Città di Saint-Yrieix-la-Perche – (87)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Saint-Yrieix-la-Perche (Sent Iriès, in occitano) è un comune del dipartimento della Haute-Vienne, nella regione del Limousin (Limosino, da Limoges, il capoluogo) che prende nome dal santo abate titolare del monastero, saint Arédius (o Arède, in italiano Aredo, francesizzato in Yrieix, ma gli abitanti si dicono ancora oggi Arédiens) sorto sulla cima della collina dell’attuale centro intorno al 564. Durante il periodo rivoluzionario portò il nome di Yrieix-la-Montagne.

Nel periodo gallo-romano l’insediamento, certamente più antico, si denominava Attanum, e si trovava lungo importanti strade di comunicazione, all’incrocio tra le vie dell’Armorica e il Golfo del Leone (“Via dei Metalli”), tra l’Aunis e l’Alvernia (“Via del Sale”). In quel luogo, che era la città di origine della madre, Aredo fondò un monastero intorno al 560 e la sua reputazione di saggezza e di santità attirarono ben presto discepoli e pellegrini, soprattutto dopo la sua morte e la proclamazione di santità da parte del vescovo di Limoges. Nel IX secolo, l’abbazia divenne una collegiata di canonici e, nel 1046, passò sotto la giurisdizione della chiesa collegiale di San Martino nella città di Tours. Grazie alla intraprendenza dei monaci e dei canonici nel villaggio si teneva un’importante fiera il 24 agosto (anniversario della morte di Sant’Aredo) che, coi pellegrinaggi, garantiva prosperità e ricchezza.

Nel 1250 la castellania di Saint-Yrieix governava su un territorio corrispondente ad una dozzina degli attuali comuni del circondario che si ridurrà alla metà nel XVI secolo.

Nel 1307 il Capitolo dei canonici e il re di Francia Filippo IV “il Bello” stabilirono un contratto di “pariage” che affidò le funzioni di giustizia agli ufficiali reali scelti concordemente tra il Capitolo e la Corona. Questo contratto è ricordato nello stemma della città, che unisce l’emblema reale francese al pastorale del priore dei canonici.

Nel 1565 il re Carlo IX concede la creazione di un organismo di tipo comunale ai borghesi: cinque Scabini erano eletti ogni anno mentre i Vicari del re controllavano e amministravano la giustizia.

Nel 1768 un medico della città, tale Darnet, segnalò al suo collega farmacista l’esistenza in loco di una terra che la moglie utilizzava come lisciva per il bucato: dalle analisi condotte risultò essere argilla purissima del tipo “Kao-Ling” (dal nome della più importante cava cinese di quel materiale, detta “caolino”) particolarmente adatta per la produzione delle porcellane. Nel 1771 il dr. Darnet ottenne l’incarico regale dell’estrazione e dal 1774 a Seynie, vicino alla città, si impiantò una delle principali fabbriche di quella che diverrà la celebre porcellana di Limoges.

Nel corso del XIX secolo il comune assorbì i territori dei limitrofi Quinsac, La-Rochette e, nel 1906, anche quello di Glandon.

Lo stemma della città si blasona: “Parti, le premier d’azur a trois fleurs-de-lys d’or; le second de gueules à une crosse d’or contournée” (Partito, il primo d’azzurro a tre gigli d’oro; il secondo di rosso al pastorale d’oro rivoltato). D’Hozier, nell’ Armorial Général de France del 1696 attribuisce uno stemma differente: “D’oro, a tre pali di rosso” che non è mai stato usato.

Attualmente la città usa, oltre allo stemma storico, un logo di tipo commerciale, in forma di monogramma che unisce le iniziali S e Y, ispirandosi alle antiche capitali dei codici monastici.

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Altre immagini



Profilo araldico


“Partito, il primo d’azzurro a tre gigli d’oro; il secondo di rosso al pastorale d’oro rivoltato”.

Colori dello scudo:
azzurro, rosso
Partizioni:
partito

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune