Comune di Solbiate con Cagno – (CO)

Informazioni

  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 4662
  • Altitudine: 0
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Il comune di Solbiate con Cagno è stato istituito dalla fusione dei precedenti nuclei di Solbiate e di Cagno, dopo consultazione referendaria del 10 giugno 2018. Con legge regionale n. 21 del 6 dicembre 2018, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia il 10 dicembre 2018, entrata in vigore il 1° gennaio 2019, nasce ufficialmente il nuovo comune con il nome di Solbiate con Cagno. NOTE STORICO-COROGRAFICHE SOLBIATE Ubicato sulla strada Como-Varese, Solbiate risulta essere il paese più elevato dell’area delle colline comasche. Incerta l’origine del nome, sino a pochi anni fa accompagnato dall’aggettivo Comasco, che lo accomuna a quello di altri due centri vicini: Solbiate Arno e Solbiate Olona. Secondo il dizionario di toponomastica redatto da Dante Olivieri anticamente tutti e tre i centri potrebbero aver formato un’unica proprietà attribuibile a un certo Sulviu o Salviu. Da qui, con l’aggiunta del suffitto AT, il nome di Solbiate. Decisamente incerta anche la data di fondazione. Il nome di persone abbinate a quello di Solbiate comunque compare nei documenti ufficiali già subito dopo l’anno Mille. I documenti più antichi, finora noti, che lo citano risalgono ai secoli XI e XII. Un certo “Waldericus de Sorbiate” sottoscrive una carta del Sacro Monte di Varese nel 1017. Beni situati in “loco et fundo Solbiate” (ma potrebbe anche trattarsi di Solbiate Olona) vengono donati nel 1084 alla chiesa di S. Ambrogio di Milano. Un atto longobardo del 1150 appare la prova più certa dell’esistenza di possedimenti a Solbiate nei pressi di Binago. Nel secolo XIII è documentato tra il clero della Pieve di uggiate il prete “Honricus”, cappellano della chiesa di Solbiate, che si sottrae al pagamento di una decima imposta da papa Bonifacio di VIII per finanziare Carlo II d’Angiò nella “Guerra del Vespro”. L’appartenenza alla Pieve di Uggiate sotto il profilo religioso comportò anche la sottomissione civile al comune di Como. Essa è confermata dagli Statuti della città del 1335, che compongono al “comune di Solbiate” di tenere l’unità di misura delle granaglie e del vino, nonché l’obbligo -con altri comuni viciniori- di contribuire alla manutenzione della strada che da Como si dirigeva appunto verso le colline occidentali. Negli stessi statuti del 1335 compare, oltre al nome di Solbiate, anche quello di Concagno (Campocagnio), dove vi era l’obbligo di tenere un quartario per misurare le granaglie. La frazione era rimasta legata al comune di Cagno sino al censimento catastale del 1722. Tornando indietro di un secolo circa la visita pastorale del vescovo Feliciano Niguarda, nel 1592, permette di avere le prime notizie dettagliate: Solbiate allora contava circa 250 abitanti contro i 320 di Cagno e Concagno. L’ottantaquattresimo Vescovo di Como il 4 luglio visitò la cappella di San Fermo a Concagno, dipendente da Cagno, costituita da una mezza volta sopra l’altare non consacrato. Quattro giorni dopo il Vescovo, visitate nel frattempo le chiese dei paesi limitrofi, da Olgiate si portò nella parrocchiale di Solbiate ora dedicata a San Alessandro. L’edificio sacro custodisce il corpo di San Clemente martire, dono del Vescovo di Porfirio al conte e abate Giuseppe Gorini che nel 1700 era proprietario della maggior parte del territorio del paese. Nello stesso secolo, con la stesura del catasto Teresiano, Concagno diventò frazione di Solbiate, nonostante in un primo tempo questa sorte dovesse toccare a Somaino. All’aggregazione si oppose invano, nel 1725, il dice di Bracciano don Baldassarre Odescalchi che, avendo grandi proprietà a Cagno e Concagno, si trovò con i suoi terreni divisi dal nuovo confine comunale. L’aggregazione fu contestata anche in seguito, nel 1761, stavolta dagli stessi abitanti di Concagno che per protesta si rifiutarono di pagare una tassazione. Secondo un successivo censimento, effettuato nel 1800, la popolazione di Solbiate aveva raggiunto gli ottocento abitanti. Di questo periodo, 27 maggio 1859 si ricorda la sosta di Giuseppe Garibaldi: la tradizione vuole che l’Eroe dei due Mondi si sfamò con polenta cucinata nel camino di casa Lucini (ora inglobata nella moderna struttura di assistenza per anziani gestita dai Fatebenefratelli) ancor oggi visibile. Proprio qui Garibaldi preparò la vittoria nella successiva battaglia di San Fermo contro gli Austriaci. Nel 1880 Concagno diventa parrocchia autonoma: la chiesa, che risale al 1862, è costruita accanto a una cappella eretta sessant’anni prima per evitare agli abitanti lo scomodo trasferimento a Cagno. La chiesa, già menzionata nella visita pastorale del 1592, fu oggetto di un primo intervento di ricostruzione nel 1802, di cui resta il prospetto laterale neoclassico, e di un secondo intervento di stile eclettico realizzato nel 1862. L’attuale campanile fu realizzato nel 1911 CAGNO Cagno è un piccolo centro che si trova al confine tra le province di Como e di Varese, ai piedi della boscosa altura del Monte Morone che raggiunge i 494 metri di altezza. Nel suo territorio è inserito il parco Valle del Lanza, che unisce il territorio comasco alla Valle Olona. Della sua storia non si sa purtroppo molto, oltre al fatto che prese attivamente parte alla decennale guerra tra Como e Milano che sfociò nella distruzione della città lariana. Cagno, avendo parteggiato per Como, ne seguì le sorti quando essa, una volta risorta dal disastro, si schierò dalla parte dell’imperatore Federico Barbarossa. Nel XV secolo Cagno divenne feudo della famiglia Odescalchi, l’antica casata originaria di Como a cui appartenne anche Papa Innocenzo XI e a cui venne affidata buona parte della provincia. Dalle carte archivistiche parrocchiali, Benedetto Odescalchi negli anni della fanciullezza o dell’adolescenza avrebbe passato le vacanze a Cagno. Si legge: “dum in minoribus erat Cagni rusticabatur”. Gli Odescalchi possedevano anche un mulino proprio nella Valle del Lanza. La chiesa parrocchiale di Cagno è dedicata a San Michele Arcangelo, la cui struttura risalirebbe al XVII. La facciata, decorata da un timpano, reca dipinta l’immagine di San Michele e alla quale è anteposto un porticato a tre arcate. Di maggiore importanza artica è la chiesa di San Giorgio, situata nei pressi del cimitero. L’edificio risale alla tarda epoca barocca e ciò che rappresenta il suo elemento di maggior valore è il campanile romanico. Emblemi Civici Al momento della sua fusione il comune ha adottato uno stemma provvisorio che univa gli elementi presenti nei precedenti stemmi di Solbiate e di Cagno. La relazione araldica per il nuovo emblema civico è stata redatta dal responsabile del sito Araldica Civica Carletto Genovese sulla base della documentazione araldica degli stemmi degli ex comuni. Gli stemmi precedenti, la cui storia araldica è una tra le più tavagliate di tutta la provincia di Como, sono stati presi come punto di riferimento per il nuovo stemma. Secondo l’autore sarebbe stato opportuno, visto le precedenti vicissitudini, raccontate nelle rispettive sezioni delle zone comunali dei due paesi che componeavano il territorio comunale, inserire qualche elemento che si distaccasse dalle polemiche storiche che hanno accompagnato l’iter di concessione degli stemmi. Con il sondaggio del 22 ottobre 2022, i cittadini del comune si sono espressi su tre modelli grafici, dando la preferenza all’unica proposta di stemma che non era presente nella relazione araldica ma che comprendeva anche il simbolo della frazione di Concagno: un gatto seduto. Con delibera di consiglio comunale n. 28 del 22 novembre 2022 venivano approvate le proposte di stemma, gonfalone e bandiera del Comune di Solbiate con Cagno.[11] Successivamente veniva dato incarico all’araldista Marco Foppoli di disegnare i bozzetti ufficiali, il quale produceva il segeunte bozzetto per lo stemma:
Lo stemma, il gonfalone e la bandiera del nuovo comune di Solbiate con Cagno sono stati concessi con decreto del Presidente della Repubblica del 23 marzo 2023. La blasonatura ufficiale come da decreto è la seguente:
«Stemma: inquartato: nel PRIMO, di rosso, all’elmo d’argento, con pennacchio d’azzurro; nel SECONDO d’azzurro, al sole d’oro; nel TERZO, d’azzurro, al gatto d’argento, seduto; nel QUARTO, di rosso, alle cinque spighe di grano d’oro, impugnate, legate di verde. Ornamenti esteriori da Comune. Gonfalone: drappo di bianco. Bandiera: drappo di bianco.»
  Secondo l’autore della relazione araldica, Carletto Genovese, lo stemma risulta essere non congruo con la dizione ufficiale del nome del comune di Solbiate con Cagno poiché, dal punto di vista araldico, sarebbe stato opportuno mettere nel primo inquartato, il simbolo di Solbiate e poi il simbolo di Cagno.

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


Altre immagini




Profilo araldico


Inquartato, nel PRIMO, di rosso, all’elmo d’argento, con pennacchio d’azurro; nel SECONDO, d’azzurro, al sole d’oro; nel TERZO, d’azzurro al gatto d’argento seduto; nel QUARTO, di rosso, alle cinque spighe di grano impugnate, legate di verde

Note stemma


Emblema scelto dopo il referendum cittadino. Non corrisponde a nessuna delle proposte presenti nella relazione araldica. Nell’inquartato si trovano i simboli che erano presenti nei vecchi stemmi. Si fa presente che il nome del paese è SOLBIATE con CAGNO, dunque sarebbe stato corretto su una base logica e istituzionale inserire nel primo inquartato il simbolo del sole anziché l’elmo piumato del Pierino da Cagno. A seguire tutti gli altri simboli.

Note di Carletto Genovese

Colori dello scudo:
azzurro, rosso
Partizioni:
inquartato
Oggetti dello stemma:
elmo, gatto, pennacchio, sole, spiga di grano
Attributi araldici:
impugnato, legato, seduto

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


Profilo Araldico


“Drappo di bianco…”

Colori del gonfalone: bianco
bandiera ridisegnata
bandiera Ufficiale
Altre Immagini
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    23 Marzo 2023

    registrato ACS 22 maggio 2023, restituito 30 maggio 2023