Comune di Tréguier – (22)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Tréguier (Landreger in bretone) è una città del dipartimento della Côtes-d’Armor nella regione della Bretagna. È il capoluogo della regione storica del Trégor, da “Trécor” (o “Tric’horn” in bretone: “tre punte” ad indicare la forma approssimativamente triangolare dell’altipiano dove sorge). Fino al 1330 però la città era nota anche come Saint-Pabu (dal nome del monastero: Saint-Tutual-Pabu, citato nell’XI secolo).

La città fu fondata alla confluenza di due fiumi, il Jaudy e il Guindy, presso un monastero (come attesta il prefisso “lan” che significa appunto ‘monastero, eremo’) fondato a sua volta da saint Tugdual (o Tutgual, figlio di Alma Pompa e Hoël I, ottavo re dell’Armorica, di origine britannica) intorno al 535, con il nome di Lan Trécor , che determinò l’antico nome di Lantréguier (poi rimasto nella versione bretone). Nel 542 Tugdual venne consacrato abate-vescovo e Landreger divenne una sede di un’abbazia territoriale, la primitiva chiesa (probabilmente in legno) divenne cattedrale dedicata a Sant’Andrea apostolo. Nell’848 il re di Bretagna Nominoë ne fece una Diocesi secolare (Tréguer sarà sede vescovile fino al 1790).

Nel IX secolo le invasioni normanne distrussero la città e  costrinsero la popolazione ad abbandonarla. Nel 970 un certo Gratien ricostruì la cattedrale, che venne dedicata a saint Tugdual.

La fama della città viene però da saint Yves (sant’Ivo), nato nel maniero di Kermartin (“Parrocchia di San Martino” presso Minihy)  intorno al 1253. Divenne dottore in Diritto, avvocato presso il tribunale vescovile e noto per la sue equità e umanità (è il santo protettore degli avvocati). La cattedrale attuale venne eretta proprio in onore di sant’Ivo (canonizzato popolarmente alla sua morte e ufficialmente nel 1347) dal vescovo Richard du Poirier a partire dal 1339.

Nel 1412 Tréguier venne dichiarata “città” dal Duca di Bretagna, che l’amministrava grazie ad un Sénéchal in accordo col vescovo, che aveva il titolo di “conte di Tréguier” e il potere di “alta e bassa giustizia”, con il passaggio al Regno di Francia la situazione giuridica venne mantenuta, fino al XVI secolo.

La Rivoluzione eliminò il potere vescovile e anche la Diocesi venne soppressa.

Lo stemma attuale della città si blasona: « D’azur au vaisseau équipé et habillé d’argent, voguant sur une mer de même mouvant de la pointe, surmonté à dextre d’un écusson du champ chargé de trois fleurs de lys d’or et à senestre d’un écusson d’hermine plain » (D’azzurro, al vascello equipaggiato e fornito d’argento, fluttuante su un mare dello stesso movente dalla punta, sormontato a destra da uno scudetto del campo caricato da tre gigli d’oro e a sinistra da uno scudetto d’armellino pieno).

Il vascello testimonia come la città sia stata, tra alterne vicende, un importante scalo portuale che prosperò almeno fino al XV secolo grazie ai commerci con le isole britanniche e la Scandinavia, anche se il porto vero e proprio sorge a circa 9 chilometri dalla città, il trasporto (soprattutto di pietre, sabbia, grano e lino) era assicurato da battelli, che risalivano l’estuario. La posizione arretrata consentiva anche una relativa sicurezza alla città, che sorge come detto su un altipiano (che però non fermò i normanni).

Lo scudetto di Bretagna (armellino) e di Francia (gigli) vuole indicare la fedeltà della città al Duca (prima) e al re (dopo) suo legittimo successore, che garantirono sempre i privilegi della città. Popolarmente vuole indicare anche come la città, grazie alla fama di sant’Ivo, sia una meta di pellegrinaggio per tutta la Francia, non solo per la Bretagna.

Il simbolo si trova sui sigilli della Comunità, almeno a partire dal XVI secolo.

Nota di Massimo Ghirardi

Si ringrazia Maria Grazia Bandini e Katia Violi Michelet per la gentile collaborazione.

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’azzurro, al vascello equipaggiato e fornito d’argento, fluttuante su un mare dello stesso movente dalla punta, sormontato a destra da uno scudetto del campo caricato da tre gigli d’oro e a sinistra da uno scudetto d’armellino pieno”.

Colori dello scudo:
armellino, azzurro
Oggetti dello stemma:
giglio, mare, scudetto, vascello
Attributi araldici:
equipaggiato, fluttuante, fornito, movente, sormontato

LEGENDA

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