Comune di Blois – (41)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Città storica del Dipartimento del Loir-et-Cher, nella regione del Centre, Blois fu un’importante città commerciale (per questo vi venne costruito il primo ponte sulla Loira) del vasto feudo dei conti di Champagne e, successivamente, di quelli di Châtillon.

Nel 1392 Guy di Châtillon vendette la città a Louis duca d’Orléans e successivamente divenne una delle dimore reali più importanti del Regno di Francia.

Lo scudo si blasona: “D’or à l’écusson d’azur chargé d’une fleur de lys du champ, supporté à dextre par un porc-épic de sable colleté, armé et allumé de gueules et à senestre par un loup aussi de sable, armé et allumé aussi de gueules”

In italiano : “D’oro, allo scudetto d’azzurro caricato di un giglio del campo, sostenuto a destra da un porcospino di nero, collarinato, armato e illuminato di rosso e a sinistra da un lupo pure di nero, armato e illuminato pure di rosso”. Si completa con il motto : COMINUS ET EMINUS (da vicino e da lontano).

È stato concesso nel 1412 in segno di riconoscenza da Luigi XII, re di Francia, nato a Blois  assieme al motto, al lupo e al porcospino.

Il giglio e il porcospino (o istrice,  Hystrix cristata, L.) sono imprese tradizionali di Louis duca d’ Orléans che aveva istituito nel 1393 l’Ordine cavalleresco «del Porcospino» in occasione del battesimo del figlio, Charles, padre di Luigi XII. Egli scelse il porcospino come emblema per mostrare al Duca di Borgona, Giovanni «Senza Paura», che si sarebbe vendicato delle sue offese come il porcospino lancia i suoi dardi contro i nemici.

Il lupo, invece, è un riferimento all’origine leggendaria del nome di Blois, che la tradizione vuole derivare dal celtico bleiz [Lupo].

I due animali erano, inizialmente, tenenti dello scudo d’azzurro col giglio d’oro, stemma proprio della città, solo in un secondo momento tutta la composizione è entrata dentro lo scudo.

Le armi attuali sono descritte nel blasonario di Luigi XVIII, formalmente concesse dal re con lettera patente dell’8 marzo 1817. Nel blasone trascritto però ci sono alcune incongruenze : « d’argent, à un écusson en abîme, d’azur, chargé d’une fleur de lys d’or, accosté à dextre d’un porc-épic, à senestre d’un loup de sable contrerampants et accolés, d’or »(D’argento, ad uno scudetto in abisso, d’azzurro, caricato da un giglio d’oro, accostato a destra da un porcospino, a sinistra da un lupo di nero controrampanti e accollati [,] d’oro) ; il campo è dichiarato d’argento (“d’argent” e non d’oro come attualmente), e il lupo è detto “nero” (sable) e subito dopo “d’oro” (d’or).

Probabilmente si tratta di una errata trascrizione del blasone antico da parte del blasonista e, analizzando gli “errori”, rileviamo che: il termine “accollati” (accolés) dovrebbe essere invece “collarinati” (colletés) e, se togliamo la ‘virgola’ otteniamo che i due animali porterebbero un “collare” d’oro. Effettivamente alcuni esemplari precedenti riportano i due animali collarinati, talvolta di rosso, tal’altra d’oro.

Resta comunque che, nel blasone attuale, il lupo ha «perso» il collare, che rimane esplicitamente solo al porcospino.

Da dire che, nel suo « Armorial Universel », M. Jouffroy d’Eschavannes assegna a Blois uno stemma leggermente differente, probabilmente mal interpretando il disegno che aveva dinanzi agli occhi: « d’or, au porc-épic contourné de sable, oreillé de gueules, soutenant un écu d’azur chargé d’une fleur de lis [sic, senza indicare lo smalto] accompagnée et affrontée d’un renard de sable armé et oreillé de gueules, supportant l’écusson » (D’oro, al porcospino rivoltato di nero, orecchiato di rosso, sostenente uno scudo d’azzurro caricato dal giglio, accompagnato ed affrontato da una volpe di nero e orecchiata di rosso, supportante lo scudetto).

Oggi la città, in luogo dello stemma araldico vero e proprio, usa un logo di tipo commerciale che, se rende bene dal punto di vista tecnico-tipografico, non è molto corretto storicamente : i due animali sono rappresentati in una tinta che vuole ricordare l’oro, tenenti una tabella dello stesso « metallo » pressoché quadrata e « graffiata » con un segno grafico che rassomiglia ad una « zampata », il giglio di Francia (fleur-de-Lys) è raffigurato in azzurro, contrariamente alla versione storica.

Blois1

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


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Profilo araldico


“D’oro, allo scudetto d’azzurro caricato di un giglio del campo, sostenuto a destra da un porcospino di nero, collarinato, armato e allumato di rosso e a sinistra da un lupo pure di nero, armato e allumato pure di rosso”.

Colori dello scudo:
oro
Oggetti dello stemma:
giglio, lupo, porcospino, scudetto
Attributi araldici:
allumato, armato, collarinato, sostenuto

LEGENDA

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