Comune di Pocapaglia – (CN)

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Info
  • Codice Catastale: G742
  • Codice Istat: 4170
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 3281
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 17.40
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
  • Comuni confinanti:

    Bra, Monticello d'Alba, Sanfrè, Santa Vittoria d'Alba, Sommariva Perno

  • Santo Patrono: san Giusto
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Pocapaglia è un Comune del territorio storico del Roero, di antichissimo insediamento, gravitante nel periodo romano intorno alla città di Pollenzo.

Storicamente il territorio nel Medioevo era soggetto al vescovo-conte di Asti
I primi documenti scritti sono legati al priorato benedettino di San Giorgio e ai possessi nel territorio delle abbazie di Nonantola e di Breme, dove lentamente si fa strada una famiglia feudale, documentata come  “domini di Paucapalea” nel corso del XII secolo, legati inizialmente al Comune di Alba dal 1197 per poi schierarsi con Asti, sempre costantemente in lotta con i signori di Bra, Sommariva (Perno), Montaldo (Roero) e Testona per i predominio. I Pocapaglia, oltre alla signoria di Pocapaglia; assumeranno la cosignoria di Castagnole delle Lanze e di San Gillio. Per quanto riguarda il toponimo non è chiara l’etimologia, anche se potrebbe trattarsi di una corruzione della locuzione “Rocha Palea”, ossia una fortificazione palizzata, anche se la tradizione locale lo vuole legato alla scarsa produzione cerealicola.

Dopo il 1250, ai Pocapaglia subentrano i Cocconato per una parte del feudo, che mantengono fino al 1330 circa, mentre un’altra parte è venduta ai cosignori di Sommariva nel 1270.
I Falletti compaiono nel 1304, e compiono l’acquisizione completa del feudo poco dopo il 1332, alleati degli Acaja nella guerra contro il Marchesato di Saluzzo, nella primavera del 1342 custodiscono nel castello di Pocapaglia il marchese Tommaso II fatto prigioniero.
Nel 1346 i Falletti sconfiggono i De Brayda e gli armati provenzali a Pollenzo. Nel 1372 i Falletti fanno omaggio ai Savoia, ma solo per alcuni feudi; allo stesso tempo continuano la loro lotto col Comune di Bra, e con Antonio Porro, conte di Santa Vittoria e Pollenzo. La loro mutevole politica li porta nel 1407 a fianco dei marchesi di Monferrato, che procurerà loro ritorsioni da parte degli Acaja e dei Savoia: il feudo viene diviso e iniziano le alienazioni a terzi. Anche gli antagonismi in famiglia portano Giovanni Antonio Falletti a donare la sesta parte del feudo al marchese di Saluzzo. Lo stesso anno il paese è assalito dalle truppe di Francesco Bollero, capitano al servizio del re di Francia per il marchese di Saluzzo.

Stemma della famiglia Falletti

L’abitato subisce un altro saccheggio il 23 giugno 1706 per quattro giorni ad opera delle truppe francesi del La Feuillade accampate a Bra, con maltrattamenti agli abitanti e devastazione del castello.

Infine, nel 1784, i Falletti si estinsero e subentrarono i Caissotti di Chiusano dai quali, aboliti i feudi, la proprietà passa ai conti Charros Borré de la Chavanne.

Lo stemma del Comune, che non è stato formalmente riconosciuto, sembrerebbe una variazione dello stemma gentilizio dei Pocapaglia, che alzavano lo stemma: “Palato d’argento e d’azzurro, i pali d’argento caricati ciascuno di una crocetta patente, di rosso, quelli d’azzurro di una spiga di grano, d’oro, il tutto verso il capo”.

Stemma della famiglia Pocapaglia
Lo stemma civico si può blasonare: “d’azzurro, alle cinque spighe di grano unite in alto, nascenti dal colle argilloso, il tutto al naturale”.

 

Nota di Massimo Ghirardi

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“D’azzurro, alle cinque spighe di grano unite in alto, nascenti dal colle argilloso, il tutto al naturale”.

ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI

Stemma nella versione sannitica.

Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“Drappo di bianco…”

COLORI
ALTRE IMMAGINI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune