Comune di Verzuolo – (CN)
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Info
- Codice Catastale: L804
- Codice Istat: 4240
- CAP: 0
- Numero abitanti: 6507
- Altitudine: 0
- Superficie: 26.20
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
- Comuni confinanti:
Costigliole Saluzzo, Lagnasco, Manta, Pagno, Piasco, Venasca, Savigliano, Villafalletto
- Santo Patrono: Santo Nome di Maria
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Di Verzuolo esistono testimonianze di un insediamento dai tempi protostorici grazie al ritrovamento di pietre incise risalenti all’età del bronzo.
La presenza in epoca romana è concentrata invece soprattutto a Falicetto, dove in epoca longobarda sorse il primo borgo.
Il borgo di Villanovetta dipenderà, dall’VIII secolo, dall’abbazia di Villar San Costanzo.
Verso la fine del IX secolo si ebbero le prime incursioni e distruzioni da parte dei Saraceni provenienti prima dalla Liguria e poi dal Piemonte stesso. Arrestati e sconfitti i saraceni, si ricostruirono le abbazie, le chiese ed i borghi e il territorio della val Varaita fu posto sotto la giurisdizione del vescovo-conte di Torino.
I pochi abitanti scampati di Falicetto e delle frazioni si rifugiarono in alto in collina verso Verzuolo che venne fortificata e dove si sviluppò il borgo medievale e, nell’XI secolo, il castello, sede dei Conti di Verzuolo.
Nel 1172 gli abitanti si sottomisero ai marchesi di Saluzzo.
Fra il XV e XVI secolo vi fu un notevole sviluppo di Verzuolo e delle sue frazioni, mentre tra il XVI e il XVII a causa delle lotte per l’autonomia del marchesato, dapprima annesso al Regno di Francia, nel 1549, e poi inglobato nel Ducato di Savoia nel 1601, il paese decadde.
Per migliorare le proprie condizioni di vita, la popolazione del borgo si spostò di nuovo verso la zona pianeggiante.
Nel Settecento iniziò un notevole sviluppo economico e nell’Ottocento si sviluppò l’industria tessile, specie della seta. Agli inizi del Novecento, tramonta il tessile, e Luigi Burgo fonda, nel 1905, le Cartiere Burgo che poi si espanderanno in tutta Italia e all’estero e rappresentano, ancora oggi, un elemento fondamentale per la vita economica del paese.
Nel 1928, Verzuolo assorbe il soppresso comune di Villanovetta.
Le origini dello stemma di Verzuolo risalgono al 1605, quando il duca Carlo Emanuele I di Savoia, infeudò del territorio, con il titolo di Contea, Michele Antonio Saluzzo della Manta, ramo cadetto dei marchesi di Saluzzo, che si trasferì nel locale castello di Verzuolo, che divenne sede della dinastia dei conti di Verzuolo.
Stemma dei Saluzzo della Manta
Lo stemma del conte Michele Antonio di Saluzzo della Manta, è ancora oggi visibile nel castello della Manta nella forma risalente al 1570. Lo stemma originario dei Saluzzo (“d’argento al capo d’azzurro”) è brisato da un leone e da un giglio d’oro dato che Michele Antonio Saluzzo della Manta ricoprì l’incarico di governatore di Lione, e aveva ottenuto dal re di Francia Carlo IX di porre un giglio d’oro sullo stemma, unito al privilegio di inquartare il leone d’argento in campo rosso, che era parte dello stemma della Città di Lione.
Lo stemma è riprodotto nel 1666 da Giovenale Boetto e pubblicato nel 1682 ad Amsterdam da Giovanni Blaeu nel Theatrum Statuum Regiae Celsitudinis Sabaudiae Ducis Pars Prima (originale presente presso l’Archivio di Stato di Torino), con il leone “dell’uno all’altro”.
Con la creazione della Consulta Araldica del Regno d’Italia del 1869, tutti i Comuni ricevettero la disposizione di creare (o usare) uno stemma sui documenti. L’incaricato, che nel 1869-70 compose lo stemma di Verzuolo, invertì i colori dei campi dello stemma, con l’azzurro in basso e l’argento in alto, per differenziarlo probabilmente da quello marchionale.
Il Consiglio comunale nel 2022, preso atto che lo stemma e il gonfalone comunali risalenti al 1873 non avevano mai ricevuto un decreto ufficiale di concessione da parte del Presidente della Repubblica, avviò le pratiche necessarie. Questo comportò una serie di correzioni nello stemma e nel gonfalone in uso poiché non rispondevano alle regole araldiche.
Il 23 marzo 2023, con un Decreto del Presidente della Repubblica, il Comune ricevette l’ufficializzazione dello stemma e del gonfalone.
Villanovetta
Oggi frazione del Comune di Verzuolo fu autonoma. La più antica notizia risale a una carta del 1278, quando il marchese di Saluzzo Tommaso I (1240-96) lo concesse in feudo con castello ai signori di Venasca. A quell’epoca esso faceva parte del sistema di difesa del marchesato insieme ai castelli di Saluzzo, Manta, Verzuolo, Costigliole, Piasco e Rossana. Con quello di Verzuolo pare fosse collegato da un condotto sotterraneo.
Il suo castello, costruito in posizione sopraelevata dominante il villaggio, è documentato dal 1278 ma oggi è scomparso. È intorno a quello che si sviluppò il borgo che ebbe il nome di “Villa Nova” (“città nuova”: cioè di nova fondazione) e che ebbe l’autonomia civica dal 12 giugno 1311 dal marchese Manfredo IV (1296-1340): con esso il paese venne staccato da Verzuolo e ne rimase separato fino al 15 marzo 1928, quando il decreto sui piccoli comuni ne decretò la soppressione e lo riaggregò a Verzuolo. Fino all’Unità d’Italia la Comunità si era retta con gli Statuti concessi il 12 settembre 1534 da Francesco (1498-1537), penultimo marchese di Saluzzo.
Il 20 dicembre del 1611 i nobili Cravetta di Savigliano ottennero da Carlo Emanuele I di Savoia, l’investitura come conti di Villanovetta. In quel periodo i Cravetta erano già proprietari di terreni e fabbricati in loco che vendettero nel 1799 ai tempi dell’occupazione francese. La famiglia farà erigere nel XVII secolo la Villa Cravetta (attuale sede dell’Asilo Keller) in luogo della fattoria comitale: un fabbricato con dei depositi a torre (silos) dove venivano conservati i censi (tasse) in natura (in particolare grano) che i feudatari chiedevano alla popolazione. Alla fine del XVIII secolo la villa apparterrà alla mensa vescovile di Saluzzo.
I Cravetta di Villanovetta portavano lo stemma: “interzato in fascia, di verde, d’oro e di rosso” con una capra nascente come cimiero.
Stemma della famiglia Cravetta di Villanovetta
Note di Giovanni Giovinazzo, Bruno Fracasso e Massimo Ghirardi
Bibliografia:
Dizionario geograficostoricostatistico-commerciale degli stati di S. Maestà il Re di Sardegna, pag. 58, Goffredo Casalis, Torino 1834; LeArti alla Manta, a cura di Giuseppe Carità, Savigliano 1992, pag.60).
Baldi R.G. Verzuolo, stemma del Comune. Verzuolo, 2022
STEMMA RIDISEGNATO

Reperito da: Alisia Pirnau
Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Troncato di azzurro e di argento, al leone al naturale, attraversante, coronato d’oro. Ornamenti esteriori da Comune”.
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
Stemma antico del Comune.

Stemma precedentemente in uso.

Stemma precedentemente in uso ridisegnato

GONFALONE RIDISEGNATO

Disegnato da: Bruno Fracasso
Reperito da: Alisia Pirnau
GONFALONE UFFICIALE

LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune

