Città di Odesa –Odessa (BH)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Lo stemma (herb) di Odesa (Odessa) è stato approvato il 29 aprile 1911 dal Consiglio Comunale e mostra un ancora a quattro marre (rampini) d’argento (Кішка: “gatto”; in italiano “grappino”) simbolica della sua importanza come porto marittimo. Lo scudo è insignito della stella d’oro di “città eroina”, conseguita durante la Grande Guerra Patriottica del 1941-1945, normalmente rappresentata in capo appena sotto la corona civica.

 

Il “grappino” d’argento in campo rosso è l’emblema araldico della città di Odessa concesso il 22 aprile 1798 dallo zar Paolo I. È anche simbolo di fermezza e speranza e indica come questa regione sia stata conquistata dopo una dura lotta per l’accesso al Mar Nero.

 

Riprende la parte bassa dello stemma zarista della città, adottato il 22 aprile 1798, che si presentava troncato: nella parte inferiore lo stemma attuale e, quella superiore l’aquila imperiale dello zar Paolo I nascente dalla linea di partizione in campo oro.

 

Nel 1875 l’araldista capo dell’Ufficio Araldico Imperiale, Boris Quesnay, propose un nuovo emblema, che però non venne mai approvato: uno scudo “francese” (o “sannitico”) rosso, al centro del quale c’era l’immagine d’argento dell’ancora a quattro marre e, nella parte dorata in alto a sinistra dello stemma, l’immagine dell’aquila bicipite, sormontata da tre corone. Lo scudo stesso era timbrato da una corona d’oro con cinque torri murata di rosso. Dietro lo scudo erano poste due ancore d’oro, incrociate con un nastro rosso dello zar Alessandro.

 

Nel periodo sovietico fu approvato il 19 ottobre 1967 con decisione del Comitato Esecutivo del Consiglio comunale di Odessa, uno stemma disegnato da Yu Goryunov: uno scudo tronvcato oro-rosso con, nella parte superiore d’oro l’immagine stilizzata della corazzata Potemkin con una lunga bandiera rossa; nell’angolo in alto a destra c’era anche un’immagine della stella d’oro della “città eroica”; nella parte inferiore rossa c’era l’immagine ormai tradizionale dell’ancora d’argento.

 

La stella d’oro sopra lo scudo insieme alla corona murale caratterizza lo status di città-eroica secondo le regole della Società di araldica ucraina (SSD) ufficialmente riconosciuta per la codificazione di tutte le città-eroiche dell’Ucraina.

La corona murale è rappresentata in oro perché corrisponde allo status di centro regionale.

Lo scudo arrotondato alla base (“noto anche come “tedesco”) è stato raccomandato nel 1995 per l’araldica municipale Ucraina dalla Società Araldica Ucraina.

La bandiera civica è un drappo rettangolare con proporzioni 2:3, diviso in tre parti verticali uguali – rosso, bianco e giallo – con sulla parte bianca lo stemma della città di Odessa.

In precedenza la bandiera aveva dei filetti blu a separare i campi.

Il sindaco della città di Odessa ha un suo gonfalone personale, un drappo quadrangolare diviso in tre parti verticali uguali – rossa, bianca e gialla – con al centro lo stemma della città.

 

Odesa (Одеса, Odessa, in italiano) è una città russofona dell’Ucraina, importantissimo porto sul Mar Nero e rinomato centro termale.

La regione era già abitata dagli Sciti quando divenne sede di due colonie greche: Tyras e Olbia Pontica. Il nome della città deriva da Odessos, un’altra colonia greca che, in passato, si riteneva fiorita sullo stesso territorio, ma la cui ubicazione, invece, era nell’attuale Bulgaria, presso l’odierna città di Varna.

Assoggettata a partire dal III secolo dai polacchi e dai lituani, nel 1241 venne conquistata dai tatari che vi fondarono l’insediamento di Haçi-Bey. Nel 1529 la regione venne conquistata dagli ottomani, al cui impero rimase legata fino alla guerra russo-turca del 1787-1791.

 

La città moderna venne fondata ufficialmente nel 1794 dall’Impero russo nel territorio conquistato all’Impero ottomano due anni prima. La fortezza turca di Yeni Dünya divenne il principale porto russo sul Mar Nero col nome di Odessa (Одесса). La città crebbe velocemente sotto il governatorato del duca Armand Emmanuel de Vignerot du Plessis de Richelieu (1766-1822) tra gli anni 1803 e 1814, generale russo già esule monarchico francese.

 

Nel 1819 Odessa divenne un “porto franco” e tale rimase fino al 1879. In questo lungo arco di tempo la città si affermò come importante centro di scambi commerciali e zona di transito tra Europa e Asia, dal carattere cosmopolita.

 

Durante la guerra di Crimea (1853-1856), la città venne pesantemente bombardata dalla marina inglese e francese. In seguito riprese nuovamente a crescere e svilupparsi in quanto principale porto russo per l’esportazione dei cereali.

 

Fu nel 1905 che la città fu teatro della celebre rivolta operaia sostenuta dall’equipaggio della corazzata Potëmkin e dalla rivista leninista Iskra. La repressione, operata dall’esercito e dalla cavalleria cosacca ed immortalata dal celebre film “La corazzata Potëmkin” causò centinaia di morti.

 

Nell’ottobre 1917, in seguito alla Rivoluzione russa, Odessa venne occupata dalle milizie fedeli alla Repubblica Popolare Ucraina di Symon Petljura. Tre mesi più tardi un’insurrezione bolscevica rovesciò il comitato ucraino e proclamò il Soviet; tuttavia, nel marzo successivo la città venne occupata dall’esercito austroungarico. Al termine della prima guerra mondiale, con la smobilitazione delle truppe austriache, il governo cittadino invocò l’intervento delle potenze alleate per contrastare gli operai bolscevichi. Così, dopo un bombardamento navale ad opera di una squadra francese, Odessa fu occupata da un contingente di truppe francesi, serbe, polacche e greche. Nel luglio 1919 le truppe alleate evacuarono la città che cadde così nelle mani dei bolscevichi. Quest’ultimi vennero a loro volta sconfitti dall’Armata Bianca del generale Anton Denikin che fece di Odessa una delle sue piazzeforti.

Nel maggio 1920 la città fu definitivamente conquistata dall’Armata Rossa.

 

Odessa è gemellata ufficialmente con Genova dal 1972 e con numerose altre città del mondo: Alessandria d’Egitto (1968), Baltimora (1975), Chișinău (1994), Costantia (1993), Erevan (1995), Haifa (1992), Istanbul (1997), Liverpool (1957), Łódź (1993), Marsiglia (1973), Nicosia (1996), Oulu (1957), Pireo (1993), Quingdao (1993), Regensburg (1990), Szeged (1977), Split (1964), Vancouver (1994), Varna (1958), Yokoama (1968).

 

 

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Altre immagini


Nessun'altra immagine presente nel database

Profilo Araldico


Non ancora una blasonatura

Profilo Araldico

“Drappo interzato in palo di rosso, di bianco e di giallo, caricato in centro dello stemma comunale”.

bandiera ridisegnata

Disegnato da: Massimo Ghirardi

bandiera Ufficiale
no bandiera
Altre Immagini
Nessun'altra immagine presente nel database

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune