Comune di Valmanya – (66)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Lo stemma di Valmanya, comune del dipartimento dei Pyrénées-Orientales della regione Languedoc-Roussillon, riprende le antiche armi araldiche dell’abbazia di Sant Miquel de Cuxa, della quale fu un grangia con ospitale e fucina. Gli abati di Cuxa furono signori di Valmanya fino alla Rivoluzione.

Lo stemma attualmente in uso mostra un pastorale abbaziale (che, di norma, dovrebbe avere un velo, detto “sudarium” attaccato all’asta) molto deformato, al punto da essere confuso con un flagello, riprende gli antichi sigilli del XVI secolo dei Consoli di Vall Manya.

 

Il nome del villaggio è documentato dal 950 come Vallis Magna (‘valle grande’), poi denominata in catalano Vall Manya, ad indicare la sua posizione in una vallata dei Pirenei. In alcuni documenti vi è associato l’aggettivo Ferrera, indicante le miniere di ferro della regione del Canigou che fecero la ricchezza dell’abbazia di Cuxa. Dopo il passaggio alla Francia il nome del comune venne francesizzato inizialmente in Velmanya, poi corretto nel toponimo attuale Valmanya.

Si blasona: “[écu en forme de losange; alias: Ecu carré en pointe] De gueules à une crosse abbatiale d’argent accompagnée à dextre, à senestre et en chef d’une fleur de lys d’or”.

In italiano: “[(scudo in forma di losanga; alias: scudo quadrato in punta) Di rosso al pastorale abbaziale d’argento accompagnato a destra, a sinistra e in capo da un giglio d’oro]”.

 

Lo stemma è stato concesso alla comunità dall’abate di Cuxa e figura in margine ad un atto della fine del XVIII secolo: rappresenta l’insegna abbaziale accompagnata dai gigli di Francia (dal 1659, anno dell’unione alla Corona francese, l’abbazia di Saint-Michel-de-Cuxa portava il titolo di “Abbazia Regia”), lo smalto rosso e le palme ricordano San Vincenzo diacono, martire di Saragozza e patrono del comune, dette palme ricordano anche l’incendio del villaggio e l’uccisione dei cittadini di Valmanya, fucilati per rappresaglia dai nazisti in ritirata il 1 agosto 1944, per la quale il comune ha ottenuto la decorazione al valore della Croix de Guerre 1939-1945 avec étoile de vermeil, che pende dallo scudo, quest’ultimo solitamente rappresentato di forma “a losanga” (uno scudo a targa, cioè quadrato messo verticale in diagonale) secondo la tradizione araldica catalana-aragonese.

 

 Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“[(scudo in forma di losanga; alias: scudo quadrato in punta) Di rosso al pastorale abbaziale d’argento accompagnato a destra, a sinistra e in capo da un giglio d’oro]”.

Colori dello scudo:
rosso
Oggetti dello stemma:
giglio, pastorale
Attributi araldici:
a destra, a sinistra, in capo

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune