Comune di Rio – (LI)
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Info
- Codice Catastale: H297
- Codice Istat: 49015
- CAP: 0
- Numero abitanti: 2274
- Altitudine: 0
- Superficie: 19.54
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Rio Marina
L’ex Comune di Rio Marina (ottenuto distaccando la frazione di Marina di Rio dal Comune di Rio nell’Elba e comprendente l’isola di Palmajola) fu istituito, a partire dal 1º luglio 1882, con Regio Decreto n. 789 del 21 maggio dello stesso anno dal re d’Italia Vittorio Emanuele II. Lo stemma comunale riporta ancora l’aquila napoleonica sormontata da una corona e con il petto coperto trasversalmente da una “banda” con tre api; questo fu deciso dal Consiglio Comunale nella sua prima seduta del 10 luglio 1882 in conseguenza del fatto che già Napoleone, durante il suo soggiorno all’Elba, aveva elevato la Marina di Rio a comune autonomo; nella stessa seduta veniva anche scelta una “bandiera comunale [che] sarà con striscia rossa in campo bianco, cinque api e la fascia tricolore distinzione della nazionalità”, il Sindaco veniva inoltre “autorizzato a fare le occorrenti pratiche affinché venga superiormente approvata la presente deliberazione ed in pari tempo provvedere i sigilli comunali”; lo stemma e la bandiera non risultano però mai ufficialmente concessi.
Ciononostante lo stemma si può blasonare: “D’argento, all’aquila di nero, coronata d’oro, accollante lo scudetto pure d’argento alla banda di rosso caricata di tre api d’oro poste nel senso della fascia”
Rio nell’Elba
L’ex Comune di Rio, che assunse il determinante nell’Elba con RD n. 893 del 9 ottobre 1863, mostra un monte d’argento, quindi “metallico”, e due picconi da minatore che alludono alle antiche miniere di escavazione del ferro, che hanno determinato la prosperità della località e il saccheggio e la distruzione da parte del pirata turco “Barbarossa”.
Note di Bruno Fracasso, Massimo Ghirardi, Giovanni Giovinazzo, Giancarlo Scarpitta.
Bibliografia:
AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997.
Barbattini R., Ghirardi R., Giovinazzo G. LE API DELLE CITTÀ. La figura dell’ape nell’araldica civica italiana. Montaonda, San Godenzo (FI) 2016.
Pagnini G.P. (a cura di). GLI STEMMI DEI COMUNI TOSCANI AL 1860. Polistampa/Giunta Regionale Toscana, Firenze 1991.
STEMMA RIDISEGNATO

Fonte: Giancarlo Scarpitta
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Partito, nel primo: d’azzurro, alla Torre degli Appiani d’argento, fondata sulla campagna ondata d’argento e d’azzurro; nel secondo: di verde, al monte ristretto di tre cime all’italiana, unite, d’argento, quella centrale più alta con i declivi parzialmente coperti dalle laterali, detto monte sormontato da due picconi dello stesso, moventi dai lati. Al capo di rosso caricato di tre api d’oro poste in banda, ordinate in fascia. Ornamenti esteriori da Comune”.
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
Proposta di Giancarlo Scarpitta
“Trinciato dalla banda diminuita d’azzurro: nel PRIMO d’argento all’aquila rivoltata, dal volo abbassato, di nero, coronata d’oro, accollante lo scudo appuntato d’argento alla banda di rosso caricata di tre api montanti d’oro, poste nel senso della pezza; nel SECONDO di rosso, a tre monti all’italiana, d’argento, uniti, il centrale più elevato e sormontati da due piconi dello stesso, manicati al naturale, quello di destra posto in sbarra, l’altro in banda, i ferri all’insù. Ornamenti esteriori da Comune”.
Nessuno dei due comuni sembrerebbe disporre del prescritto Decreto del Presidente della Repubblica, per cui nel progetto si fa riferimento ai simboli usati “ab immemorabili” da due ex Enti.
Lo scudo viene diviso in due parti diagonalmente. La parte superiore riporta l’antico stemma di Rio Marina con l’aquila napoleonica in campo argento.
Nella parte inferiore viene riportato lo scudo di Rio nell’Elba con i caratteristici tre monti e due piconi in campo rosso.
La banda azzurra ha significato unificante, sia perché unisce le due parti dello scudo sia perché richiama il toponimo stesso Rio, dal latino “rivus”, fiume.
Il gonfalone proposto, bianco, azzurro e rosso ripropone i colori presenti nello scudo. In particolare l’azzurro non può che richiamare il mare e le attività turistiche connesse ed il rosso le antiche miniere di materiali ferrosi.
Si fa presente che la divisione dello scudo ricalca la distribuzione territoriale dei due ex comuni: ad est e nord Rio Marina; ad ovest e sud Rio nell’Elba.
Stessa distribuzione è mantenuta nella divisione diagonale della bordura del gonfalone.
Nota di Giancarlo Scarpitta

GONFALONE RIDISEGNATO

Fonte: Giancarlo Scarpitta
GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo partito di verde e d’azzurro, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dallo stemma comunale con l’iscrizione centrata, convessa verso l’alto, d’argento, recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’Asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento”.
COLORI
PARTIZIONI
ALTRE IMMAGINI
Proposta di Giancarlo Scarpitta
“Drappo di bianco con la bordatura trinciata d’azzurro e di rosso, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dallo stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento, recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento”.

LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune