Comune di Valdieri – (CN)

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Info
  • Codice Catastale: L558
  • Codice Istat: 4233
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 949
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 153.56
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

La foggia aulica dello stemma, in uso da parte del Comune di Valdieri (Vaudier, in francese), è ispirata alla versione dipinta sulla facciata del Municipio, risalente all’inizio del XIX secolo, che venne riprodotta anche sul vecchio gonfalone, rifatto in tempi recenti e che si presenta come un drappo giallo/oro caricato dello stesso stemma il quale, pur antico, è stato liberamente adottato dal Comune, ma non risulta avere formale concessione da parte dello Stato.

L’elemento storico costante è la croce gigliata d’argento, raggiata di rosso o oro, il cui campo si presenta attualmente argento (ma esistono versioni con campo azzurro o verde, con croce oro, come in diverse cromolitografie del 1860 e del 1901) l’originale in facciata della casa comunale mostra un campo azzurro, seppur molto sbiadito dal tempo.

Si vuole che il disegno — cui si accompagna il motto latino SPES UNA SALUTIS, traducibile con “Unica speranza di salvezza” — intenderebbe omaggiare Casa Savoia, i cui membri soggiornavano spesso nella loro residenza in frazione Sant’Anna. In effetti, la croce è molto simile a quella trifogliata dell’Ordine dinastico dei Santi Maurizio e Lazzaro ma, curiosamente, è ancora più rassomigliante alla croce gigliata delle milizie del re di Francia.

 

Il territorio comunale di Valdieri (Vudìer in occitano) comprendeva, dal 1861 al 1947 (Trattato di Parigi) anche la valle del torrente Molliera, situata oltre lo spartiacque alpino, fino alla sua confluenza nel Tinea, con le frazioni di Molliera/Mollières (da non confondere con l’omonima frazione di Cesana) e Perablancia, poi cedute al comune di Valdeblore, in Francia.

 

Con RD del 13 novembre 1928 n.2741, Valdieri assorbì il territorio di Andonno, che fino ad allora aveva costituito un comune autonomo.

 

 

Andonno

 

Andonno (Ëndonn) è un villaggio montano della media val Gesso, posto in una pittoresca conca naturale tra il monte Cross e il Saben, già comune autonomo dal XIII secolo e fino al 13 novembre 1928, quando divenne frazione della contigua Valdieri.

Fu un priorato dei benedettini di Pedona (Borgo San Dalmazzo), i quali lo controllavano e coltivavano per messo di delegati o affittuari. Il toponimo deriverebbe dall’espressione latina “An donum” col significato di “altro luogo”.

Il 18 giugno 901, fu concesso dall’imperatore in feudo a Eilulfo, vescovo di Asti, con tutta la valle Gesso, che divenne dominio temporale dei vescovi astigiani. Più tardi la valle Gesso con Borgo S. Dalmazzo venne infeudata al Marchese di Saluzzo e dal XIII secolo fu parte della contea di Cuneo di Savoia. Amedeo VI di Savoia, il 10 gennaio 1373, ne infeuderà Carlo dei marchesi di Ceva, dietro il versamento di 1.500 fiorini.

Con atto del 6 giugno 1620 del Duca Carlo Emanuele I di Savoia, il paese di Andonno venne segregato dal mandamento di Cuneo e dato in feudo a Sebastiano Valfredo che assunse il titolo di Conte di Vaudier e Signore di Andonno, dietro il pagamento di duemila ducatoni di 13 fiorini caduno; l’investitura ebbe luogo il 14 agosto seguente.

Il 20 marzo 1660, l’erede, conte Federico Antonio Valfredo, vendette il feudo di Andonno al marchese Francesco Casati di Piacenza, il quale però, divenuto arciduca di Trebisonda, rinunciò a favore del predetto conte Valfredo, il quale con atto 6 ottobre 1675 ne fece retrovendita per £. 14.000 al conte Alessandro Ricci di Cuneo che ne prese personalmente possesso lo stesso giorno.

All’epoca il Comune di Andonno comprendeva anche la frazione di Madonna Bruna che nel 1670 ottenne la facoltà di erigersi in Comune autonomo: ma non se ne avvalse entro il termine stabilito di 10 anni e seguiterà a dipendere da Andonno fino al 1838, anno in cui ne sarà distaccata e sarà aggregata al Comune di Borgo San Dalmazzo.

 

Nota di Massimo Ghirardi

Reperito da: Giovanni Giovinazzo

Disegnato da: Massimo Ghirardi

SMALTI
ALTRE IMMAGINI

Stemma comunale nella versione con scudo regolamentare sannitico (non in uso).

Stemma sulla facciata del Municipio

Stemma in uso con lo sfondo di azzurro invece che d’argento.

Stemma utilizzato sul frontespizio dello statuto comunale

Stemma utilizzato sul gonfalone-

Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“Drappo di giallo…”

COLORI
ALTRE IMMAGINI
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LEGENDA

  • stemma
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