Comune di San Marcello Piteglio – (PT)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Il Comune è stato istituito con Legge Regionale n.1 del 25 gennaio 2016, con decorrenza dal 1 gennaio 2017, mediante la fusione dei territori dei Comuni di San Marcello Pistoiese e Piteglio.

Le due stelle d’argento che sovrastano entrambe le figure ricordano al tempo stesso l’unione delle comunità, l’altitudine dei paesi e sostituiscono la cometa dello stemma precedente di San Marcello. Le figure sono riprese dagli emblemi dei due Comuni (vedi sotto).

L’emblema è stato realizzato da Sara Pagnini.

SAN MARCELLO PISTOIESE

Ha assunto il determinante “Pistoiese” nel 1863 (RD. n. 1260, del 29 marzo1863), associato al nome del santo patrono.

Lo stemma proprio si blasona: “D’azzurro, alla torre merlata a due piani, terrazzata di verde, murata, aperta e finestrata di nero, sormontata da una cometa rivoltata, d`oro, posta in fascia, ornamenti esteriori da comune” (DGC 03 maggio 1929).

Lo stemma presenta, simbolicamente, l’antico castello costruito dai Panciatichi sulla sommità del Monte Cerreto e probabilmente anche la cometa è in relazione alla posizione elevata del centro.

Il Comune di San Marcello comprendeva già anche il territorio dello scomparso Comune di GAVINANA che aveva pure un suo stemma che Luigi Passerini descrive come: “bandato di otto pezzi col capo caricato di tre fiordalisi posti in fascia”. 

PITEGLIO

L’antico Pitellium, dal nome di un fondo agricolo di tale Petilius (o Petelius) di epoca tardo- imperiale, che la tradizione identifica con un console romano morto guerreggiando e sepolto nella rocca, ha dato origine a Piteglio, che ha un proprio stemma che si blasona: “D’argento, alla torre fondata sulla campagna di verde, addestrata e sostenuta da un cervo, saliente, d’oro”.

La figurazione fa riferimento ad una leggenda locale, secondo la quale presso Piteglio esisteva un’antica torre di avvistamento di origine romana, che serviva per il controllo delle popolazioni dei centri circonvicini, con i quali era perennemente in lotta: Popiglio, Limano e Vico. Una sera questi, coalizzati, attraversarono il confine rappresentato dal torrente Lima per assalire Piteglio. Un possente cervo, svegliato dal rumore degli armati, si infuriò e si lanciò contro gli assalitori, sbaragliandoli. Nello scontro l’animale rimase ferito e tornò verso Piteglio, arrivato presso la torre si alzò in piedi e bussò con gli zoccoli al portone “… le sentinelle, nel sentire quel rumore, andarono ad aprire e fu loro stupore e maraviglia vedersi davanti un cervio quasi morto dalle ferite. Lo fecero entrare e sdraiare per terra, a questo punto si accorsero che sulle sue enormi corna c’erano attaccati dei brandelli di stoffa che subito riconobbero esser delle vesti dei loro nemici. Fu in quel momento, rendendosi conto del pericolo che stava per arrivare, che dettero l’allarme, scongiurando così il pericolo che gli abitanti fossero sopraffatti nel sonno. I piteglini, dopo aver avuto la meglio sui nemici, per molti giorni curarono il cervo, dandogli da mangiare e da bere e, quando le sue ferite si furono rimarginate, lo rimandarono libero nelle selvi. Fu per questo fatto, che gli abitanti di Piteglio rimasero per sempre riconoscenti a quel cervo che salvò le loro vite, tanto da ricordare la storia e mettere la sua immagine nello stemma della comunità.”

Dato che il cervo era spesso associato a Diana (Artemide), alcuni vorrebbero che la figura sia un vago richiamo a tempi remoti dove nella zona esisteva un centro di culto dedicato alla dea cacciatrice o, in alternativa, ad una qualche divinità consimile celtica.

Nota di Massimo Ghirardi

Bibliografia:

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997, pp. 589 e 686.

Mucci, LA STORIA DEL CERVIO DI PITEGLIO, in http://www.comune.piteglio.pt.it/index.php?pagina=pagine&id=363

Pagnini G.P. (A cura di). GLI STEMMI DEI COMUNI TOSCANI AL 1860. Dipinti da Luigi Paoletti e descritti da Luigi Passerini. Edizioni Polistampa, Firenze 1991, pp. 41 e 52.

Stemma Ridisegnato


Reperito da: Giancarlo Scarpitta

Fonte: Dipartimento di Araldica Pubblica

Disegnato da: Massimo Ghirardi

L'ideatore è: Sara Pagnini

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Di azzurro, alla torre a due palchi, d’argento, murata di nero, il palco superiore merlato di cinque, finestrato di due in fascia, di nero e aperto dello stesso, quello inferiore merlato di quattro, aperto di nero, la torre fondata sulla pianura di verde e addestrata da un cervo rivolto, saliente, al naturale, il tutto accompagnato nei cantoni del capo da due stelle a cinque raggi d’argento. Ornamenti esteriori da Comune”.

Colori dello scudo:
azzurro
Oggetti dello stemma:
cervo, palco, pianura, raggio, stella, torre
Attributi araldici:
addestrato, aperto, cantone del capo, finestrato, fondato, in fascia, inferiore, merlato, murato, rivolto, saliente, superiore

Gonfalone ridisegnato


Reperito da: Giancarlo Scarpitta

Fonte: Dipartimento di Araldica Pubblica

Disegnato da: Bruno Fracasso

L'ideatore è: Sara Pagnini

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


“Drappo di bianco bordato di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro, bianco
Partizioni del gonfalone: bordato

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    24 Ottobre 2018

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    24 Ottobre 2018