Curvato

pezze o talune figure (scimitarra, scettro) che si presentano piegate ad arco.

Curvo

1) la posizione delle figure poste in forma arcuata. 2) sinonimo di centrato.

Custodito

è un termine utilizzato quando un oggetto ha una persona od un animale in atto di prenderne custodia (come ad esempio un cane o un orso al centro del fornice di una porta).

Czar

vedi Zar.

Croce al Merito di Guerra

alta decorazione istituita nel 1918 per premiare quei soldati o comunità esposti al pericolo. La croce può essere solo di bronzo dorato e viene portata appesa ad un nastro a righe bianche e azzurre. Alcune città la rappresentano nello stemma civico. Vedi anche Medaglia d’oro.

Croce Ancorata

avente le estremità partite in due becchi ripiegati all’indietro. Se è forata al centro su dice Mulinata o Aperta in ferro di mulino. Se la croce ha le punte delle estremità ripiegate in piccole spirali si dice Croce Accerchiellata.

Croce di Ferro

nome popolare con la quale è anche nota la croce nera bordata d’argento propria dell’Ordine Teutonico. La croce nera in campo d’argento fu il primo emblema dei Cavalieri Teutonici (Fratelli dell’Ospedale di Santa Maria dei Teutoni di Gerusalemme), fondato nel 1198. L’Ordine venne secolarizzato con l’adesione alla Riforma protestante del sua ultimo Gran Maestro Albrecht von Hohenzollern-Ansbach che trasformò i possedimenti in un Ducato ereditario (dal 1701 Regno di Prussia) e adottò la croce nera come emblema dinastico. Nel XVIII secolo re Federico III detto “il Grande” creò l’Ordine Militare della Croce di Ferro (‘Eisenkreuz’), nel 1870, il re di Prussia venne elevato a Imperatore di Germania e la Croce di Ferro ne divenne uno dei simboli più noti. Passò poi alla Repubblica di Weimar, come segno della “continuità” con l’Impero e, successivamente al Terzo Reich nazista (al quale si deve la sinistra e immeritata fama di questo simbolo) e oggi alla Repubblica Federale Tedesca. Come Croce Teutonica è tutt’ora indossata dai membri del superstite Ordine Teutonico cattolico che ha sede a Vienna.

Croce di Resurrezione (o dell’Agnus Dei)

rossa in campo d’argento, cosiddetta perché rappresentata nella figure dei Cristo Risorto e nelle immagini dell’Agnus Dei, per questo detta anche “bandiera di resurrezione” (ma anche abbinata ad alcuni santi cavalieri come san Giorgio, o l’arcangelo Michele) fu adottata in antico dalla Chiesa di Roma. Uno degli esempi più antichi è nelle armi del Comune di Milano, rappresentato in un bassorilievo del 1171, e issato sul carroccio della Lega Lombarda nella battaglia di Legnano contro le armate di Federico Barbarossa il 29 maggio 1176.

Croce di San Giovanni

locuzione che identifica l’arma dell’Ordine di Malta simbolo ancora oggi esibito dall’omonimo Ordine (formalmente Ordine Militare Cavalleresco di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta) “di rosso alla croce piana d’argento”. Pare derivi direttamente dal Vessillo Imperiale di Costantino pertanto si potrebbe desumere che le città che hanno adottato nel loro passato questa insegna crociata intendessero dichiarare la loro fedeltà alla causa imperiale (“ghibellini”).

Croce di Tolosa (o di Languedoc, o Occitana)

antichissimo simbolo solare, probabilmente precristiano, si impose nel territorio tolosano all’inizio del XIII secolo compare sui sigilli del conte Raymond VI nel 1211, per essere poi adottato dalla città e, successivamente, da tutto il territorio della Languedoc tra il XIV e il XVIII secolo. Il significato comunemente attribuito vuole che i quattro bracci simboleggio gli elementi e le stagioni, e ogni pomello un mese dell’anno e il corrispondente segno zodiacale. Lo scrittore e politico, nonché sindaco di Tolosa, Dominique Baudis (1947-2014) ne fece l’emblema della regione Midi-Pyrénées e della mairie di Toulouse.

Croce Gammata

croce a bracci uguali ma ripiegati in guisa di “gamma” greco (?) maiuscolo, che in lingua sanscrita era detta “Svastika” se girava da sinistra a destra o “Sauvastika” se girava da destra a sinistra, entrambi i termini hanno come radice “svasti” che significa “salute, salvezza” e perciò simboleggio un significato salvifico, luminoso, solare (precedente al Cristianesimo). Anche “Croce di Salvezza”.

Croce in banda, in sbarra

detta anche croce “portata” è la croce latina inclinata nella direzione della sbarra o della banda con riferimento alla croce portata da Gesù durante la Passione.

Croce Ortodossa

il palo (asse verticale) è attraversato da due fasce, in modo analogo alla croce patriarcale, spesso porta una terza traversa in sbarra in basso. Simbolicamente la traversa più larga accoglie le braccia di Cristo, la piccola in alto rappresenta il “titolum” (che altrove è rappresentato dall’acronimo latino INRI) di “Gesù Nazareno Re dei Giudei”. L’asse più piccola in basso, obliqua, simboleggia la bilancia della Giustizia: il braccio verso l’alto indica il Paradiso rappresenta il Buon Ladrone che sul Golgota, pentitosi, aveva chiesto a Gesù di portarlo con lui nel Regno dei Cieli; il braccio cerso il basso indica l’Inferno e si riferisce all’altro ladrone, che aveva deriso il figlio di Dio.

Croce Templare

nome popolare della croce patente concessa all’Ordine dei Templari come insegna da papa Eugenio III, in seguito caratterizzatasi di colore rosso.

Croce Teutonica

vedi Croce di Ferro.

Croce Traversa

vedi Decusse.

Crocetta

piccola croce diminuita e scorciata.

Crociato

contrassegnato dalla croce; di figure caricate da una croce (rotella, bandiera, scudetto…).

Crociera

punto centrale dello scudo inquartato.

Crollalanza (Dizionario)

vedi Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane.

Cucito

termine utilizzato per necessità di blasonatura come qualificativo di tolleranza del non rispetto delle regole cromatiche araldiche, specialmente riferito al capo ed alla campagna, si usa anche per le altre pezze e figure di metallo su metallo o di colore su colore.

In ossequio all’uso dell’araldica francese, dove il termine couzù si usa per indicare qualunque caso di sovrapposizione di colore su colore, mentre il termine soudé (letteralmente saldato) per qualificare la sovrapposizione di metallo su metallo, alcuno propongono di differenziare “cucito” da “saldato”. Cfr. Inchiesta (per).

Si usa anche nel caso nel quale un animale (specialmente l’aquila) o una figura hanno tutte le loro parti dello stesso colore. Secondo alcuni autori queste figure dovrebbero essere delimitate da una sottile linea contrastante.

Cuneato

linea di partizione formata da lunghi cunei, denti, dove i campi delimitati sembrano innestarsi l’uno nell’altro. Da non confondere con Inchiavato.

Cuneato Allungato

quando i cunei si allungano fin quasi a sfiorare il lato opposto. Si indica sempre il numero e la posizione, contando i cunei del campo superiore o destro (anche se spezzati).

Cuore

punto centrale dello scudo, detto anche Abisso.

Corsica (Corse)

arma dell’omonimo Regno e Isola “d’argento alla testa di moro, attorcigliata del campo”. Cfr. con Sardegna.

Corte

residenza e seguito di un sovrano, i suoi familiari e gli addetti ai vari uffici.

Cortese

la cosiddetta “arma cortese” o “di cortesia” è quella normalmente utilizzata per gli allenamenti, spuntata o munita di protezioni per “non offendere” l’antagonista.

Corvo

solitamente rappresentato fermo, posato a terra, e di colore nero, anche per non confonderlo con il merlo; nel caso sia rappresentato volante va blasonato. È considerato un simbolo bene augurante, perché annuncerebbe l’arrivo della pioggia fecondatrice, e di ingegno acuto.

Costantinopoli

città capitale del Regno Romano d’Oriente dall’11 maggio 330, già nota col nome di Bisanzio la cui denominazione fu mutata da Costantino il Grande. Il 29 maggio 1453 (dopo 1123 anni) fu conquistata dal sultano ottomano Mehmet che le mutò il nome in Istambul.
Arma (latina):“Di rosso, alla croce piana d’oro, accantonata di quattro lettere “B”(beta) grche dello stesso”. Quest’arma fu inquartata dai Paleologi, eredi del trono di Bisanzio e degli Aleramici del Monferrato, in quelle del Marchesato di Monferrato, passate poi ai Gonzaga di Mantova. Vedi anche Monferrato. Vedi anche Aquila Bicipite.

Cotissa

banda diminuita in spessore, anche Banda in Divisa. V. Banda.

Cotissato

scudo coperto di 10 (e più) bande di smalti alternati.

Cotroramponato

pezza ramponata dalle due parti, ma con i ramponi scambiati. Cfr. Tau.

Cozzante

un animale cornuto che infuria contro qualche oggetto. Due Montoni o Becchi affrontati che fanno impeto tra loro con le corna.

Cramponato

con le braccia terminanti in cramponi, la croce cramponata è simmetrica alla croce gammata.

Crampone

forma grafica in forma di squadra col braccio minore volto a destra (araldica), e simmetrica alla “gamma” greca.

Crancelino (e Crancellino e Crancelin)

banda centrata (arco molto aperto, posto in banda) e ornata con foglie di Ruta di smalto verde. Elemento caratteristico delle armi di Sassonia.

Cravatta

nome del fiocco, coi colori nazionali, legato sotto il puntale del gonfalone degli enti territoriali.

Crescente

la falce di luna, quarto di luna, mezzaluna. Può essere nella sua pozione normale: volto con le punte verso destra, montante se ha le punte verso il capo, rivolto se ha le punte verso sinistra, rovesciato o riversato se ha le punte verso il basso, in banda se ha le punte verso l’angolo destro, in sbarra se le ha verso l’angolo sinistro, figurato se ha i tratti del volto femminile. Due crescenti possono essere affrontati (se sono rivolti con le punte l’uno verso l’altro), addossati (se le punte sono rivolte verso i fianchi dello scudo), entrambe le posizioni possono essere in fascia, in palo, in sbarra, in banda. Tre crescenti possono essere addossati (o affrontati) male ordinati 1,2 oppure 2,1.

Crestato

il gallo, il serpente, il basilisco, il delfino, se hanno la cresta di colore diverso.