Loir-et-Cher


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Loir-et-Cher

Département du Loir-et-Cher
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Storia del Dipartimento e dello Stemma

Il dipartimento di Loir-et-Cher è situato nella Regione del Centro (Centre). Il suo nome deriva dai due fiumi che lo attraversano: il Loir al nord (da non confondere con la Loire [la Loira] di cui il Loir è un subaffluente dato che si getta nella Sarthe) e lo Cher a sud. Il suo capoluogo è Blois.

 

È un territorio molto favorevole alla coltivazione per cui risulta abitato fin dalla preistoria. Nel medioevo nascono, per difendersi dai Normanni, Borgognoni e Inglesi, i primi castelli.

 

Il punto di svolta nella sua storia si ha quando, nel 1397, il conte di Blois entra in possesso della casa di Orléans. Nel 1498, Louis di Orléans, conte ereditario di Blois, sale sul trono di Francia con il nome di Luigi XII: da questo momento Blois e il suo territorio (Blaisois) diventano il centro della vita politica, in particolare sotto gli ultimi Valois. Re e grandi finanzieri rivaleggiano da allora per costruire castelli e dimore, come Chambord, Blois, Cheverny, che rappresentano, al momento attuale, un patrimonio nazionale francese.

Unica parentesi negativa sono le guerre di religione che si susseguono sul suo territorio sotto Carlo IX.

 

Prima del 1790, data di creazione del dipartimento, occupavano questo territorio l’Orléanais, il Berry, la Touraine, il Perche e il Maine.

 

La nascita dello Loir-et-Cher, come dipartimento è piuttosto difficoltosa. Nel suo rapporto del 1789 il Comitato costituente aveva previsto di attribuire a Blois uno degli 80 dipartimenti, ma le città vicine, Tours e Orléans avanzarono delle pretese. Anche all’interno del dipartimento: Montrichard preferì Amboise-et-Tours, Saint-Aignan volle attaccarsi a Berry, e Salbris à Vierzon.

Alla fine, Orléans lasciò a Blois una gran parte della Sologne, ma conservò Beaugency, mentre Tours rifiutò di cedere Amboise.

Nacque così, nel 1790 il dipartimento, prendendo una parte delle antiche province dell’Orleanese (Orléanais) e della Turenna (Touraine) oltre a una piccola particella del Berry (riva sinistra dello Cher). Sono queste vicissitudini che spiegano la strozzatura e lo stiramento verso nord del dipartimento.

Ne deriva un dipartimento privo di reale unità geografica e storica e che ha dovuto crearsi successivamente una propria identità.

 

Durante il secondo conflitto mondiale la linea di demarcazione tra la zona occupata dalla Germania e quella libera passa nel sud del dipartimento. Il punto di passaggio tra una e l’altra è Chenonceau, che fa parte del dipartimento dell’Indre-et-Loire, ma si trova ai confini con quello di Loir-et-Cher. Quindi, il Loir-et-Cher diventa un punto di forte tensione che darà origine ad una forte lotta partigiana.

 

Loir-et-Cher

 

Lo stemma dipartimentale si blasona: « Coupé ondé, au premier d’azur à deux fleurs de lys d’or surmontées d’un lambel d’argent en chef, au second d’or à une fleur de lys d’azur ». In italiano: “Troncato ondato, il primo d’azzurro ai due gigli d’oro sormontati da un lambello d’argento in capo, il secondo d’oro a un giglio d’azzurro”.

Lo stemma si basa su quello dell’antica provincia dell’Orleanese (Orléanais), con l’ondato che simbolizza i fiumi che attraversano il dipartimento. Sono le armi regolarmente utilizzate dal consiglio Generale sulla carta intestata.

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Il logo del Conseil Général del dipartimento riprende i due smalti dello stemma e rappresenta una salamandra azzurra stilizzata che sputa fiamme gialle, simbolo di Francesco I. La salamandra araldica è abbastanza diversa da quella reale, si figura come una sorta di lucertola, con il collo lungo, la lingua e la coda appuntita o ignivoma, poggiata su tizzoni dai quali sprigionano fiamme ardenti (infiammata). Si pensava anticamente che la salamandra avesse la proprietà di poter sopravvivere tra le fiamme senza bruciare. Il re scelse questo animale come suo emblema personale associandola al motto latino Nutrisco et extinguo, che riprende una delle caratteristiche leggendarie dell’animale, il quale era ritenuto capace di alimentare (nutrire) il “fuoco buono” e spegnere (estinguere) quello “cattivo”, intendendo per “fuoco” le passioni umane; per il re aveva anche un valore galante: notoria era la sua passione per il gentil sesso.

In filigrana compare talvolta il castello di Chambord in rappresentanza dei numerosi castelli della Loira presenti nel dipartimento. A volte il logo non riporta sullo sfondo il castello, ma lo lascia vuoto.

La bandiera è bianca e riporta il logo al centro.

 

La zona a Nord della Loira, che fa parte di questo dipartimento, è storicamente chiamata Vendômois.

Si divide in due parti:

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Il Bas-Vendômois che alza uno scudo così blasonato: « Coupé-ondé, au premier d’argent au lambel de sable; au deuxième de sinople ».(Troncato-ondato, al primo d’argento al lambello di nero; al secondo di verde). Lo stemma dipartimentale riprende, brisandola, questa stessa raffigurazione con un raro lambello a sei punte (che, tecnicamente, si dovrebbe dire “rastrello”).

La capitale del Bas-Vendômois è Montoire.

 

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L’Haut-Vendômois che alza uno scudo così blasonato: « D’argent, au chef de gueules, au lion d’azur armé, lampassé et couronné d’or, brochant sur le tout ». (D’argento, al capo di rosso, al leone d’azzurro armato, lampassato e coronato d’oro, attraversante sul tutto).

Sono anche le armi di Vendôme, la capitale di questa regione geografica.

 

 

Nota di Bruno Fracasso e Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Troncato ondato, il primo d’azzurro ai due gigli d’oro sormontati da un lambello d’argento in capo, il secondo d’oro a un giglio d’azzurro”.

Colori dello scudo:
azzurro, oro
Partizioni:
troncato
Oggetti dello stemma:
giglio, lambello
Attributi araldici:
in capo, ondato, sormontato

LEGENDA

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