Comune di Wittingen – (GF)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Wittingen è una città del circondario di Gifhorn in Bassa Sassonia, Germania. La città si trova tra la brughiera di Luneburg e l’Altmark. L’area odierna della città di Wittingen e dei villaggi associati copre un’area di 225,09 chilometri quadrati, di cui il 7,8% è area di insediamento e traffico. Lo spartiacque Elba-Weser attraversa la città. I distretti settentrionali e occidentali di Wittingen sfociano attraverso i fiumi Ise e Aller per formare il Weser. L’Ohre scorre attraverso la parte sud-orientale della città. È un affluente dell’Elba; la comunità di Ohrdorf prende il nome al fiume.

La città di Wittingen è un comune unificato e si compone dei 26 distretti: Boitzenhagen; Darrigsdorf; Erpensen; Eutzen; Gannerwinkel; Glüsingen (con Mannhagen); Hagen; Kakerbeck; Knesebeck; Küstorf; Lüben (con Rumstorf); Mahnburg; Ohrdorf; Plastau; Rade; Radenbeck; Schneflingen; Bastoni; Suderwittingen; Teschendorf; Transvaal; Vorhop; Wittingen; Wollerstorf; Wunderbüttel (con Friedrichsmühle); Zasenbeck

Vorhop e Transvaal insieme formano un villaggio, in modo che ci siano un totale di 25 località con il proprio sindaco o sindaco.

 

La prima menzione di Wittingen proviene da un documento dell’anno 781, in cui sono descritti i confini della diocesi di Hildesheim. Un’altra menzione viene da un documento di Carlo Magno dell’anno 803, in cui sono menzionati i confini della nuova diocesi di Halberstadt. Da queste fonti, tuttavia, non è possibile trarre conclusioni sull’effettiva epoca di fondazione del luogo, ma, poiché esisteva già un’area chiamata Wittingau, si può presumere un’origine precedente.

Nel Medioevo, Wittingen era una città di confine e, quindi, un luogo di commercio e riposo in direzione est-ovest. All’inizio del 13 ° secolo, Wittingen aveva acquisito i diritti di città e divenne comproprietario della zecca di Luneburgo. Nel 1340, la città entrò in possesso dei guelfi di Celle dal Brandeburgo. Nel 1519, durante la faida dell’abbazia di Hildesheim, Wittingen fu quasi completamente distrutta. A seguito di questo evento, iniziò la costruzione di fortificazioni.

Nel corso della Guerra dei Trent’anni, Wittingen fu gravemente danneggiata dal pagamento dei tributi. Nel 1639, due reggimenti svedesi furono acquartierati in città. Durante la loro presenza, gran parte delle case furono distrutte da un incendio.

Durante la guerra dei sette anni, Wittingen fu occupata dai francesi. Il 12 aprile 1792, alle 8 di sera, scoppiò un incendio in una casa sul mercato e, nonostante il vento fosse quasi impercettibile, si diffuse così rapidamente che 66 edifici bruciarono nel giro di un’ora. La maggior parte degli abitanti riuscì a salvare solo quello che avevano addosso.

La seconda occupazione da parte dei francesi avvenne nel 1803 durante le guerre napoleoniche.

Il 1º marzo 1974 furono incorporati i comuni di Darrigsdorf, Erpensen, Gannerwinkel, Glüsingen, Kakerbeck, Lüben, Rade, Stöcken, Suderwittingen e Wollerstorf. Lo stesso giorno, i comuni di Eutzen, Hagen bei Knesebeck, Mahnburg, Vorhop e Wunderbüttel furono incorporati al comune di Knesebeck e Boitzenhagen, Plastau, Radenbeck, Schneflingen, Teschendorf e Zasenbeck al comune di Ohrdorf.

Infine, il 1º aprile 1974, i nuovi comuni di Knesebeck e Ohrdorf entrarono a far parte della città di Wittingen.

 

Lo stemma della città si blasona: “In gold eine torlose, rote Burg, zwischen deren beiden Türmen ein blauer Löwe auf den Zinnen der Vebindungsmauer steht”. In italiano: “D’oro, al castello rosso senza porta, con le due torri, merlate alla guelfa, aperte dello stesso e finestrate di nero; sulla fastigio, con quattro merli alla guelfa, un leone passante di azzurro, linguato e armato di rosso, poggiante le quattro zampe sui merli”.

Il comune è gemellato con la Città di Gela.

 

Note a cura di Bruno Fracasso

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


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Profilo araldico


“D’oro, al castello rosso senza porta, con le due torri, merlate alla guelfa, aperte dello stesso e finestrate di nero; sul fastigio, con quattro merli alla guelfa, un leone passante di azzurro, linguato e armato di rosso, poggiante le quattro zampe sui merli”.

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo partito di giallo e di azzurro caricato dello stemma comunale in alto…”

Colori del gonfalone: azzurro, giallo
Profilo Araldico

“Drappo troncato di giallo e di azzurro caricato al centro dallo stemma comunale…”

bandiera ridisegnata

Disegnato da: Bruno Fracasso

bandiera Ufficiale
no bandiera
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LEGENDA

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