Città di Trieste – (TS)

Informazioni

  • Codice Catastale: L424
  • Codice Istat: 32006
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 205535
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 84.49
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Lo stemma del capoluogo Giuliano presenta attualmente uno scudo “gotico” rosso caricato di uno spiedo d’argento, detto popolarmente “alabarda di san Sergio”.

Secondo la leggenda Sergio giunse a TERGESTE verso la metà del III secolo come tribuno della XV Legione Apollinare, e in città si convertì al cristianesimo. Scoperto, fu denunciato e richiamato a Roma. Nel congedarsi dai compagni promise loro un segno che comunicasse la sua morte che presentiva imminente.

Rifiutatosi di rinnegare la propria fede fu trasferito, insieme al compagno Bacco, nella Provincia Augusta d’Eufrate dove nel 301 subì il martirio sotto Massimiano. Bacco fu ucciso a flagellate, mentre Sergio fu costretto a camminare su un letto di chiodi quindi decapitato.

A Trieste piovve allora dal cielo sereno un’ “alabarda” proprio al centro del Foro (accanto all’attuale cattedrale di San Giusto). Sarebbe l’arma che si conserva oggi nel tesoro della cattedrale e si ritiene sia inattaccabile dalla ruggine.

Si tratta però, come detto, di uno “spiedo alla furlana”: un’arma usata nella zona nel XIV secolo.

Negli Statuti viene nominata come “lancia di San Sergio” e fu adottata come stemma cittadino nel corso del XIII secolo (come testimoniato da alcune monete coniate tra il 1237 e il 1253 dal vescovo Volrico de Portis).

Si ritiene però che il simbolo fosse in uso già alla fondazione del Libero Comune nel XII secolo (i primi documenti sono del 1139).

Nel corso del 1500, al termine della guerra con Venezia, l’imperatore austriaco Federico III d’Asburgo, con diploma del 22 febbraio 1464 datato a Wiener Neustadt, dichiara: “…abbiamo quindi deliberato di accrescere li armeggi e le insegne pubbliche della città, colle armi e con le insegne della nostra Casa Ducale in perpetuo onore della detta città e dei fedeli nostri cittadini, statuendo con ducale costituzione che la città ed il comune di Trieste da oggi in poi portino la vittoriosa aquila bicipite del Sacro Impero nella parte superiore dello scudo, coi suoi propri e naturali colori; nella parte inferiore poi l’armeggio del nostro Ducato d’Austria con i suoi colori rosso di sopra e di sotto, bianco nel mezzo, ad uguale tripartizione di traverso; dalla base dello scudo si alzi la tricipite lancia di San Sergio Martire, protettore della città e del popolo, la quale lancia da tempi antichi servì di singolare armeggio alla città; una cuspide della lancia in linea retta giunga fino alla parte superiore dello scudo, nel quale è l’aquila ad ali tese; le altre due cuspidi da un lato e dall’altro, nella fascia bianca sieno curvate a modo di falci ripiegate verso l’asta; con questa differenza che mentre negli antichi armeggi la lancia era di color ferreo naturale, da ora in poi sia di colore oro (…)”.

Detto stemma rimase fino al 1809, allorché Trieste (Triest in tedesco, Trst in sloveno) entrò a far parte della Province Illiriche del Governo Napoleonico; con la variante delle fasce blu/bianco/rosso sostituite ai colori austriaci e l’aquila imperiale francese in luogo di quella asburgica.

Nel 1813 il restaurato governo austriaco ripristinava l’antico stemma e confermava il titolo concesso da Federico III di CITTA’ FEDELISSIMA. Dopo il primo conflitto mondiale lo stemma ritornò alle forme precedenti il 1464, come oggi, confermate con Regio Decreto del 3 luglio 1930 (“di rosso all’alabarda di San Sergio d’argento”).

Come tutti i comuni italiani con RD del 12 ottobre 1933 lo scudo fu modificato nella forma “sannitica” e fu aggiunto il Capo del Littorio (quest’ultimo soppresso dal Decreto Luogotenenziale n. 313 del 26 ottobre 1944 ma rimasto sullo stemma fino all’ aprile 1945!).

Nel 1943 Trieste venne annessa di fatto al Reich tedesco.

Negli anni ’50 ci fu la contesa per la nazionalità della città, che venne data all’Italia perdendo la maggior parte della provincia della Venezia Giulia, oggi sotto sovranità slovena.

Dallo stemma è stato anche derivato il logo araldico, creato nel 1996 dallo studio Tassinari/Vetta, le cui specifiche sono contenute nel relativo Manuale d’Immagine coordinata edito dal Comune nel 2006.

Lo stemma ridisegnato viene sempre accompagnato carattere Tergerstea appositamente disegnato.

Nota di Massimo Ghirardi

Si ringrazia Giannandrea Andreoli per la gentile collaborazione

Stemma Ridisegnato


Fonte: Enrico Filaferro

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


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Profilo araldico


“Di rosso all’alabarda di S. Sergio, d’argento”.

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Pasquale Fiumanò

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo di stoffa rossa…”

Colori del gonfalone: rosso
Profilo Araldico

“Drappo di rosso all’alabarda di san Sergio d’Argento…”

bandiera ridisegnata
bandiera Ufficiale
no bandiera
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Regio Decreto (RD)
    concessione

    Città dell’Impero austro-ungarico.


    Regio Decreto (RD)
    concessione
    30 Giugno 1932