Trichiana
Storia e informazioni sullo stemma
Il toponimo è citato per la prima volta nel 1172 come Terkeana, diventa Tricana nel 1237 e assume l’odierna forma Trichiana nel 1286. Secondo il toponomasta Giovan Battista Pellegrini è un prediale derivato dal personale latino Tarquius o dal personale celtico Tricco, Triccus. Improbabile una derivazione da santa Tecla, titolare di una chiesa oggi scomparsa.
Nel medioevo, pur facendo parte della diocesi di Ceneda (Vittorio Veneto) con sede in territorio trevigiano, Trichiana rimase sottoposta alla città di Belluno, che alla fine del XII secolo si era costituita in Comune. Fu tuttavia un periodo di grave instabilità politica, che vide anche l’alternarsi di varie signorie (Caminesi, Scaligeri, Carraresi, Visconti), sino al definitivo arrivo della Serenissima.
Di quest’epoca va ricordata la distruzione del Casteldardo, durante la battaglia che oppose i Bellunesi e i Trevigiani per il controllo delle contee di Cesana e Zumelle (fine XII secolo). L’esatta collocazione del fortilizio non è nota, ma doveva trovarsi nei pressi dell’omonima frazione, secondo Giorgio Piloni su un dirupo a picco sul torrente Ardo.
Quest’epoca vide anche la formazione, nel contado, delle cosiddette Regole, con cui veniva garantita ai villaggi una forma di autogoverno mediante i capifamiglia riuniti in assemblea. Un documento del 1424 ci offre un elenco delle regole che facevano riferimento alla pieve di San Felice: Pialdier, Cavassico, Trichiana, Casteldardo, Carfagnoi, Frontin e Morgan.
La prima dedizione di Belluno alla Repubblica di Venezia risale al 1404. Ne seguì una breve parentesi in cui governò il futuro imperatore Sigismondo d’Ungheria, ma tornò alla Serenissima nel 1420, rimanendovi ininterrottamente sino al 1797.
Venezia insediò a Belluno un proprio podestà, ma mantenne buona parte delle cariche e degli statuti locali, comprese le Regole: nell’Archivio notarile di Belluno si conservano ancora i manoscritti con la “carta di Regola” di Cavassico (1577) e di Pialdier (1601).
Con il Decreto Napoleonico del 1807 venne istituito il comune di Trichiana, inquadrato nel dipartimento della Piave, nel distretto di Belluno e nel cantone di Belluno.
Il Comune di Trichiana è tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione, insignito nel 1987 della medaglia di bronzo al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per l’attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.
Trichiana è gemellato con il comune francese di Saubens, in Occitanie (Haute Garonne).
Lo stemma era stato concesso con R.D. del 12 aprile 1939, con il blasone: “Troncato: nel primo l’azzurro al castello di pietra al naturale, merlato di quattro pezzi, aperto e finestrato di nero; al secondo di verde al ponte di pietra di tre archi fondato su un fiume scorrente in sbarra, il tutto al naturale. Ornamenti esteriori da Comune”.
Contestualmente venne concesso il gonfalone: “… Drappo di colore azzurro riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopra descritto con l’iscrizione centrata, in argento: “Comune di Trichiana”. Sul gonfalone ufficiale è affissa la medaglia di bronzo al Valor Militare, concessa con Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 1987.
STEMMA RIDISEGNATO

STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

GONFALONE RIDISEGNATO

Reperito da: Luigi Ferrara
GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo di azzurro…”
COLORI
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