Comune di Sonnino – (LT)
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Info
- Codice Catastale: I832
- Codice Istat: 59029
- CAP: 4010
- Numero abitanti: 7267
- Nome abitanti: sonninesi
- Altitudine: 430
- Superficie: 63.79
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 42.0
- Comuni confinanti:
Amaseno (FR), Monte San Biagio, Pontinia, Priverno, Roccasecca dei Volsci, Terracina
- Santo Patrono: san Marco Evangelista, san Gaspare del Bufalo, Madonna delle Grazie
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Il toponimo Sonnino deriva probabilmente da una forma volgare sun pennino, forse da sum-pendere, oppure da sumpmus ricollegabile al latino summus, che significa “sommo/sommità”, con riferimento alla posizione in cui sorge l’antico centro medievale, costruito sulla sommità del colle Sant’Angelo, estrema propaggine del Monte Ceraso, appartenente alla catena degli Ausoni; nella zona pianeggiante lungo il fiume Amaseno sorge Sonnino Scalo (sorto presso la ferrovia nel XIX secolo), con le frazioni di Capocroce e Frasso.
Nei documenti, a partire da una bolla di papa Silvestro II del 999, compare come Somninum, poi Sonninum, Sompninum, Sunino, Somnineum, Sumninum e Castrum Somneni.
L’origine del paese dovrebbe risalire alla fine del secolo VIII ad opera dei profughi di Priverno, fuggiti dal loro paese in seguito alle invasioni dei Saraceni, che devastarono gran parte del Lazio meridionale, ossia le antiche province di Marittima e Campagna, analogamente ai vicini paesi di Roccagorga, Roccasecca e Maenza, tutti paesi situati in posizioni montane meglio difendibili rispetto a quella della città romana di Privernum, che si trovava nella pianura sulle rive dell’Amaseno.
Altri propongono tuttavia un’origine pre-romana, dato che l’intera zona era già abitata dalle tribù dei Volsci all’arrivo dei romani.
Vi è generale accordo sul fatto che l’origine dell’abitato moderno sia da riferire al processo di incastellamento avutosi nell’Alto Medioevo, in un luogo meglio difendibile in caso di assalti nemici.
I primi signori di Sonnino furono i membri di una famiglia locale, che acquisirà l’agnome De Sompnino intorno al IX secolo e che fece erigere l’imponente castello con la grande torre cilindrica sul Colle Sant’Angelo. L’11 ottobre 1369 metà del castello venne acquistata per 2000 fiorini da Onorato I Caetani, che ne divenne anche “Dominus” (signore). Nel 1423 viene confermato lo statuto comunale risalente al XIII secolo, lo Statutum Castri Sopnini,un codice di 58 articoli sia di diritto civile che penale, stipulato in accordo tra il conte di Fondi e la Comunità (Universitas) di Sonnino, il cui originale è conservato all’Archivio di Stato di Roma
Successivamente il castello fu abitato fino al 1496 dai Caetani d’Aragona, sotto il papato di Alessandro VI divenne possesso di Rodrigo Borgia e alla morte del papa nel 1503, il feudo passò ai Colonna, che ne mantennero il dominio quasi ininterrottamente sino al 1816, anno della loro rinuncia formale ai diritti feudali sul territorio.
Con bolla del 13 gennaio 1596, Papa Clemente VIII erige a principato la terra di Sonnino. Altri signori che vi abitarono per brevi periodi furono i Borgia e i Carafa. Gli ultimi proprietari sono stati gli Antonelli e, attualmente, i Talani.
Con la Restaurazione, dopo la parentesi francese e napoleonica, a seguito della riforma del 1816, Sonnino divenne sede baronale appartenente ai Colonna, ma già nel 1817 divenne podesteria nell’ambito della delegazione di Frosinone, governo distrettuale di Terracina. Nel riparto territoriale del 1827 Sonnino compare come podesteria dipendente da Piperno, mentre in quello del 1831 risulta comunità soggetta ad un commissario straordinario nell’ambito del distretto di Pontecorvo.
Papa Pio VII emana un editto il 17 luglio 1819, col quale ordina la distruzione del paese e la rimozione forzata della popolazione da Sonnino per risolvere il problema dei briganti che infestavano la zona. Super-ricercato il capo-brigante Antonio Gasbarrone, insieme alla sua banda e solo grazie all’opera di persuasione di (san) Gaspare del Bufalo non venne dato seguito al drastico editto.
Il paese rimase fino al 1870 dello Stato Pontificio all’interno della provincia di Campagna e Marittima, al confine col Regno delle due Sicilie fino all’annessione al Regno d’Italia.
Lo stemma del Comune di Sonnino mostra un’aquila coronata e ad ali spiegate che supporta una colonna, il profilo araldico recita «Di rosso, all’aquila spiegata di nero, coronata d’oro, alla colonna d’argento, posta in banda, attraversante. Ornamenti esteriori da Comune» ed è stato riconosciuto con decreto del Capo del Governo (DCG) del 26 settembre 1929.
Lo stemma in uso porta l’aquila sormontata da una corona reale nera, in luogo di quella prevista d’oro.
Il gonfalone è stato concesso ex novo invece con regio decreto (RD) del 4 agosto 1933.
Il Comune ha adottato anche una bandiera, partita rosso-porpora e oro con al centro lo stemma comunale.
L’aquila, oltre che un riferimento alla “romanitas” è un richiamo all’emblema di Priverno, che secondo la tradizione fu la città dalla quale provennero i fondatori; la colonna è un elemento “parlante” e riferito all’omonima famiglia romana che ne ebbe la signoria fino al XIX secolo. La figurazione deriva direttamente dai sigilli del XVI-XVIII secolo, che mostrano un’aquila ai piedi di una colonna: nello stemma il rapporto di “grandezza” (quindi simbolicamente di dominio) è invertito, essendo l’aquila che tiene una piccola colonna.
Alla popolazione di Sonnino è stata riconosciuta il 21 aprile 2011 la Medaglia di bronzo al Merito Civile perché:
«Comune situato ai confini della linea “Gustav”, occupato dalle truppe tedesche, fu fatto oggetto di continui bombardamenti da parte degli alleati, che causarono la morte di numerosi cittadini, nonché danni al patrimonio abitativo. La popolazione seppe resistere con dignità e coraggio alle più dure sofferenze della guerra. Nobile esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio. 1943-1944 Sonnino (LT)».
Il Comune di Sonnino è gemellato con il francese Eysines dal 2007, ma anche con il comune milanese di Binasco (dal 2009), con l’aquilano Sant’Eusanio Forconese dal 2011 e con San Miniato (Pisa) dal 2014.
Nota di Massimo Ghirardi e Bruno Fracasso
STEMMA RIDISEGNATO

Fonte: Giancarlo Scarpitta
Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Di rosso, all’aquila spiegata di nero, coronata d’oro, alla colonna d’argento, posta in banda, attraversante. Ornamenti esteriori da Comune”.
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
Stemma ridisegnato come da blasone.

Uno dei sigilli della famiglia colonna da cui deriva lo stemma di Sonnino.

Placca affissa sul Municipio.

GONFALONE RIDISEGNATO

Reperito da: Luigi Ferrara
Fonte: Giancarlo Scarpitta
GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo di azzurro…”
COLORI
ALTRE IMMAGINI
BANDIERA RIDISEGNATA

Disegnato da: Massimo Ghirardi
BANDIERA UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo partito di rosso e di giallo caricato in centro dello stemma comunale…”
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune