaggio di una macina di molino.
Croce Nodosa: con i bracci provvisti di nodi: monconi stilizzati di albero contrapposti.
Croce Odulatao Ondosa: avente i bracci ondeggianti.
Croce Ortodossa: simile alla croce Patriarcale, può avere una terza traversa obliqua in basso (in questo caso si dice anche croce dei vecchi credenti). Vedi voce specifica.
Croce Ottagona: biforcata, come le croci di Malta, di SantAndrea
Croce Patente Fitta alla Radice: croce patente avente una punta aggiunta sotto il braccio inferiore.
Croce Patente: letteralmente aperta, con le braccia che si allargano (aprono) verso le estremità.
Croce Patriarcale, di Lorena, o Doppia: con una seconda traversa, più piccola sopra la prima. Se ha tutte le estremità bifide di dice anche Dello Spirito Santo.
Croce Piana: avente i bracci di uguale spessore. Latina.
Croce Pieficcata, o Fitta, o Dal Piede Aguzzo: avente lestremità inferiore aguzza, appuntita.
Croce Pisana: patente, rintrinciata, aguzzata e pomata. Cfr. Croce a Chiave.
Croce Pomata: con i bracci terminanti in piccole sfere. Cfr. Bordonata.
Croce Potenziata: con i bracci terminanti in una traversa, a Tau (in forma di T).
Croce Prismatica: con i bracci in forma di prisma, tagliati come i diamanti, simile alla croce Gheronata.
Croce Ramponata: sinonimo di Potenziata.
Croce Ricrociata: con piccole traverse verso le estremità dei bracci.
Croce Ri-trinciata: con le estremità in forma di rombo.
Croce Scaccata: suddivisa in scacchi di smalti alternati.
Croce Scalinata: con i bracci terminanti in scalini.
Croce Scorciata: avente i bracci che non toccano i margini dello scudo. Cfr. Croce Greca.
Croce Serpentifera o Anguifera: avente le estremità dei bracci desinenti in teste di serpe (o danguilla).
Croce Spinata: con il contorno fittamente dentato, come formati da tanti semicerci accostati con le punte verso lesterno.
Croce Tagliata e Vuotata: figura ottenuta opponendo 4 squadre (figure a forma di L) in forma di croce, come se fosse una croce filettata scorciata.
Croce Teutonica o Tedesca: propria dellordine Teutonico o Tedesco (Deutschorden). Croce patente, incavata leggermente alle estremità, di nero (anche filettata dargento). Vedi anche Teutonico.
Croce Traforata, Sarchiata o Vuota: che lascia vedere il colore del campo.
Croce Trifogliata o di San Maurizio: con le estremità in forma di trifoglio.
Croce Tri-forcata: avente le estremità terminanti in 3 punte aguzze.
Croce Tripla o Papale: avente tre traverse decrescenti verso lalto.
Croce Uncinata, Svastica Perpendicolare: con le estremità piegate ad angolo retto
Corona Antica (o AllAntica)
corona di metallo nobile o di smalto di 3, 5, 7, 9 punte, senza perle e senza decorazioni.
Corona Arciducale (dAustria)
corona che Rodolfo IV dAsburgo fece realizzare per la cerimonia di insediamento dellArciduca dAustria, composta da un cerchio con punte doro, riconosciuta dallimperatore Federico III nel 1450 circa e, dal 1616, conservata nellabbazia di Klosterneuburg presso Vienna.
Corona Civica Francese
le corone murali (o vallari: couronnes murales ou vallaires) furono istituite da Napoleone I (Decreto del 17 maggio1809) per distinguere le classi delle città dellImpero (di1° ordine, 2° ordine, 3° ordine). Attualmente in Francia non ci sono regole ma alcune indicazioni della Commissione Araldica Nazionale (Commission Héraldique Nationale): la corona consta di un cerchio di muro, che può essere doro o dargento, deve essere posta direttamente sul margine superiore dello scudo, e le dimensioni del cerchio devecoincidere conla parte superiore dello stesso. Il numero di torri è di solito 3 per i semplici Comuni, 4 per le città principali capoluogo di Dipartimento), 5 per la città capitale di Parigi. La corona murale di antica origine romana, è stato prescritta da Napoleone negli stemmi urbani. Ha inlinea di principio una parete con torri, una torre centrale e le altre disposte simmetricamente verso le estremità della parete. Le torri possono essere aperte e coperte. L’insieme è solitamente in muratura. Il colore può essere oro o argento. La corona murale può anche variare talvolta nella sua composizione (quella antica del primo decreto napoleonico aveva solo tre torri) e si può variare la forma, ad esempio per riprodurre costruzioni effettivamente esistenti nella regione. Ci sono esempi che rappresentano anche vigneti (se particolarmente pregiati), corone navali e corone aviarie (con ali daereo)! Si sconsiglia solitamente di usare le corone di dignità (nobiliari) negli stemmi di città, soprattutto per il fatto che molti stemmi civici derivano dalle armi di famiglia, e si potrebbe creare confusione. Vedi anche Napoleonico, Stato.
Corona Civica Italiana (o di Ente Territoriale Italiano)
La corona di Regione, Provincia, Città, Comune; è normalmente in metallo nobile, ha una larghezza di 8 moduli al massimo e deve essere sempre collocata sopra il lato superiore dello scudo; tecnicamente si dice che timbra lo scudo: timbro è attributo proprio di ogni oggetto posto sopra ad un altro. Nellarticolo 94 del RD del 7 giugno 1943 n. 652 si specifica che gli enti morali possono fregiare la loro arma ed insegna con quelle corone speciali, delle quali si proverà la concessione e il possesso legale.
Per le Province (a meno di speciali concessioni) è prevista in Italia una corona doro a cerchio, gemmata, con le cordonature (margini inferiore e superiore) lisce, racchiudente due rami, uno di alloro e uno di quercia al naturale, decussati (incrociati), uscenti dalla corona e ricadenti allinfuori (art. 95 del RD 1943 n.652) e legati da una nastro con i colori nazionali (verde, argento e rosso); questultimo però rappresentato spesso di colore azzurro che è anche lattuale colore della fascia indossata dal Presidente dellAssemblea provinciale. Nella regolamentazione precedente la corona era un semplice cerchio doro sostenente 12 torri (delle quali solo 7 in vista) unite a mezzaltezza da cortine di muro doro. Labolizione di questa corona (presente, tra le altre, nello stemma della Provincia di Roma) fu motivata dagli araldisti dal ragionamento che, se poteva essere verosimile che una città o un Comune fossero state cintate da mura, ciò non poteva essere per un territorio vasto come unintera Provincia. La Provincia Autonoma di Bolzano/Bozen, in ossequio allo stile germanico adottato nellAraldica del suo territorio, non usa corona e inscrive il tradizionale simbolo del casato dei Conti di Tirolo (la celeberrima aquila rossa) in uno scudo gotico. Mentre la Provincia Autonoma di Trento ha adottato una corona del rango di nobile. La Provincia di Avellino invece porta una corona regolare di Principe (e una di nobile inscritta nello scudo).
Per le Città (sempre a meno di speciali concessioni) è prevista una corona (o cerchia turrita) doro, formata da un cerchio doro con 8 pusterle (porte, 5 visibili), cordonata a muro, sostenenti 8 torri doro (5 visibili) unite da cortine di muro doro (art. 96), la muratura (cemento tra le pietre) è sempre di smalto nero.
Precedentemente al 1943 la corona era rappresentata come un cerchio di muro doro aperto da 4 porte (delle quali 1 e due mezze in vista) e 4 finestre (2 in vista) con 8 torri doro (5 in vista) unite a mezza altezza da cortine di muro dargento, ognuna cimata da una guardiola (o garitta) doro. Alcune città portano, invece, corone nobiliari di rango: per particolare concessione o per riconoscimento di titoli posseduti in passato (ad alcune città fu attribuito un vero e proprio titolo nobiliare e, per questo, iscritte negli elenchi ufficiali della nobiltà italiana; ad esempio: Lucca, Torino, Cherasco, Chivasso, Pinerolo, Saluzzo, Foligno, Orvieto, Spoleto, e la stessa città di Roma). Il nuovo stemma di Venezia, infine, è sormontato dal corno dogale (derivato dal berretti frigio e simbolo di libertà).
I Comuni (a meno di speciali concessioni) portano una corona dargento, murata di nero, con 4 pusterle (3 visibili), con cordonature a muro sui margini, sostenente un muro aperto da 16 porte (9 visibili: si tratta verosimilmente di beccatelli) e sormontata da una merlatura a coda di rondine o ghibellini (art. 97). Indica la volontà di libertà e di indipendenza municipale e alcuni sostengono che si ispiri a quelle che nel XVIII secolo furono poste sullo scudo delle tre principali città imperiali tedesche: Norimberga, Augusta a Francoforte (sul Meno) e in seguito assai diffuse nel XIX secolo. Precedentemente i Comuni oltre i 3000 abitanti avevano una corona formata da un cerchio doro aperto da 4 porte e sormontato da 8 merli dello stesso (5 in vista) uniti da muriccioli dargento. Mentre i Comuni inferiori ai 3000 abitanti portavano un cerchio doro senza porte con 8 merli (5 in vista) uniti da muriccioli tutti dargento.
La regolamentazione vigente non fa menzione delle Regioni, perché allepoca della promulgazione del relativo Regio Decreto non esistevano come circoscrizione amministrativa, ma alcuni araldisti hanno proposto una corona doro allantica: secondo alcuni con 8 punte doro (5 visibili) alternate da otto sfere pure doro (4 visibili) avente 4 rubini sul cerchio (1 intero e due mezzi visibili); secondo altri le punte doro dovrebbero essere 4 (3 visibili) alternate ad altre 4 (due visibili) pure doro ma più piccole (in questa forma è stata adottata nelle armi della Regione Valle dAosta). La Regione Autonoma Trentino Alto Adige-Südtirol, il cui Consiglio è formato dallunione dei due Consigli Provinciali di Trento e Bolzano, non usa corona e il suo stemma è formato dall unione (cioè inquartato) dei rispettivi emblemi. Alcune Regioni avendo adottato un logo ispirato dalla grafica moderna (come ad esempio Emilia Romagna e Lombardia) preferiscono non usare corone per evitare stridenti contrasti.
Corona Civica per i Comuni dellAfrica Italiana
corona speciale istituita con R.D. del 2 gennaio 1941 durante il periodo coloniale, resa legale con Regio Decreto di Vittorio Emanuele III del 2 gennaio 1941. La corona per gli stemmi delle Amministrazioni Municipali dell’Africa Italiana è formata da un cerchio dargento, cordonato doro ai margini, sormontato da 10 estremità superiori di lancia a tre punte doro (6 visibili) e da 2 punte di gladio dello stesso (1 visibile nel centro) intercalate ad ogni cinque lancie [sic].Dal nome l’uso di questa corona sembrerebbe limitato ai soli centri dell’Africa Orientale Italiana (A.O.I., con l’esclusione perciò della Libia), è comunque dubbio che, per gli avvenimenti bellici, sia mai stata effettivamente usata in qualche stemma.
Corona Civica Tedesca
oltre alle corone, agli elmi e ai cimieri propri della nobiltà le città tedesche, attualmente, possono portare una corona murale, che può essere di pietra o metallo nobile, abitualmente merlata alla guelfa e con solo tre torri a vista. Fa eccezione la corona della attuale capitale, Berlino, che ha una base muraria sostenente cinque fioroni a vista, tutta in oro.
Corona del Re di Francia
cerchio doro, gemmato, sormontato da otto vette doro (archi) caricati di perle e uniti sotto un piccolo globo imperiale cimato dalla croce e cinta pure da otto gigli (fleurs-de-lys) doro.
Corona di Principe Italiano del Sangue
secondo la norma italiana i Principi Reali i Principi del Sangue usano una corona costituita da un cerchio doro, gemmato, brunito ai margini, sostenete nove fioroni (5 in vista), caricati (bottonati) ciascuno di una perla nel cuore, cingente la base di un tocco di velluto color azzurro, sormontato da una croce doro trifogliata.
Corona Granducale di Toscana
corona specifica del Granduca di Toscana, concessa dal papa Pio V a Cosimo I de Medici con Bolla del 24 agosto 1564, composta da una corona allantica radiata con 29 punte piramidali e, al centro frontalmente, sul margine superiore il giglio fiorentino rosso.
Corona Imperiale Austriaca del Sacro Romano Impero
specie di mitra metallica sostenuta da un cerchio doro gemmato e rialzato con quattro fioroni pure doro alternati a perle. Aperta nel mezzo con una fascia uscente e caricata di pietre preziose e cimata da un globo imperiale (piccolo globo crocifero) e munita di due infule, rappresentate svolazzanti.
Corona Imperiale del Sacro Romano Impero
corona che rappresentava il Sacro Romano Impero ed aveva un enorme significato simbolico, usata solo per lincoronazione dellImperatore. Dal 1424 si conservava a Norimberga (per volere dell Imperatore Sigismondo che vi era nato nel 1368). Fu creata nel X secolo e utilizzata per lincoronazione di Ottone I nel 962 è essenzialmente costituita da 8 piastre doro incastonate da pietre preziose e perle, simboliche delle 8 porte della Gerusalemme Celeste, con scene bibliche in smalto. Il cerchio di piastre è sormontato da un archetto decorato con 8 semicerchi di perle e da una croce latina sul frontale. Dal 1794 è stata trasferita con le altre insegne imperiali nella Camera del Tesoro dellHofburg di Vienna.
Corona Patriziale Antica (o Corona antica di Patrizio)
cerchio doro rabescato sostenente quattro fioroni e quattro perle alternate (3 fioroni e 2 perle in vista). Nonostante la denominazione è la più usata abitualmente in Italia.
Corona Patriziale Genovese
vedi Corona Patriziale Antica.
Corona Patriziale Veneta
denominazione di una corona simile a quella Normale di Principe, con i fioroni privi della perla nel centro. Formata da un cerchio doro, con margini e sostenente otto fioroni (5 in vista) alternati da perle (4 visibili).
Corona Reale dItalia (o Corona Ferrea, o Corona del Ferro)
conservata nel Duomo di Monza, si tratta di un cerchio di ferro (secondo la tradizione ottenuta da uno dei chiodi della croce di Gesù ritrovata da S. Elena sul monte Calvario) al quale sono applicate 6 placche rettangolari doro gemmate e smaltate.
Corona Reale di Savoia (e impropriamente Corona del Re dItalia)
Corona reale del Re di Sardegna (poi dItalia), è un cerchio doro decorato da pietre preziose e da Nodi dAmore (detti Nodi Savoia), racchiudente un tocco (berretto) di velluto rosso cremisi, sostenente 4 fioroni alternati da 4 crocette patenti dargento bordate di rosso, con otto vette moventi dalle foglie e dalle crocette riunite in doppia curvatura sulla sommità, fregiate da perle, sostenenti un globo doro cerchiato e cimato da una crocetta trifogliata (o di San Maurizio) movente dalla sommità del globo. La corona della Regina dItalia si differenzia solo per la crocetta sulla sommità, che ha i bracci pomati e non trifogliati. Il Principe Ereditario (Principe di Piemonte) ha una corona simile a quella della Regina, ma con solo 4 vette (tre visibili). I Principi Reali invece hanno un solo semicerchio movente dalle foglie laterali della corona.
Corona Tollerata
variazione della forma di una corona gentilizia riconosciuta dalla normativa, forma secondaria di corona (in genere si tratta di variazioni grafiche).
Coronato
figura o pezza munita, cimata o sormontata da una corona.
Correggio (da Correggio) arma
famiglia principesca dellomonima città reggiana, arma antica: di rosso alla fascia dargento, moderna: di rosso (o di porpora) alla correggia di nero piegata in cerchio.
Corrente
animale nellatto di correre. Soprattutto i quadrupedi naturalmente si raffigurano fermi. Cfr. Galoppante, Passante, Slanciato.
Controscanalato
vedi Cannellato.
Controvajo
vedi Contravajo.
Convenevoli Partizioni
pezze araldiche che riempiono lo scudo a uguali intervalli (fasciato, bandato, inquartato, scaccato ).
Convesso
pezza o figura ad arco con la curva verso il capo. Centrata (con il centro verso la punta dello scudo),
Coperto
1) degli edifici quando sono muniti di copertura di smalto differente, delle torri munite di tetto a cocuzzolo. 2) dei vasi o coppe chiusi con un coperchio.
Copta (croce)
vedi alla voce Croce.
Copto
egizio. Derivato dal greco Aighýptios poi corrotto in Gyptios (da cui anche linglese gipsy).
Cordata
attributo dellancora quando è provvista di gomena.
Cordato
attributo dellarco, della balestra e degli strumenti a corda quando il colore delle corde è diverso dal resto.
Cordelliera (o Cordigliera, anche Laccio dAmore)
sorta di collana formata da due cordoni di seta bicolore moventi dalla corona e attorcigliati intorno allo scudo, svolazzanti e fioccati. Le donne sposate circondano le proprie armi con una cordigliera annodata sotto la punta dello scudo, quelle nubili o vedove con una sciolta.
Le principesse (e la regina) di Savoia portano la cordelliera composta di seta bianca/argento e azzurra (la Regina Reggente sostituiva la cordelliera con la Gran Collana dellOrdine Supremo dellAnnunziata). Le donne nobili di seta/argento.
Cordigliera
sinonimo di Cordelliera.
Cordonata (croce)
la croce che porta nel suo centro un foro quadrato. Più corretto Forata.
Cordonato
munito di cordolo, i margini delle corone quando sono raffigurati in forma di cordoli murati o lisci (cordonato a muro), o attorcigliati in corda (cordonato in corda).
Coricato
1) attributo degli animali raffigurati sdraiati, giacenti, in riposo con la testa alta. 2) le pezze a punta quando questa è rivolta verso destra. In particolare le chiavi, le frecce, gli alberi o le colonne, le spade, i gigli quando sono raffigurate in fascia, contro la loro natura e posizionate in fascia verso destra. Contrario coricato rivoltato o controcoricate . 3) Lo scaglione, quando ha la punta orientata in fascia verso destra. Vedi Riposo (in).