Comune di Perthes – (77)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Perthes è un comune del dipartimento di Seine-et-Marne, nella regione dell’Île-de-France, nella regione naturale del Gâtinais.

Secondo una leggenda locale il villaggio aveva nome di “Ville Joyeuse” ma “…venne chiamato Perte, perché tre fratelli del luogo, all’apertura della stagione della caccia, si uccisero vicendevolmente e la madre, appresa la terribile notizia, esclamò: – Ah ! Quelle perte cruelle… – (“Ah! Che perdita crudele…”) e il nome restò”.

Una leggenda differente afferma che l’esclamazione “Quelle perte!” sarebbe da attribuire ad un ignoto viaggiatore straniero che si trovò a transitare dalla regione dopo le tremende distruzioni dovute alle guerre.

Il toponimo nell’XI secolo è documentato come Pertœ (dal celtico: col significato di “cespuglio”) e, successivamente, anche come Spartes. Fu un possedimento, nella Diocesi di Sens, del Capitolo dei canonici di Notre-Dame di Melun, che erano signori della regione “in condominio” con i signori del castello di Mémorant (Jean De Mémorant, nipote di Pierre de Corbeil, arcivescovo di Sens, era signore di Perthes nel XII secolo).

Il castello di Mémorant venne parzialmente distrutto, nel 1359, durante il conflitto tra Carlo “il Malvagio” re di Navarra e Carlo V di Francia. Nel 1380, venne acquistato e abitato da Thomas de Pisan, astrologo di corte (la figlia, Christine, letterata ed erudita, scrisse la storia di Carlo V). Nel 1392, il feudo venne acquistato da Philippe de Méziéres, consigliere del re, assieme al palazzo del Petit-Mémorant; allorché il nobiluomo prese i voti nel monastero dei Celestini di Parigi nel donò i beni di Perthes all’Ordine (9 maggio 1393).

La famiglia dei Fleury acquisì, tra il 1588 e il 1789, la signoria del territorio, rilevandola dai Canonici di Melun e dall’Ordine dei Celestini. Dopo il furioso incendio che distrusse il villaggio, il 20 giugno 1762, i De Fleury donarono agli artigiani il legname necessario per la ricostruzione.

Lo stemma del Comune si blasona: “Tiercé en pairle; le premier de sinople à une grappe de raisin d’or, le second d’azur aux deux fasces ondées d’argent, le troisième de gueules chargé d’une gerbe de blé d’or surmontée d’une abeille de même” (Interzato in pergola; il primo di verde al grappolo d’uva d’oro, il secondo d’azzurro a due fasce ondate d’argento, il terzo di rosso caricato da un covone di grano d’oro sormontato da un’ape dello stesso).

Si tratta, con evidenza, di simboli riferibili ai due corsi d’acqua che bagnano il comune: il rio detto Ru de Rebais e il torrente Ecole, e alle attività agricole della zona: in particolare il patrimonio architettonico del villaggio annovera due antichi mulini ad acqua, il Grand Moulin e il Petit Moulin, risalenti all’epoca medievale e appartenuti ai Celestini. Fino al XIX secolo l’agricoltura era l’attività principale della zona: vino, frutti e verdure approvvigionavano i mercati di Milly, Melun, Fontainebleau e Parigi. Il rigido inverno del 1879 distrusse tutti gli alberi da frutto e generarò una grave miseria tra gli agricoltori. Alla fine del XIX secolo, grazie alla ferrovia, si insediarono numerose industrie, ma il comune conserva ancora un aspetto rurale.

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Interzato in pergola; il primo di verde al grappolo d’uva d’oro, il secondo d’azzurro a due fasce ondate d’argento, il terzo di rosso caricato da un covone di grano d’oro sormontato da un’ape dello stesso”.

Colori dello scudo:
argento, rosso, verde
Partizioni:
interzato in pergola
Oggetti dello stemma:
ape, covone, grappolo
Pezze onorevoli dello scudo:
fascia
Attributi araldici:
ondato, sormontato

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
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  • motto
  • istituzione nuovo comune