Tatti


Zona Municipale

Tatti

Massa Marittima
Informazioni

Lo stemma del “Comunello” di Tatti, oggi frazione di Massa Marittima, si blasona: “d’oro, al leone di rosso”. Il leone è probabilmente un richiamo a quello (argento) della Repubblica di Siena, mentre il colore rosso su oro potrebbe riprendere lo stemma degli Aldobrandeschi che furono al lungo signori del feudo di Tatti.

Piccolo centro forse di origine bizantina documentato dal IX secolo, sorge su una collina a controllo delle vie del territorio e del lago di Prile, uno specchio d’acqua salata, dal quale si estraeva il sale per la corte del vescovo di Lucca.

Nel secolo XI e XII Tatti, con Prata, il castello di Valli, quello d’Alma Ravi e altri circonvicini, vengono citati tra i possedimenti dell’abbazia Sestinga fondata nel XI secolo nel luogo oggi detto Badia Vecchia e trasferita, per ignoti motivi, nella seconda metà del secolo successivo, presso Vetulonia nella località Il Convento che nel 1528 verrà  assoggettata alla Badia degli Agostiniani di Siena.

Nella bolla papale di Clemente III del 12 aprile 1188, diretta al vescovo di Grosseto (nel 1138 il papa Innocenzo II aveva trasferito la sede vescovile dalla decaduta Roselle a Grosseto), si conferma a quella Diocesi la pieve di San Michele di Tatti con tutte le sue giurisdizioni che il vescovo di Massa Marittima rivendicava.

Nel 1276 si sancisce la divisione del dominio degli Aldobrandeschi in due rami: la contea di Sovana, che spetterà a Ildebrandino di Pitigliano, “il Rosso” di Pitigliano, figlio di Guglielmo , e quella di Santa Fiora, assegnata ad un altro Ildebrandino, figli di Bonifazio.

Stemma della famiglia Aldobrandeschi

Il castello di Tatti, come quello di Ravi e Prata, è nominato come possedimento dei conti di Sovana. Ildebandino “il rosso” subinfeuda Tatti a Paganello (detto Nello), Mangiante e Jacopo (detto Giubilo) dei Pannocchieschi da Pietra.

Dopo la conquista di Montemassi nel 1327 da parte di Guido Riccio da Fogliano, capitano di ventura reggiano al comando delle milizie senesi, i Pannocchieschi fanno atto di sottomissione a Siena. Nello Pannocchieschi cederà all’Ospedale senese di Santa Maria della Scala parte del feudo di Tatti con testamento del 1321.

Stemma della famiglia Pannocchieschi

La restante parte verrà ceduta dai figli di Mangiante Pannocchieschi, nipoti di Nello, alla famiglia senese dei Malavolti, i quali a loro volta cedono parte al Comune di Massa Marittima, che acquista il rimanente dagli eredi Pannocchieschi.

Stemma della famiglia Malavolti

Di fatto il castello rimane sotto il controllo dei Malavolti fino al 1400, che lo ristrutturano e che porteranno alla mutazione della denominazione in Rocca dei Malavolti. Ma la Repubblica di Siena occupa il castello alla fine del XIV secolo e ne scaccia i Malavolti, probabilmente rei di aver tramato con Firenze. Alla fine Siena restituirà tutti i beni e castelli alla famiglia di Orlando (figlio di Denusdeo) Malavolti. Tuttavia la località finisce per passare definitivamente sotto il diretto controllo senese fino alla conquista di Cosimo de’Medici dei territori della ex Repubblica di Siena del 1555.

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Non ancora una blasonatura

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“Drappo di giallo caricato in centro dello stemma della frazione…”

bandiera ridisegnata

Disegnato da: Massimo Ghirardi

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