Comune di Valence – (26)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Valence (Valença in occitano) è una città del dipartimento della Drôme, nella regione Rhône-Alpes, capitale della storica contea del Valentinois (Valentino), parte del Delfinato.

Denominata dai Romani Valentia Julia, fu un’importante città (“Valentia” significa ‘valente, vigorosa’ secondo l’uso coloniale romano di dare ai nuovi insediamenti nomi beneauguranti) lungo la via Agrippa, dove convergevano diverse direttrici commerciali, precedentemente abitata dalla tribù gallica dei Segovellauni.

Cristianizzata nel III-IV secolo, il primo vescovo fu Saint Emilien (Emiliano). Verso il IX secolo venne eretta la nuova cattedrale di Saint-Estève (santo Stefano), su una precedente più modesta. Intorno si svilupperà il quartiere episcopale, i cui presuli avranno titolo comitale dal 1150.

Nell’890, la regina di Provenza, vedova di Bosone, fece incoronare re il proprio figlio Luigi nella cattedrale di Valence.

Nel 1029 l’arcivescovo di Vienne investì Guigo III “il vecchio” d’Albon conte del Viennois. Membri della famiglia dei conti d’Albon occupò spesso la sede comitale e la cattedra episcopale di Valence, che era soggetta all’Impero romano germanico e non al Regno di Francia, il dominio vescovile di Valence e quello comitale di Valence-Diois si estendevano lungo le due rive del Rodano.

Nel XV secolo Valentinois venne incorporato nel territorio del DelfinoCarlo II, ma poiché questo non era in grado di prestare fede alle disposizione testamentarie del Conte Louis II1, i Savoia avanzeranno per oltre un ventennio i propri diritti sul Valentinois, finché nel 1446 li cedettero definitivamente ai Re di Francia che ne faranno un Ducato2.

Lo stemma attuale della città si blasona: “De gueules à croix d’argent, chargée d’une tour d’azur, ouverte, ajourée et crénelée, avec deux griffons naturels en support ayant pour devise en liston UNGUIBUS ET ROSTRO »(Di rosso, alla croce d’argento, caricata da una torre d’azzurro, aperta, finestrata e merlata; con due grifoni al naturale come supporto, avente il motto su un nastro UNGUIBUS ET ROSTRO).

Le armi derivano, per tradizione, dal vessillo dei vescovi di Valence, che alzavano l’emblema dell’Impero, al quale venne aggiunta una torre, simbolo del potere territoriale e temporale.

Popolarmente si ritiene che la croce rappresenti l’antica città romana, che sorgeva all’incrocio della Via Agrippa, mentre la torre sarebbe l’antica « Tourdéon » (“tour d’Aïon”) , accesso settentrionale della città.

Il motto, riferito ai due grifoni, si traduce “con il becco e con le unghie” e indica la volontà degli abitanti di difendere agguerritamente i propri privilegi e le proprie libertà.

 

(1): L’ultimo conte, Louis II della casa di Poitiers (1374-1419), nel testamento alla figlia Louise, stabilì che la contea del Valentinois e Diois, non venisse concessa ai suoi odiati cugini, i Poitiers di Saint-Valliers, responsabili di un attentato nei suoi confronti. Si raccomandò di proseguire il processo loro intentato e che la contea fosse venduta (in cambio di un pagamento di 50.000 scudi d’oro) al Delfino; se questi non fosse stato in grado di pagare e difendere i suoi diritti contro i cugini, si sarebbe proposta la vendita ai Savoia o, come terza possibilità, alla Chiesa.

(2): il primo ad esserne insignito sarà Cesare Borgia, nel 1498, noto perciò come “il Valentino”. In seguito il titolo sarà della favorita di Enrico II di Francia, Diana di Poitiers nel 1548, poi del Principe di Monaco, Onorato II Grimaldi (1642-1662) che lo trasmetterà ai suoi successori (Alberto II è il 13° duca del Valentinois).

 

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Bozzetto originale acs/Pdc


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Profilo araldico


“Di rosso, alla croce d’argento, caricata da una torre d’azzurro, aperta, finestrata e merlata; con due grifoni al naturale come supporto, avente il motto su un nastro UNGUIBUS ET ROSTRO”.

Colori dello scudo:
rosso

LEGENDA

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