Comune di Vigodarzere – (PD)

Informazioni

  • Codice Catastale: L892
  • Codice Istat: 28099
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 12873
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 19.91
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Lo stemma comunale di Vigodarzere fu ideato da Adriano Schiavo, attento studioso di storia locale ed autore nel 1970 di un interessante volume sul paese in questione.

Nel primo quarto è stata posta una torre a simbolo del presidio longobardo che ha lasciato ricordo nella toponomastica di Vigodarzere e di Saletto, nel nome del titolare dell’arcipretale del capoluogo (San Martino di Tours) e del compatrono della parrocchia salettana (San Giorgio).

La fortificazione ricorda pure il munito castello appartenuto alla nobile famiglia da Vigodarzere, menzionato dal Salomonio, trasformato poi in abitazione. La sua localizzazione riesce assai ardua per la mancanza di qualsiasi documento. Il citato Schiavo avanza l’ipotesi che si ergesse presso il fiume Brenta, ai confini con l’attuale comune di Cadoneghe.

Fu scelta una merlatura alla guelfa in quanto le più importanti famiglie nobili locali (da Vigodarzere e da Scintilla) furono appunto guelfe contro il tiranno ghibellino Ezzelino III da Romano.

Sotto la fortificazione è raffigurato il Brenta, con il suo corso tortuoso in mezzo alla fertile campagna, il quale tanta parte ebbe ed ha tuttora nelle vicende della zona.

Nel secondo quarto viene riportata la possibile ricostruzione del sigillo della locale Certosa (1554-1770). Alcuni diligenti storiografi dell’ordine ritengono infatti attribuibile a tale cenobio le tre rose rosse in campo argento.

Nel terzo quarto appare lo scudo dei citati da Scintilla, di cui un ramo si chiamò da Ottavo. Essi ebbero importanza nella storia della frazione Tavo. La famiglia, che tra l’altro costruì le chiese di Tavo e Tessara, soffrì lungamente durante la tirannide di Ezzelino.

Nell’ultima partizione non poteva mancare il blasone dei da Vigodarzere, feudatari del paese di cui presero il nome.

La famiglia fu una delle più illustri di Padova per meriti e ricchezze, a partire dal medioevo. Fu anch’essa acerrima nemica di Ezzelino, a causa del quale ebbe molto a soffrire.

Nel 1258 Alberto Vigodarzere, per meriti acquisiti, fu infeudato del castello di Rustega, dal quale i suoi discendenti presero il cognome.

Un altro ramo della famiglia fu quello dei Trapolina.

Nel 1835 avvenne la fusione della nobile famiglia da Vigodarzere con quella dei Cittadella.

 

 

Note di Giancarlo Scarpitta

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Bozzetto originale acs/Pdc


Altre immagini


Profilo araldico


“Inquartato: nel 1° d’azzurro alla torre d’argento, murata di nero, aperta del campo, merlata alla guelfa, fondata sulla campagna di verde, attraversata da un fiume al naturale ondato d’argento; nel 2° d’argento a tre rose di rosso ordinate 2-1; nel 3° d’argento alla stella di rosso, raggiata di sei, circondata di altre 12 più piccole dello stesso; nel 4° fasciato d’oro e di rosso. Ornamenti esteriori da Comune”

Colori dello scudo:
argento, azzurro, oro, rosso
Partizioni:
inquartato

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    14 Luglio 1975