Città di Shkodër –Scutari (SH)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Shkodër (Scutari, in italiano, è l’antica Scodra , che ha generato la variante Shkodra albanese e quella turca İşkodra) è una antichissima città capoluogo della prefettura omonima, situato nell’Albania nord-occidentale, lungo le sponde del Lago di Scutari, vicino ai fiumi Drin, Buna e Kir, nelle vicinanze delle Alpi Dinariche.  Durante il dominio ottomano la città venne chiamata anche Işkenderiyye dal nome Işkender (Alessandro), perché si pensava che gli abitanti fossero discendenti di Alessandro Magno, che avrebbe fondato la città. 

È considerata “La culla della cultura albanese”, e anche la “Firenze dei Balcani” e da sempre è ritenuta la capitale culturale dell’Albania.

In seguito alla riforma amministrativa del 2015, sono stati accorpati a Scutari i comuni di Ana e Malit, Berdicë, Dajç, Gur i Zi, Postribë, Pult, Rrethinat, Shalë, Shosh e Velipojë.

Lo stemma è uno dei pochi “classici” dell’attuale Albania e risale al XIV secolo (lo si trova su alcune monete), nella comunicazione ordinaria però viene spesso utilizzata una versione “turistica” che mostra una veduta della città attraverso il fornice di un portale in pietra. Il disegno risale al ripristino delle democrazia nel XX secolo ed è l’esito di un lungo processo storico e grafico che, all’inizio prevedeva di esibire, sull’esempio di Tirana, alcuni monumenti della città (la moschea di Ethem Bey, insieme alla torre di Saha’t) abbinandoli ad un leone, richiamo del Medioevo. Alla fine prevalse la proposta del gesuita padovano, storico albanologo e numismatico, Giuseppe Valentini (Zef Valentini, 1900-1979, scutarino d’adozione),  che “scoprì” lo stemma della città di Scutari su una moneta del XIV secolo, dove era raffigurato con due stelle e una S (talvolta due S su alcuni esemplari) che starebbe per SANCTO STEFANVS SCVTARENS: Santo Stefano protomartire/ Shën Stefanin protomartir che è il protettore principale della città di Scutari.

Stemma moderno della città di Scutari

Si blasona: “d’azzurro cancellato d’argento, al capo di rosso caricato di una S capitale d’oro, fiancheggiata da due stelle (8) d’argento”. La “S” è iniziale sia di Santo Stefano che di Scutari, mentre la “griglia” del “cancellato” (termine tecnico che, letteralmente, significa: “chiuso da un cancello”) richiamerebbe il ruolo in passato della fortezza di Scutari come “chiave” dell’Albania. Il motivo “cancellato” in Araldica è spesso associato alla “chiusura” o alla “difesa” di un territorio.

Stemma di Scutari nel periodo imperiale

Sul frontespizio degli Statuti di Scutari (1330-1469) del periodo veneziano è raffigurato uno stemma diverso: si presenta “troncato: al primo d’azzurro all’aquila bicipite coronata d’oro, al secondo pure d’oro a tre rose di cinque foglie di nero, con associato il motto FATIS CEDO (“mi arrendo al destino”).

La bandiera (flamuri) è solitamente in uso in forma di pennone, partito azzurro e rosso, caricato dello scudo dello stemma comunale, esiste una versione classica analoga, con il drappo troncato azzurro e rosso, ma poco utilizzata.

Scutari venne fondata attorno al V-IV secolo a.C. L’etimologia del nome dovrebbe derivare da “Sco’ Drinon”, ovvero «luogo presso il fiume Drin» degli Illiri.

Colonizzata dai Romani, Scodra divenne un importante snodo stradale e commerciale della provincia dell’Illyricum. A seguito della morte dell’imperatore Teodosio il Grande e della successiva divisione in due dell’Impero romano, Scodra venne inclusa nei territori dell’Impero romano d’Oriente.

Nel VII secolo l’imperatore Eraclio cedette la città ai Serbi. Successivamente cadde nelle mani dei Bulgari e poi nuovamente sotto il diretto controllo dell’Impero romano d’Oriente.

Nel 1042, i Bizantini vennero cacciati dal principe serbo Stefano Vojislav che fece di Scutari la capitale della sua corte. Annessa al despotato d’Epiro nel 1214, la città tornò in mani serbe nel 1330, quando il re Stefano Uroš III Dečanski ne affidò il governo al figlio Stefano Dušan. Alla morte di quest’ultimo Scutari e la sua contea entrarono nell’orbita della famiglia Balšić, che dominava il vicino Principato di Zeta.

Spinti dalla crescente minaccia ottomana, nel 1396 i Balšić cedettero il controllo della città ai Veneziani. Durante la dominazione di Venezia venne fortificato il castello cittadino e furono redatti gli Statuti di Scutari.

Dopo la morte di Scanderbeg e il progressivo sfaldamento della Lega di Alessio, Scutari venne a trovarsi in prima linea contro l’avanzata turca in Albania. Nel 1474, un primo assedio ottomano venne respinto dai Veneziani. Tre anni dopo gli Ottomani, guidati dal sultano Maometto II in persona, cinsero nuovamente d’assedio Scutari. Dopo sette mesi di combattimenti la guarnigione veneziana fu costretta a capitolare e ad abbandonare la città che venne devastata dai turchi.

Nel corso della dominazione ottomana, durata più di quattro secoli, Scutari divenne sede di un sangiaccato e, in virtù della sua posizione strategica, un importante centro commerciale e culturale. Nel 1867 il sangiaccato di Scutari, venne unito a quello di Üsküb ed elevato al rango di vilayet. La famiglia dei Bushati (chiamati anche Bushatli, cioè originaria del paese di Bushat) controllava il pascialato semi autonomo di Scutari esistito tra il 1757 e 1831. Dopo la caduta del Pascialato, la famiglia ha mantenuto una notevole preminenza politica in Albania in generale e a Scutari in particolare.

Durante la prima guerra balcanica Scutari venne messa sotto assedio dalle truppe montenegrine supportate da quelle serbe. Il 23 aprile 1913, dopo sette mesi d’assedio, il comandante della guarnigione ottomana Essad Pascià si arrese ai Montenegrini. Nonostante le ambizioni di conquista di quest’ultimi, a seguito dell’esito della Conferenza di Londra, Scutari venne annessa nel neoistituito Principato d’Albania.

Durante la prima guerra mondiale, con il collasso del nuovo stato albanese, Scutari venne nuovamente occupata dal Montenegro il 27 gennaio 1915. Il 23 gennaio 1916 la città cadde nelle mani dell’esercito austroungarico e sarà presa dalle truppe dell’Intesa solamente il 30 ottobre 1918.

Attualmente la città è gemellata con Prizren (Bosnia-Erzegovina), Skopje (Macedonia del Nord), Cettigne e Dulcigno in Montenegro.

Nota di Massimo Ghirardi e Jack Aliu Çelpica

Bibliografia:

Agron Luka, Një stemë heraldike antike dhe dinjitoze për Shkodrën! (Uno stemma araldico antico e dignitoso per Scutari!) In “Dukajini” pubblicazione periodica dell’Associazione Patriottica “Dukajini”, Anno XII della pubblicazione, n. 138, aprile 2015 pag. 10

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


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Profilo araldico


“D’azzurro cancellato d’argento, al capo di rosso caricato di una S capitale d’oro, fiancheggiata da due stelle (8) d’argento”

Oggetti dello stemma:
lettera, stella
Attributi araldici:
cancellato, capitale, caricato, fiancheggiato
Profilo Araldico

“Drappo partito di azzurro e di rosso caricato al centro dello stemma comunale…”

bandiera ridisegnata

Disegnato da: Massimo Ghirardi

bandiera Ufficiale
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LEGENDA

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