Comune di Credera Rubbiano – (CR)
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Info
- Codice Catastale: D141
- Codice Istat: 19034
- CAP: 0
- Numero abitanti: 1654
- Altitudine: 0
- Superficie: 14.43
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Lo stemma del Comune di Credera-Rubbiano è stato concesso con DPR dell’8 giugno 1956. La sua circoscrizione riunisce i territori dei due comuni autonomi di Credera (dove si trova il municipio) e Rubbiano, uniti nel 1928, come accadde anche per le due parrocchie.
Lo stemma si blasona: “d’azzurro alla croce latina scorciata d’oro. Ornamenti esteriori da Comune”1 richiama il modello “standard” dei sigilli del Regno d’Italia e, probabilmente, l’antica appartenenza del territorio al territorio dell’abbazia di Santa Maria del Cerreto (oggi Abbadia Cerreto) nata benedettina nel 1084 e poi passata per volere di papa Innocenzo II ai cistercensi nel 1139.
Il comune ha anche un gonfalone: un drappo di colore giallo, bordato ondato d’azzurro, ornato di ricami d’argento e caricato dallo stemma anzidetto.
CREDERA
È documentata dall’inizio dell’anno Mille e poi come parte del vasto dominio agricolo dell’abbazia del Cerreto, che si spartiva quest’area cremasca con gli Agostiniani di Credera, questi ultimi lasceranno poi nel XVIII secolo i loro beni all’ospedale maggiore di Crema. Il comune fece parte, a partire dal XV secolo, della repubblica di Venezia e con essa rimase fino alla fine del XVIII secolo.
In età napoleonica il borgo di credere venne aggregato al Comune di Moscazzano dal 1807, recuperò l’indipendenza con l’istituzione del Regno Lombardo-Veneto nel 1816.
Dopo l’Unità d’Italia nel 1868 assorbì il territorio di Rovereto.
RUBBIANO
La località apparteneva anch’essa all’abbazia cistercense del Cerreto e passò agli Agostiniani del convento di Credera. Ecclesiasticamente riuscì ad essere indipendente da Credera quando, nel 1684, venne costruita una propria parrocchiale.
Nel 1807 venne aggregato al Comune di Casaletto Ceredano, tornò indipendente con il Regno Lombardo-Veneto nel 1816 fino all’unione con Credera nel 1928.
(1): Nel bozzetto “ufficiale” approntato il braccio inferiore della croce non è molto più lungo degli altri e, nel gonfalone, il braccio verticale è effettivamente più lungo ma in modo simmetrico, così che la croce sembra più una croce “greca” col braccio verticale allungato (caso simile a quanto accade per lo stemma di Sala Bolognese).
Nota di Massimo Ghirardi
STEMMA RIDISEGNATO

Fonte: Giancarlo Scarpitta
Reperito da: Anna Bertola
Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“D’azzurro alla croce latina scorciata d’oro. Ornamenti esteriori da Comune”.
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
GONFALONE RIDISEGNATO

Fonte: Giancarlo Scarpitta
Disegnato da: Massimo Ghirardi
GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo di giallo bordato di azzurro…”
COLORI
PARTIZIONI
ALTRE IMMAGINI
Gonfalone come da decreto di concessione che prevede un “Drappo di giallo…”.

LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune