Regina Fittarezza


Zona Municipale

Regina Fittarezza

Somaglia

Storia e informazioni sullo stemma

Regina Fittarezza è oggi una località del Comune di Somaglia, che prende nome dalla Cascina Fittarezza che costituiva praticamente l’intero agglomerato comunale. Tale denominazione, indicante la ricchezza agricola dei terreni in esso ricompresi, sostituì quella medioevale di Ronco.

 

Durante la dominazione spagnola, il territorio del Lodigiano venne suddiviso in Vescovato Superiore di Strada Cremonese, Vescovato di Mezzo di Strada Cremonese e Vescovato Inferiore di Strada Cremonese e Vescovato Inferiore di Strada Piacentina, il comune di Regina Fittarezza apparteneva al Vescovato Inferiore di strada Cremonese e comprendeva anche la località di Cà Bianca.
Secondo la compartimentazione territoriale del 1751 arrivò a comprendere oltre Cà Bianca, anche Cà Nova, Dosso.

 

Appartenente al territorio del Ducato di Milano, divenne proprietà della famiglia Stanga di Cremona, che era stata investita della contea di Castelnuovo Bocca d’Adda, nel 1492, dal duca Ludovico il Moro. Nel 1680 passò alla famiglia dei marchesi Casnedi e nel XVIII secolo divenne proprietà della nobile famiglia piacentina dei Biondelli.
Privo di organi rappresentativi, Regina Fittarezza era amministrato da un deputato, nominato ogni anno dai Biondelli; completava l’organico della comunità un cancelliere, stipendiato con quindici lire annue.

Nella seconda metà del Settecento, la suddivisione in città e contado venne meno in seguito all’applicazione della riforma teresiana: i vescovati vennero suddivisi in 24 delegazioni, ognuna delle quali composta da un numero variabile di comunità: in seguito a tale riassetto, dunque, Regina Fittarezza con Cà Bianca risultano compresi nella XXI Delegazione (editto 10 giugno 1757).

 

In età napoleonica (1809-16) fu aggregato alla frazione di Somaglia, ma recuperando l’autonomia con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto.

Dopo l’Unità d’Italia, venne soppresso nel 1873 e aggregato definitivamente a Somaglia (R.D. 10 novembre 1873, n. 1681).

 

Non siamo a conoscenza di uno stemma ufficiale dell’ex Comune di Regina Fittarezza, che avrebbe potuto adottare una variante di quello dei suoi feudatari, i Biondelli, che alzavano “D’oro, al guerriero armato di argento, loricato di rosso, in maestà, poggiante con le due mani di carnagione sull’elsa di una spada d’argento, guarnita d’oro, con in capo una stella di sei raggi di rosso”.

Nota di Massimo Ghirardi

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“D’oro, al guerriero armato di argento, loricato di rosso, in maestà, poggiante con le due mani di carnagione sull’elsa di una spada d’argento, guarnita d’oro, con in capo una stella di sei raggi di rosso”.

NOTE

Stemma della famiglia Biondelli che avrebbe potuto essere utilizzato come stemma dell’ex comune.

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LEGENDA

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