Comune di Somaglia – (LO)

Informazioni

  • Codice Catastale: I815
  • Codice Istat: 98054
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 3708
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 20.92
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Antico centro delle colline alluvionali del Lodigiano, La Somaglia divenne una Mairie in epoca napoleonica, con la denominazione di Somaglia, alla quale furono aggregate le località di Mirabello e Regina Fittarezza, che riottennero l’autonomia con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto. Regina Fittarezza fu poi riaggregata definitivamente nel 1873, insieme con Pizzolano.

 

Il borgo si è sviluppato ai piedi del castello, dalla struttura modificata più volte nel corso dei secoli, donato nel 1980 al Comune dalla baronessa Guendalina Cavazzi della Somaglia, i cui antenati erano stati investiti del feudo Della Somaglia da Francesco Sforza, dopo che fu di diverse famiglie: nel XV secolo possedimento della famiglia Arcelli di Piacenza, poi di Francesco da Bussone (il “Carmagnola”), poi della famiglia Isei e del capitano di Ventura Niccolò Piccinino di Perugia. La baronessa apparteneva a un ramo collaterale dei Cavazzi, nel 1688 infatti il conte Antonio II Cavazzi morì senza lasciare eredi, il patrimonio passò al nobile Paolo Dati, che acquisì anche il titolo di conte della Somaglia, la cui famiglia si estinse nel 1816.

La famiglia Cavazzi fu tra le antiche famiglie patrizie di Milano, le cui ascendenze si fanno risalire a Nicorolo, il quale nel 1371 risultava essere proprietario del vasto possedimento di Somaglia, nella Diocesi di Lodi; questi vendette tutta la proprietà a Barnabò Visconti, signore di Milano, il quale però lo reinfeudò del territorio. L’investitura ai Cavazzi venne rinnovata nel 1404, ma il duca Filippo Maria Visconti privò la famiglia di detto feudo dal momento che i suoi rappresentanti erano stati riconosciuti colpevoli di aver cospirato con Gabrino Fondulo nella ribellione contro il ducato di Milano. Sanguinolo Cavazzi della Somaglia riuscì a recuperare il feudo della Somaglia solo nel 1449 grazie all’aiuto di Francesco Sforza il quale, divenuto duca di Milano l’anno successivo, provvedette a ricompensare il 3 febbraio 1452 la famiglia Cavazzi col titolo comitale e baronale sulle terre già in loro possesso. Lo stesso Francesco Sforza concesse ai Cavazzi l’impresa dei tre anelli intrecciati, rendendola così una delle famiglie della nobiltà locale più influenti (ne furono insigniti anche e solo i Borromeo – a loro volta imparentati coi Cavazzi – i Sanseverino ed i Birago).

Dal fratello di Sanguinolo, Bassano, discese la linea che continuò la casata e si legò con matrimoni importanti anche alla nobiltà romana, come nel caso di Margherita che andò in sposa a Michele Damasceni Peretti, primo principe di Venafro e nipote di papa Sisto V. Da questa stessa famiglia si originò il ramo collaterale dei Dati della Somaglia che si estinsero nel 1820. Al ramo di Fazio, altro fratello di Sanguinolo, discese tra gli altri Carlo Girolamo (1604-1672), storico ed economista, e da un altro fratello, Petrino, discese il ramo piacentino della famiglia (oggi estinto) al quale appartenne il cardinale Giulio Maria Cavazzi della Somaglia.

Sempre da Petrino discese anche Gian Luca Cavazzi della Somaglia, che fu presidente del consiglio comunale di Milano e membro della commissione inviata a Parigi dalla deputazione cittadina nel 1814 dopo la fine del regime napoleonico. Gian Giacomo, del medesimo ramo, fu senatore e presidente della Croce Rossa Italiana nei difficili anni della prima guerra mondiale.

Nel territorio tra Somaglia e Calendasco, presso il Po, si sarebbero tenute le diverse “Diete” imperiali che passarono alla storia come “Diete di Roncaglia”, che taluni identificano con l’omonima località oggi frazione di Piacenza. La prima venne tenuta nel 1016 da Enrico II, poi da Enrico III nel 1047 e nel 1055, ancora da Enrico V nel 1110 e da Lotario II nel 1132, da Federico I Barbarossa nel 1154 (che è quella più famosa) e nel 1158.

 

Lo stemma e il gonfalone del Comune di Somaglia sono stati concessi con Decreto del Presidente della Repubblica del 20 ottobre 1953, lo stemma è blasonato come: «D’argento, ai tre monti di verde, la cima centrale più alta, fondati su campagna dello stesso, accompagnati sopra da tre stelle di azzurro. Ornamenti esteriori da Comune

Mentre il gonfalone è descritto come: «Drappo partito di bianco e di verde, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma comunale con l’iscrizione centrata in argento Comune di Somaglia

 

L’emblema si può considerare “parlante” giacché mostra le “sommità” di tre monti o “somaglia”, derivato dal latino “summus” accompagnato dal suffisso “-alea” indicante “terre di una certa estensione che occupano i punti più alti di un territorio”. Dalla contrazione deriverebbe il toponimo latino “Summ-alea” (Sumaja, nel dialetto locale).

Le tre stelle che simboleggiano i territori uniti di Mirabello, Regina Fittarezza e Pizzolano.

 

Nessun riferimento allo stemma dei Cavazzi Della Somaglia, che alzavano “D’azzurro, a tre bande di rosso filettate d’oro, alla testa di moro di nero, attortigliato d’argento, attraversante in cuore” con il motto MEMINISSE JUVABIT.

Il motto latino si può tradurre con «farà piacere ricordare» è tratto dal noto verso virgiliano dell’Eneide forsan et haec olim meminisse iuvabit (Aeneide. I, 203): «forse un giorno proveremo piacere nel ricordarci anche di queste cose», con cui Enea rincuora i compagni dopo la tempesta che li ha gettati sulle spiagge libiche; si ripetono talora con senso generico, come previsione che un giorno sarà piacevole, oppure utile, opportuno, ricordare gli avvenimenti attuali.

Giovanni Maria Visconti concesse di caricare lo stemma con tre “vipere” viscontee

 

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Fonte: Giancarlo Scarpitta

Disegnato da: Bruno Fracasso

Reperito da: Anna Bertola

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’argento ai tre monti di verde, la cima centrale più alta, fondati su campagna dello stesso, accompagnati sopra da tre stelle di azzurro. Ornamenti esteriori da Comune”.

Colori dello scudo:
argento
Oggetti dello stemma:
campagna, cima, monte, stella
Attributi araldici:
accompagnato sopra, centrale, fondato, più alto

Gonfalone ridisegnato


Fonte: Giancarlo Scarpitta

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


“Drappo partito di bianco e di verde, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma comunale con l’iscrizione centrata in argento Comune di Somaglia”.

Colori del gonfalone: bianco, verde
Partizioni del gonfalone: partito

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune