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Info
- Codice Catastale: H720
- Codice Istat: 34032
- CAP: 43039
- Numero abitanti: 20051
- Nome abitanti: salsesi
- Altitudine: 160
- Superficie: 81.68
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 32.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Il nome della localita’ e’ presente in documenti del XII secolo come FONS SALSAE MAJORE, per poi mutarsi per un certo tempo in BRUGNOLO DEL POZZOLO, che nell’ 801 cambiera’ definitivamente in SALSO MAJORE e sara’ feudo dei marchesi Pallavicino.
Nel 1847, su autorizzazione del Duca di Parma, fu aperto il primo stabilimento termale: sfruttando le proprieta’ terapeutiche delle acque salso-bromo-iodiche analizzate e studiate dal medico locale Lorenzo Berzieri. Nel 1893 fu aperto il Grand Hotel des Thermes.
Nel 1913 tutti gli stabilimenti passarono in proprieta’ allo Stato che edifico’ il nuovo imponente stabilimento dedicato a Berzieri su progetto dell’architetto Ugo Giusti e decorato da Galileo Chini, terminato nel 1923.
Le armi della citta’ di Salsomaggiore presentano uno scudo ovale su di un supporto accartocciato e sormontato da una corona (irregolare) di visconte, tra due rami d’alloro fruttati. Sullo scudo, d’azzurro, e’ rappresentata una salamandra verde tra le fiamme.
Secondo la tradizione queste armi furono concesse dall’imperatore Federico II di Svevia nel 1226 come segno di fedelta’.. perche’ la salamandra che, secondo la leggenda, non si lascia bruciare dalle fiamme, rappresenterebbe la lealta’ di Salsomaggiore alla causa imperiale nella lotta della dinastia sveva contro i signori locali e i Comuni del Nord Italia.
Nel Medioevo si credeva che la salamandra, che per molti era un animale leggendario, abitava solo nei palazzi dei re (da cui l’abituale corona con la quale viene rappresentata) e aveva portentose capacita’: nelle fiamme non bruciava e, anzi, se ne nutriva, o era addirittura capace di estinguere il fuoco. Solitamente e’ raffigurata in Araldica come “infiammata” posta cioe’ nel suo “rogo”, ed e’ anche un’allegoria della salute fisica e spirituale, per questo adatta dalla celebre localita’ termale.
In questa forma fu anche, nel XVI secolo, l’emblema di Francesco I di Francia e ancor’oggi stemma della citta’ normanna di Le Havre.
Anche il Comune bergamasco di Cenate Sopra ha adottato la salamandra come emblema, ma nella forma “al naturale”, cioe’ rappresentata al vero nella versione giallo/nera (o, piu’ correttamente araldicamente, oro e nero).
Blasone (di Alessandro Savorelli): “D’azzurro, al rogo fiammeggiante di rosso, movente dalla punta e dai fianchi dello scudo, divampante su tre quarti del campo e carico di una salamandra rivoltata di verde, illuminata d’argento, la testa volta a destra con corona fioronata d’oro”.
Nota di Massimo Ghirardi
Bibliografia:
AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italiani. Utet Torino 1997
AA.VV. STEMMI delle Province e dei Comuni dell’Emilia Romagna, a cura del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna. Illustrazioni di Marco Foppoli. Editrice Compositori, Bologna 2003.