Comune di Maribor – (MB)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Maribor (Marburg an der Drau, in tedesco, Marburgo sulla Drava, in italiano storico) è la seconda città della Slovenia e capoluogo della Stiria slovena (o Bassa Stiria).

 

Lo stemma (grb) della città secondo il Odlok o grbu in zastavi Mestne občine Maribor (Decreto sullo stemma e bandiera del Comune di Maribor) del 1995 mostra, in campo rosso, una cinta urbana d’argento con torri coperte, sulle quali discende una colomba pure d’argento. Ha subito un lieve restyling nel 2020 e, solitamente, è usato spesso lo scudo “tedesco” e non quello “gotico” della maggioranza delle città slovene.

 

La bandiera cittadina si presenta sia nella versione orizzontale che verticale (a pennone) “in proporzione 1:2,5 troncata di bianco e di rosso, caricata al centro dallo stemma cittadino”.

 

Si blasona (in sloveno): “iz dna rdečega polja ščita raste srebrno klesano obzidje, ki ima na sredini vhodni stolp. Odprta obokana vrata imajo dvignjeno zlato zaporno rešetko. Nad vrati sta dve pravokotni lini in nad njima nadzidek s sedlasto streho z dvema zlatima glavičema. Desno in levo se drži obzidja po en srebrni stolp, ki ima v prvem nadstropju eno polkrožno okno in stranski prizidek z eno pravokotno lino ter sedlasto streho z zlatim glavičem. Nad polkrožnim oknom je nadzidek z dvema pravokotnima linama, ki ima sedlasto streho z dvema zlatima glavičema. Med stolpoma lebdi srebrn, na glavo obrnjen golob z razprtimi krili.” (dalla parte inferiore del campo rosso dello scudo si erge un muro scolpito in argento, che ha al centro una torre d’ingresso. La porta ad arco aperta ha una saracinesca dorata rialzata. Sopra la porta sono due architravi rettangolari e sopra di essi una sovrastruttura a capanna con due capitelli a bulbo dorati. A destra e a sinistra del muro è una torre d’argento, che ha una finestra semicircolare al primo piano e un prolungamento laterale con una linea rettangolare e un tetto a capanna con una testa d’oro. Sopra la finestra semicircolare è un frontone con due architravi rettangolari, che presenta un tetto a capanna con due capitelli a bulbo dorati. Tra le torri si libra una colomba d’argento capovolta con le ali spiegate).

 

Deriva dall’antico sigillo cittadino (conservato) che risale alla metà del XIII secolo, sul quale compare, secondo l’uso sigillare germanico, l’immagine della porta della città chiusa, a differenza dell’odierno stemma. 

A metà del XVI secolo, l’uccello dello stemma di Maribor era interpretato  come una colomba simbolo dello Spirito Santo, tuttavia, fu successivamente descritto da alcuni studiosi come un’aquila, argomentando che in tempi più “bellici” l’uccello sullo stemma dovesse per forza essere un’aquila, e solo successivamente mutato in una colomba (tuttavia, le regole araldiche prescriverebbero che l’aquila sia sempre raffigurata con le ali spiegate e mai con la testa abbassata).

 

In epoca moderna si è affermata l’opinione che l’uccello sullo stemma sia la colomba, dello Spirito Santo solitamente discendente dal cielo verso San Giovanni Battista, al quale è dedicata la chiesa principale di Maribor (precedentemente dedicata a San Tommaso Apostolo).

 

Nel XIV secolo le torri quadrangolari in blocchi di pietra, a cui siamo abituati oggi, erano già raffigurate sullo stemma e a differenza del vecchio stemma, diviene visibile anche la parte di mura dietro la porta della città.

 

Nel 1520 la città fece realizzare un nuovo sigillo, in sostituzione di quello vecchio probabilmente distrutto da un incendio. Il nuovo punzone apporta anche alcune modifiche all’aspetto delle mura, ma le caratteristiche principali sono state conservate fino ad oggi.

 

La città è documentata dal XIII secolo, ma è di insediamento più antico, e tradizionalmente era abitata da una maggioranza di cittadini di lingua tedesca (nel 1910, prima della Grande Guerra, l’80,9% della popolazione si dichiarava “di lingua tedesca”, anche se molti di loro erano sloveni germanizzati, che venivano chiamati dai loro ex connazionali con il nome spregiativo di Nemčuri. Mentre la maggior parte del territorio circostante era abitato da sloveni madrelingua).

 

Durante la Prima Guerra mondiale, molti sloveni in Carinzia e Stiria furono imprigionati in quanto considerati nemici dello Stato, il che avrebbe provocato successivi conflitti tra austriaci tedeschi e sloveni dato che dopo la caduta dell’Impero austro-ungarico, Maribor fu contesa tra lo Stato degli Sloveni, Croati e Serbi (di vita effimera, venne sostituito alla fine del 1918 dal Regno dei Serbi, Croati e Sloveni) e dalla Prima Repubblica Austriaca. Tra fine ottobre e novembre 1918, l’ex maggiore austriaco di etnia slovena Rudolf Maister occupò la città, sciolse la giunta cittadina e proclamò l’annessione di Maribor e di tutta la Bassa Stiria al neonato Stato SHS.

Successivamente, la città fu assegnata al Regno di Jugoslavia, e già nel primo censimento post-bellico del 1921 la percentuale dei germanofoni di Maribor scese al 25%, oscillando su questa percentuale durante tutti gli anni trenta, quando la città fu comunque teatro di una massiccia immigrazione di sloveni della Venezia Giulia che espatriavano per motivazioni economiche e politiche. Il contributo dei nuovi arrivati fu fondamentale per la trasformazione della fisionomia nazionale della città, che finì per diventare un borgo prevalentemente slavo.

 

La politica del neonato Stato jugoslavo fu fortemente discriminatoria contro i tedeschi, tendendo alla loro rapida slovenizzazione. Pur in un contesto così sfavorevole, vennero mantenuti alcuni diritti quali l’insegnamento nella propria lingua nativa (fortemente contrastato), e alcune famiglie germanofone di Maribor rimasero fra le più preminenti della città.

 

Nell’aprile del 1941 dopo l’aggressione da parte delle forze dell’Asse alla Jugoslavia, l’intera parte jugoslava della Stiria venne annessa al Terzo Reich. 

Dopo la liberazione del 1945, tutti i tedeschi vennero espulsi dalla città e dal circondario e molti vennero trucidati.

Maribor capitalizzò la sua vicinanza all’Austria e la sua manodopera esperta, e si sviluppò come un importante centro di transito, industriale e culturale della Slovenia orientale.

 

 

 

Note di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“dalla parte inferiore del campo rosso dello scudo si erge un muro scolpito in argento, che ha al centro una torre d’ingresso. La porta ad arco aperta ha una saracinesca dorata rialzata. Sopra la porta sono due architravi rettangolari e sopra di essi una sovrastruttura a capanna con due capitelli a bulbo dorati. A destra e a sinistra del muro è una torre d’argento, che ha una finestra semicircolare al primo piano e un prolungamento laterale con una linea rettangolare e un tetto a capanna con una testa d’oro. Sopra la finestra semicircolare è un frontone con due architravi rettangolari, che presenta un tetto a capanna con due capitelli a bulbo dorati. Tra le torri si libra una colomba d’argento capovolta con le ali spiegate”.

Profilo Araldico

“Drappo troncato di bianco e di rosso, caricato dello stemma comunale in centro…”

bandiera ridisegnata

Disegnato da: Massimo Ghirardi

bandiera Ufficiale
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LEGENDA

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