Comune di Origgio – (VA)
Articoli correlati
Info
- Codice Catastale: G103
- Codice Istat: 12109
- CAP: 0
- Numero abitanti: 7400
- Altitudine: 0
- Superficie: 8.05
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
- Comuni confinanti:
Caronno Pertusella, Cerro Maggiore (MI), Lainate (MI), Nerviano (MI), Saronno, Uboldo
- Santo Patrono: Natività di Maria Vergine
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Origgio trae il suo nome da Oleoductus, documentato nell’835, forse dal diminutivo di “oletum”(oliveto): “oletuculum” (piccolo oliveto).
Fu sempre un modesto insediamento, fino allo sviluppo innescato nel XVII e IX secolo. Nell’835 l’arcivescovo Angilberto di Milano donò la «Grancia» di Udrigo (fattoria monastica) all’abbazia milanese di Sant’Ambrogio che ne mantenne il possesso fino alla metà del XV secolo (1480 ca); nell’anno 1228 l’abate Ardengo Visconti concesse alla comunità di Origgio nuovi statuti (dei quali se ne conserva copia all’Archivio di Stato di Milano). Al governo abbaziale succedette la signoria dei Borromeo fino al 1874.
Il Comune venne soppresso nel 1811, nel periodo napoleonico, e unito a Uboldo; riavuta la sua autonomia con la Restaurazione, venne nuovamente soppresso dal 16 febbraio 1928, nel periodo mussoliniano, per essere unito a Saronno, fino al 19 dicembre 1946.
All’ideazione di una stemma del Comune si applicò all’inizio del 1900 don Gaetano Croce, professore e storico locale, che lo descrisse “Di forma ovale, è diviso in tre campi” con la parte superiore (capo) mostrante la croce rossa in campo argento della Città di Milano, perché il Comune di Origgio apparteneva al Contado di Milano.
La parte inferiore è suddivisa in due campi: nel primo si vede, nell’originale1, una figura che viene definita come “frate cistercense” richiamo all’abbazia di Sant’Ambrogio.
A destra vi sono i tre anelli intrecciati, nota “impresa araldica” dei Borromeo2.
Con delibera dal 15 gennaio 1928, il podestà Zerbi, adottò lo stemma, purtroppo poco dopo il Comune venne soppresso e unito a Saronno.
La pratica fu ripresa l’8 aprile 1961 e portata a conclusione il 28 agosto 1964 con una nuova delibera e inserzione nello Statuto Comunale, dove viene descritto (poco accuratamente): “Un vecchio frate cistercense, tre anelli intrecciati ed una croce. Dallo statuto comunale”.
1): nella nostra illustrazione abbiamo rappresentato il monaco con un riconoscibile abito cistercense
2): compare anche negli stemmi di Castelgerundo e Monvalle.
Nota di Massimo Ghirardi
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Partito: nel primo, d’oro, al mezzo busto di un vecchio frate cistercense, posto di profilo sinistro, di carnagione, crinito e barbuto al naturale, vestito d’argento, il saio di nero; nel secondo, d’azzurro, a tre anelli d’oro intrecciati e gemmati; al capo d’argento, alla croce di rosso. Ornamenti esteriori da Comune”.
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune