Città di Vieste – (FG)

Informazioni

  • Codice Catastale: L858
  • Codice Istat: 71060
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 13963
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 167.52
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

I primi insediamenti sul territorio di Vieste umani risalgono al neolitico.

 

Sull’origine della città vi sono diverse leggende. Una prima narra di Noè che, finito il diluvio, decise di passare la sua vita nel Gargano, dove la moglie Vesta morì e lui diede il suo nome alla città. Una seconda vuole che proprio in questa zona si formassero le vestali, custodi del tempio di Vesta, ma non ci sono tracce storiche di questo.

 

Una più credibile origine nasce dal fatto che, in questa zona, svernavano i greci durante i loro viaggi. Per questo il luogo prese il nome di Apeneste che significa rifugio isolato.

Per tenere i legami con la famiglia adoravo la dea protettrice della Estia. Il culto passò ai romani che modificarono il nome della dea in Veste e la zona Vesta.

 

L’origine più storicamente fondata e attestata è che si tratti dell’antica Uria visti i reperti ritrovati sull’isola di fronte a Vieste di Sant’Eufemia che attestano il culto a Venere Sosandra, che Catullo cita ad Uria.

 

Nel Medioevo diventa possedimento bizantino, normanno, longobardo, veneziano e arabo.

Lo sviluppo della città avviene prevalentemente per la sua posizione strategica rispetto al mare Adriatico, ma divene anche la fonte della sua distruzione poiché si trova al centro della lotta i i barbari del Nord Europa e gli Arabi.

Intorno all’anno 1000, fu sotto i Normanni che ne costruirono il castello e la cattedrale. Quasi distrutti dai veneziani, vennero riedificati da Federico II di Svevia.

 

Le periodiche invasioni dei pirati arrecavano danni notevoli alla città e alla popolazione. La più dura fu quella del 1554 del pirata Dragut che fece prigionieri i 5.000 cittadini più forti e li uccise. In seguito a questo evento vennero costruite una serie di Torri di avvistamento costiero.

 

Nel territorio si scontrarono, in periodo risorgimentale, le spinte all’unità d’Italia con la fedeltà ai Borboni. Con la spedizione dei mille Vieste e i paesi circumvicini poterono esprimersi tramite un referendum. Ma questo referendum costò molto sangue alla città dove si registrarono molti scontri armati violentissimi. I resti dell’esercito borbonico si scontrarono con i cittadini filo italiani e provocarono molti morti tra i cittadini.

 

Lo stemma di Vieste è, come il titolo di città, utilizzato ad antiquo ed è stato ufficializzato solamente da un DPR del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del 13 febbraio 2020. Si blasona:

 

“D’azzurro, al leone impugnante con la zampa destra uno spadino, calpestando un arco posto a banda ed una freccia posta a sbarra decussati, accompagnato nel cantone destro del capo da una stella a sei raggi d’oro, alla filiera dello stesso. Ornamenti esteriori da Città”. Il blasone è chiaro e conciso e fa giustizia di alcune rappresentazione che volevano dei particolari, quali una spada o la stella di altro smalto.

Alcuni studiosi sostengono che si tratti di una rappresentazione legata al dominio veneziano. Durante questa dominazione il leone impugnava una luna spada e non uno spadino come oggi, forse ridotto per motivi grafici.

Due motivi fanno pensare al leone marciano. Nel Palazzo del Podestà si trovano due rappresentazioni del leone marciano che protegge San Michele, simbolo e protettore del Gargano. Assieme a questi c’è anche un leone rampante armato di spada, simbolo che Venezia concedeva alle città della Repubblica poste ai confini con funzioni di difesa.

C’è però da rilevare che Federico II di Svevia, sotto il cui dominio prese forma il primo stemma cittadino, riporta al suo interno un leone che brandisce una spada.

Il gonfalone è un “Drappo di azzurro…” concesso con lo stesso DPR.

La concessione del titolo di città non è rilevabile da documenti, ma il fatto che la concessione dello stemma dica espressamente che lo stemma ha “Ornamenti esteriori da Città” fornire una giustificazione indiretta del titolo.

 

 

Note di Bruno Fracasso

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Fonte: Giancarlo Scarpitta

Reperito da: Giovanni Giovinazzo

Stemma Ufficiale


Logo


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Profilo araldico


“D’azzurro, al leone impugnante con la zampa destra uno spadino, calpestante un arco posto a banda ed una freccia posta a sbarra decussati, accompagnato nel cantone destro del capo da una stella a sei raggi d’oro, alla filiera dello stesso. Ornamenti esteriori da Città”.

Colori dello scudo:
azzurro
Oggetti dello stemma:
arco, freccia, leone, raggio, spadino, stella, zampa
Pezze onorevoli dello scudo:
filiera
Attributi araldici:
accompagnato, calpestando, cantone destro del capo, decussato, destra, impugnante, posto in banda, posto in sbarra

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Fonte: Giancarlo Scarpitta

Reperito da: Giovanni Giovinazzo

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


“Drappo di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune