Comune di Villeneuve-lès-Avignon – (30)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Villeneuve-lès-Avignon (Vilanòva d’Avinhon, in provenzale) è un comune del dipartimento del Gard, nella regione dell’Occitanie, di antichissima origine, come testimoniano reperti e sepolture ritrovate sul monte Andaon (Puy Andaon), tra le quali la tomba della cristiana Casarie morta l’8 dicembre 586 che, secondo la tradizione, era la moglie del vescovo Valente di Avignone ritiratasi in eremitaggio sul monte, seguendo il modello di Maria Maddalena. Ne nacque un culto spontaneo che i vescovi di Avignone cercarono di disciplinare impiantandovi una comunità di benedettini che, nel 980, divenne l’abbazia di Saint André, intorno alla quale si sviluppò un villaggio, identificato inizialmente come Saint-André, che fu sempre oggetto di pretese da parte della città di Avignone.

 

Per difendersene, dopo il 1181 e prima del 1200, il villaggio venne fortificato con la costruzione di una possente muraglia, il borgo divenne un castrum, probabilmente anche a controllo del nuovo ponte sul Rodano, terminato nel 1185 noto come Pont Saint Bénezet (o Pont d’Avignon).

 

Fu in questo periodo che l’abate di Saint André riconobbe l’autonomia al villaggio e affrancò almeno una parte dei servi dell’abbazia. Ciononostante il borgo di Saint-André fu annesso dal comune di Avignone all’inizio del XIII secolo e nel 1210 Raimondo V conte di Provenza confermò l’annessione, nonostante la contrarietà degli abitanti di Saint-André, che si ribellarono nel 1213, ma inutilmente (il dominio degli avignonesi fu nuovamente confermato nel 1222). 

 

Nel 1226 il re di Francia Luigi VIII durante la famigerata “Crociata contro gli Albigesi”, in conflitto con il conte di Tolosa, giunse con il suo esercito alle porte di Avignone che, fedele al conte suo signore, rifiutò il passaggio dell’esercito regio. Durante tre mesi di duro assedio, il re fu ospitato dall’abate di Saint-André, che gli propose di firmare al termine delle ostilità un trattato di spartizione. La fine della crociata nel 1229 dissolse la contea di Tolosa a vantaggio dei vincitori: il territorio di Avignone fu diviso fra i due fratelli del re di Francia, ma le pretese dell’abate di Saint-André furono ignorate.

 

Alla fine del XIII secolo il re di Francia, Filippo “il Bello”, che aveva ereditato dallo zio la metà della signoria di Avignone, la scambiò con un cugino, il re di Napoli (l’altro co-signore di Avignone), il re di Francia perse il controllo della riva sinistra del fiume Rodano e assunse quello della riva destra. Con il trattato dell’11 luglio 1292, alla fine di due anni di negoziati, un nuovo trattato di spartizione previde:

  • la costruzione di due fortezze regie per il controllo del ponte e del territorio;
  • la spartizione fra l’abate e il re di tutti gli introiti della ricca signoria di Saint-André e delle terre regie di Tavel;
  • di togliere all’abate l’esercizio dell’alta giustizia per ricondurla in capo al re.

 

Si pensa che fu quello il periodo in cui venne ideato il sigillo del Comune, dal quale venne ricavato successivamente lo stemma.

 

Allo scopo di favorire lo sviluppo economico della co-signoria, fu fondata nel marzo 1293 sulle rive del Rodano una bastia (bastide) regia, che si cominciò ad indicare come Ville Neuve-Saint-André-près-d’Avignon, dotata di numerosi privilegi al fine di favorirne l’incremento demografico (la nuova città doveva, nell’idea del re di Francia, far concorrenza alla rivale Avignone).

 

L’insediamento della sede papale ad Avignone nel 1316, favorì quest’ultima, nella zona di Villeneuve, vennero edificate le residenze dei cardinali e dei prelati che, di fatto, segnano ancor oggi la fisionomia della città.

 

Successivamente seguirà la costruzione della seconda fortezza regia prevista dal trattato del 1292, il Fort Saint-André, sul monte Andaon, per proteggere l’abbazia dalle scorrerie dei briganti durante la Guerra dei Cento Anni e per fortificare i confini del regno.

 

Nel 1333, il cardinale Arnaud de Via istituì la Collégiale de Notre Dame (l’attuale chiesa parrocchiale) mentre nel 1356, il cardinale Etienne Aubert, eletto papa col nome di Innocenzo VI, vi fondò la certosa de la Val de Bénédiction, che divenne una delle più grandi e ricche d’Europa.

Con la conseguenza di diminuire progressivamente il potere dell’abate, fino alla rivolta degli abitanti di Villeneuve nel 1388, che si rifiutarono di prestare giuramento di fedeltà all’abate, commendatario e sempre assente, che non si curava del bene della comunità.

 

Nel novembre 1461, con sue lettere, Luigi XI confermò i privilegi di Saint-André-lèz-Avignon.

 

Durante il periodo rivoluzionario trovarono rifugio nella zona numerosi avignonesi e cittadini del Contado Venassino che cercavano di sfuggire alla guerra civile che insanguinava gli stati (formalmente) pontifici. Privata improvvisamente dei suoi privilegi di “città regia” e delle ricche residenze di religiosi, la comunità di Villeneuve si trovò ridotta al rango di capoluogo di Cantone.

 

Le municipalità successive dovettero lottare contro le pretese territoriali di Avignone (la vasta e fertile zona dell’isola fluviale della Barthelasse fu trasferita nel 1852 dal comune di Villeneuve a quello di Avignone) infine, l’insabbiamento del porto comportò nel 1855 lo spostamento della fiera di sant’Andrea da Villeneuve ad Avignone.

 

Nel XIX secolo suoi tesori artistici attrassero numerosi artisti, pittori e scrittori. La città fu soggetto prediletto dei pittori della famosa Scuola di Avignone all’inizio del XX secolo e, infine, imitando i prelati del VIV secolo, le famiglie della borghesia avignonese stabilirono le loro case di villeggiatura sulle colline di Montaut, ove si godeva la più bella vista su Avignone, mentre le classi medie apprezzavano la tranquillità delle loro casette tipiche di Candau.

 

Oggi fa parte della conurbazione della Grand Avignon.

 

Lo stemma di Villeneuve-lès-Avignon si blasona: «Parti: au 1er d’azur à trois fleurs de lis d’or, au 2e de gueules au sautoir d’or» (“partito: il 1° d’azzurro a tre gigli d’oro; il 2° di rosso alla croce di Sant’Andrea d’oro”) e ricorda la sua doppia origine: da un lato i gigli d’oro del Regno di Francia ricordano Filippo il Bello che fondò Villeneuve-Saint-André nel marzo del 1293, dall’altro la croce “decussata” simbolo dell’abbazia di Sant’Andrea.

Dal 22 novembre 1992 è gemellata con la città pisana di San Miniato. Dal 1007 con la greca Gythio, dal 1072 con la spagnola Peniscola, dal 1959 con la tedesca Rheinbach.

 

 

Nota di Massimo Ghirardi e Michele Fiaschi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


«Partito: il 1° d’azzurro a tre gigli d’oro; il 2° di rosso alla croce di Sant’Andrea d’oro»

Colori dello scudo:
azzurro, rosso
Partizioni:
partito
Oggetti dello stemma:
croce di sant'Andrea, giglio

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune