Comune di Servian – (34)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Il suo nome deriva da Cervius, forse con radice cervo, oppure da Servius, nome latino di un proprietario di un podere, come testimoniato dal suffisso –anus.

 

L’epigrafia latina ritrova più volte sia il nome Servius sia il gentilizio Cervius a Narbonne. Tuttavia le forme più antiche, fino al 1323, riportano Cervius (Cerviano ab integre = Servian nella sua integrità, Livre Noir de Béziers). Le forme con l’S iniziale intervengono dopo questa data.

 

Proprio la presenza di numerose attestazioni e soprattutto l’antichità delle stesse fa propendere per Cervius quale nome di un proprietario fondiario del periodo tardo imperiale. L’urbanizzazione servianese inizia in un clima di terrore poiché i picchi rocciosi locali erano occupati in epoca gallo-romana dalla soldatesca e dagli strati poveri della popolazione. Queste persone furono coloro che iniziarono la costruzione della cinta muraria della città servendosi dei resti romani verso la prima metà del X secolo poi completata nel XII. Si tratta di due costruzioni concentriche che danno a Servian il caratteristico aspetto semicircolare.

 

Servian è un borgo cataro e la sua storia è legata a questa corrente religiosa che ha agitato l’Europa e la Languedoc in particolare a partire dall’XI secolo. Thierry Guillaume, canonico del capitolo di Nevers e Bernard di Sismora, vescovo cataro di Carcassonne predicarono il vangelo di San Giovanni vestiti poveramente. Lo spirito di povertà e di purezza dimostrato dai “Perfetti” convinsero la popolazione alla conversione.

 

Il comune cade quindi sotto l’influenza di Navarre de Servian, moglie di Estève di Servian e figlia di Bianca di Laurac.

 

Durante la Rivoluzione francese, i cittadini della comune si riunirono in una “società degli amici della costituzione” che si scontrò con violenza con la “società antipatriottica” fino al loro disarmo.

 

Lo stemma comunale in uso è così blasonato: « D’azur, au pairle losangé d’argent et de sinople » (Di azzurro, alla pergola losangata di argento e di verde).

 

Come una cinquantina di Comuni di questo territorio, lo stemma comunale riporta una pergola scaccata che si differenzia da quella degli altri comuni per gli smalti. Lo stemma conserva la pergola e lo scaccato (modificato) dei Marchesi di Rocozel, signori di una parte di questo territorio, brisando il colore rosso in verde. Si tratta di un omaggio allo stemma dei de Rocozels che portavano uno scudo inquartato in cui un quarto era scaccato.

 

Nota di Bruno Fracasso e Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Di azzurro, alla pergola losangata di argento e di verde”.

Colori dello scudo:
argento, azzurro, verde
Pezze onorevoli dello scudo:
pergola
Attributi araldici:
losangato

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune