Città di Valencia – (V)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Lo stemma tradizionale della città di Valencia, anche se non “ufficializzato” con la pubblicazione nel Diari Oficial de la Comunitat Valenciana (Bolletino Ufficiale della Comunità Valenzana), in valenzano (catalano) si blasona: Escut caironat: d’or, quatre pals de gules; acostat i per damunt de dues eles d’or coronades. Per timbre, una corona reial oberta somada d’un ratpenat de sable d’ales esteses. Envoltant l’escut dues branques de sinople, encreuades per la base”, che corrisponde all’italiano: “Scudo a losanga: d’oro a quattro pali di rosso, accostato ai lati da due L maiuscole coronate d’oro. Timbrato dalla corona regale aperta e cimata da un pipistrello di nero ad ali aperte. Circondato lo scudo due rami di verde, incrociati alla base”.

Lo stemma antico della città, scolpito sul portale nord (gotico) della cattedrale e riportato sui primi sigilli della comunità (risalenti al 1312), era una città murata movente dalle onde, in riferimento alla posizione geografica, posta poco lontana dalla riva al mare e sul fiume Tùria.

All’epoca di Pietro IV d’Aragona “il Cerimonioso” (Pere el Cerimoniós, 1319-1387) in segno di ringraziamento per la lealtà e l’aiuto prestato dalla città nella guerra “dei due Pietri” (Pietro d’Aragona e Pietro di Castiglia) per il trono, egli concesse  il diritto di fregiarsi dello stemma d’Aragona e delle corona reale. A “rinforzo” del concetto, ma successivamente (nel secolo XVII), vennero aggiunte anche le due “L” d’oro ai lati dello scudo a simboleggiare “la due volte leale” città di Valencia, che si mantenne fedele alla casa d’Aragona durante i due assedi che essa soffrì in occasione della lotta con i castigliani.

Nel 1377 il Consiglio della Città (Consell de la Ciutat) stabilì lo stemma ufficiale concesso dal re: “E es cert quel senyal per lo smolts alts Reys darago [sic: per d’Arago] atorgat e confermat a la dita Ciutat era e es lur propri senyal Reyal de bastons o barres grogues e vermelles. […] [L]o molt alt senyor Rey ara Regnant per son propri motiu e sa mera liberalitat tenint se aixi com fon sa merce per molt servit de la dita Ciutat senyaladament en la guerra de Castella proppassada specialment en los dos Setges e pus principalment en lo segon e derrer da quell stenguts sobre a quella per el Rey de Castella en adi la dita corona al dit senyal”.

Inizialmente lo scudo era munito di un cimiero con un drago (drac) o “vipera” (vibra) alata, come appare negli esempi più antichi (come quelli del gotico palazzo della Loja de Seda e tutt’ora alzato dalla Comunidad Valenciana come proprio emblema), ma nel 1503 in occasione della inaugurazione della nuova bandiera del Regno di Valencia (la “Senyera” d’oro con i quattro pali di rosso, che divenne“coronada” perché vi si rappresentò una corona a fioroni dalla parte dell’asta), la figura del drago venne confusa con quella del pipistrello (ratpenat o, allora, ratapenada) come decorazione all’estremità dell’asta porta-bandiera e, da lì, allo stemma cittadino. Divenne comune nel XVII secolo.

Sulla figura del pipistrello (ratpenat)2 esistono varie leggende: una delle quali, molto diffusa, narra che gli arabi, durante il loro dominio a Valencia, allevavano i pipistrelli per difendersi dalle zanzare che provenivano dalle paludi circostanti la città. Si narra che l’ultimo sultano sognò che il regno sarebbe stato legato alla vita del suo pipistrello preferito, allevato come un animale domestico: fino a che il pipistrello avesse potuto volare libero il suo governo sarebbe continuato. Durante lo scontro tra le armate more e quello di Giacomo (Jaume) I d’Aragona, nel 1238, il pipistrello del sultano fu attratto dalla figura del dragone sul elmo del re nemico e così volò verso Giacomo I. Quel giorno Valencia cadde in mano cristiana e finì il dominio arabo sulla città, il pipistrello divenne così uno dei simboli della città.

I due rami, che dovrebbero esser d’alloro, vennero invece aggiunti alla fine della Guerra d’Indipendenza (1808-1814) contro i Francesi, da re Ferdinando (Fernan) VII in segno di omaggio al coraggio dei valenzani che resistettero all’assedio dei nemici.

(1): in castigliano: “En escudo losanjado, campo de oro con cuatropalos de gules, dos eles coronadas como sostenes y en la parte inferior dos ramas de laurel. Al timbre, corona real abierta surmontada de un murciélago, visto de frente y con las alas extendidas, de sable”.

(2): il pipistrello è legato alla figura popolare dal re Giacomo I d’Aragona “il Conquistatore” e molte leggende sul “ratpenat” sono dovute al valenzano “Llibre dels feits” (Libro delle Notizie): dove si racconta che il re volle commemorare un pipistrello che evitò la disfatta delle armate d’Aragona vicino Burriana, il possesso della quale ha permesso poi la conquista di Valencia. Questa leggenda è molto simile ad un altra attribuita allo stesso re che, subito dopo la conquista di Maiorca, avrebbe protetto un pipistrello che viveva all’interno della prima moschea della città (poi consacrata come chiesa di San Miguel). L’origine più probabile di questo simboloè legata alla “vipera” (o drago) del cimiero del re Pedro d’Aragona che timbra altri stemmi “aragonesi” di alcune grandi città del Mediterraneooltre a Valencia, come Palma di Maiorca e Barcellona.

Nota di Massimo Ghirardi

 

Bibliografia:

Tramoyeres Blasco (Luís). LO RAT-PENAT EN EL ESCUDO DE ARMAS DE VALENCIA. Boletín de la Real Academia de la Historia. Madrid, 1901. Tratta da “Lo Rat Penal en el escudo de armas de Valencia” Conferencia dada en la Secciónde Arqueología de la Sociedad «Lo Rat-Penat» en 13 de lvlarzo de 1900, por D. VicenteVives y Liern, Abogado del ilustreColegio de Valencia y ArchiveroMunicipal dela misma.

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


Altre immagini


Nessun'altra immagine presente nel database

Profilo araldico


“Scudo a losanga: d’oro a quattro pali di rosso, accostato ai lati da due L maiuscole coronate d’oro. Timbrato dalla corona regale aperta e cimata da un pipistrello di nero ad ali aperte. Circondato lo scudo due rami di verde, incrociati alla base”.

Colori dello scudo:
oro, rosso
Partizioni:
palato
Pezze onorevoli dello scudo:
palo

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune