Comune di Vernio – (PO)

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Info
  • Codice Catastale: L775
  • Codice Istat: 100007
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 6095
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 63.28
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
  • Comuni confinanti:

    Barberino di Mugello (FI), Camugnano (BO), Cantagallo (PO), Castiglione dei Pepoli (BO)

  • Santo Patrono: san Leonardo di Noblac
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Il toponimo Vernio deriva probabilmente dal nome personale latino Vernius, o (secondo altra ipotesi) dal celtico Verna, che significa ontano.

Fin dai secoli del Medioevo Vernio, nell’alta valle del Bisenzio, fu feudo dei conti Alberti, potente stirpe comitale che estendeva i propri possessi nell’area pistoiese, nel Pratese e nella Val d’Elsa. Con il venir meno della successione dinastica, nel 1332 Piero di Gualterotto dei Bardi, famiglia di banchieri fiorentini in quegli anni all’apice della loro potenza, acquistò a suon di fiorini dalla suocera Margherita dei conti Alberti il castello e il feudo di Vernio, comprendente nove comunità: Poggiole, Cavarzano, Sasseta, Mercatale, Montepiano, Costozze, San Quirico a Celle, Luciana e San’Ippolito, ognuna dotata da un proprio stemma.

Il consolidarsi di questo vero e proprio staterello ai propri confini non era visto di buon occhio dalla Repubblica fiorentina, che temeva potesse diventare un caposaldo per possibili ribellioni. Ciò nonostante, e grazie a una concessione imperiale del 1164 che ne garantiva la più completa autonomia, l’indipendenza di Vernio resistette anche al decreto del granduca Pietro Leopoldo che nel 1778 aboliva i feudi esistenti nel territorio toscano.

Nel 1797 tuttavia le truppe della Repubblica Cisalpina guidate da Domenico Leoni si impadronirono del territorio scacciandone i feudatari, che in seguito venne eretto in Mairie dall’Amministrazione Francese che in epoca napoleonica aveva annesso la Toscana. Con il Congresso di Vienna e la successiva restaurazione, il piccolo territorio entrò a far parte del Granducato di Toscana.

 

L’arme della contea era costituita da quella gentilizia dei Bardi – d’oro al filare di sette picconi di rosso accollati in banda – caricata nel cantone del capo da un castello di rosso.

La stessa figura caratterizza anche lo stemma comunale, costituito da uno scudo “d’azzurro al castello di rosso, torricellato e merlato alla guelfa, aperto e finestrato del campo”. Il castello simboleggia l’antica rocca di San Quirico, borgata nella quale ha sede il Municipio, costruita su un’altura dai conti Alberti. Lo stemma è riconosciuto con D.P.R. 22 giugno 1977; il gonfalone presenta un drappo di rosso.

Con l’istituzione della Provincia di Prato (16 aprile 1992), quello di Montemurlo è uno dei sette Comuni che, distaccati dalla Provincia di Firenze, ne costituisce il territorio.

 

 

(Nota di Michele Turchi e Massimo Ghirardi; grazie a Martine Lugger e Ivan Beltramba per la cortese collaborazione)

 

Bibliografia:

– E. Repetti, Dizionario Geografico, Fisico, Storico della Toscana, Firenze 1833-46.

– L. Passerini, Le armi dei Municipj Toscani, Firenze 1864.

– G.P. Pagnini, Stemmi e gonfaloni della Toscana, in La Toscana e i suoi Comuni. Storia territorio popolazione e gonfaloni delle libere Comunità Toscane, Firenze 1985.