Rovigo


Provincia

Rovigo

Informazioni
  • numero comuni: 50
  • numero abitanti: 247884
  • densità provincia: 0.00
Storia della Provincia e dello Stemma

L’ente della Provincia del Polesine deriva il suo assetto e la sua attuale fisionomia di circoscrizione amministrativa dal Dipartimento del Basso Po creato durante il periodo napoleonico nel1805.
Durante la seconda dominazione austriaca con l’istituzione del Regno Lombardo-Veneto del 1815, il territorio fu compreso nel governo del Veneto (distinto dal Milanese) del Regno Lombardo-Veneto.
Con la notificazione del 30 novembre 1815 il territorio del Governo Veneto risultò suddiviso in otto province, tra queste la Provincia del Polesine, costituita di 45 comuni e sette distretti. Si parla per la prima volta di Provincia di Rovigo nel 1845 nel dispaccio del Governo Veneto del 2 novembre n. 40285-3945.
Il nuovo Ente assunse i suoi attuali confini il 7 maggio del 1853 con un’ordinanza del Ministero dell’Interno che aggregò definitivamente alla Provincia di Rovigo anche i territori di Loreo e Ariano. Il territorio è interamente pianeggiante e rientra nella regione geografica dell’attuale Polesine, di cui occupa quasi l’intera superficie (fatta eccezione per una porzione dell’area delle Valli Grandi Veronesi, all’estremo ovest e per una parte del Comune veneziano di Cavarzere a centro-est).

Il Regno d’Italia fu costituito nel 1861, ma l’aggregazione delle province venete avvenne a partire dal 4 novembre del 1866 e fu convalidata dal regio decreto n. 3300.

 

Lo stemma della provincia si blasona: “inquartato. Nel I e nel IV partito d’oro e d’azzurro all’aquila bicipite – col volo abbassato – partita di nero (sull’oro) e d’argento (sull’azzurro), coronata d’oro, rostrata e membrata pure d’oro, linguata di rosso ed armata di nero sull’oro e di rosso sull’azzurro. Nel II e nel III di verde al castello d’oro, non merlato e leggermente rastremato in alto, murato di nero ed aperto d’uno, pure di nero; il castello è cimato dal leone di San Marco passante, alato e nimbato e con il libro aperto, il tutto d’oro; il libro reca, in caratteri romani maiuscoli di nero, le iscrizioni PAX TIBI MARCE sulla pagina di destra, in quattro righe, ed EVANGELISTA 2 MEVS sulla pagina di sinistra, pure in quattro righe”.

 

Rappresenta l’unione dello stemma identificante la Contea di Rovigo di Borso d’Este (1413-1471, figlio legittimato di Niccolò III d’Este, al quale succederà sulla signoria di Ferrara, della quale sarà il primo duca): “d’oro e d’azzurro all’aquila bicipite – col volo abbassato – partita di nero (sull’oro) e d’argento (sull’azzurro)” con quello della città capoluogo di epoca veneziana. È stato concesso con RD del 20 luglio 1934.

 

Nota di Massimo Ghirardi

Disegnato da: Pasquale Fiumanò

Fonte: Emilio Flammia

BLASONATURA

«Inquartato. Nel I e nel IV partito d’oro e d’azzurro all’aquila bicipite — col volo abbassato — partita di nero (sull’oro) e d’argento (sull’azzurro), coronata d’oro, rostrata e membrata pure d’oro, linguata di rosso ed armata di nero sull’oro e di rosso sull’azzurro. Nel II e nel III di verde al castello d’oro, non merlato e leggermente rastremato in alto, murato di nero ed aperto d’uno, pure di nero; il castello è cimato dal leone di San Marco passante, alato e nimbato e col libro aperto, il tutto d’oro; il libro reca, in caratteri romani maiuscoli di nero, le iscrizioni PAX TIBI MARCE sulla pagina di destra, in quattro righe, ed EVANGELISTA MEVS sulla pagina di sinistra, pure in quattro righe».

SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI

Stemma in uso fino al 2001

Stemma provinciale in uso fino agli anni ’30

Disegnato da: Pasquale Fiumanò

BLASONATURA

Drappo di azzurro alla fascia di verde…”

Gonfalone ridisegnato da Pasquale Fiumanò

COLORI
PARTIZIONI
interzato in fascia
ALTRE IMMAGINI
Nessun'altra immagine presente nel database

Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“Drappo inquartato: Nel I e nel IV partito d’oro e d’azzurro all’aquila bicipite — col volo abbassato — partita di nero (sull’oro) e d’argento (sull’azzurro), coronata d’oro, rostrata e membrata pure d’oro, linguata di rosso ed armata di nero sull’oro e di rosso sull’azzurro. Nel II e nel III di verde al castello d’oro, non merlato e leggermente rastremato in alto, murato di nero ed aperto d’uno, pure di nero; il castello è cimato dal leone di San Marco passante, alato e nimbato e col libro aperto, il tutto d’oro; il libro reca, in caratteri romani maiuscoli di nero, le iscrizioni PAX TIBI MARCE sulla pagina di destra, in quattro righe, ed EVANGELISTA MEVS sulla pagina di sinistra, pure in quattro righe»

ALTRE IMMAGINI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Regio Decreto (RD)
    concessione
    20 Luglio 1934