Comune di Pernumia – (PD)

Informazioni

  • Codice Catastale: G461
  • Codice Istat: 28061
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 3968
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 13.16
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Secondo quanto rintracciato presso archivi periferici e centrali un primo stemma di Pernumia

venne ideato nel 1870 dallo storico padovano Andrea Gloria.

 

Una lettera datata 1876 custodita all’Archivio di Stato di Venezia cita l’uso di uno stemma, ma non trae conclusioni certe. Allo stesso documento è unito un sigillo crociato di cui non viene data alcuna spiegazione.

 

L’attuale emblema, che è uno dei più antichi della provincia per quanto riguarda l’epoca di concessione, come ci ha indicato Roberto Ghidotti, fu ideato nel 1925 dallo storico locale L. Zanini, autore tra l’altro di un’interessante pubblicazione intitolata appunto “Notizie su Pernumia antica” ,

 

In origine furono proposti per la concessione i simboli oggi ufficiali in un campo tricolore (verde, bianco e rosso) ad esaltare la “Nuova Italia”.

 

Interessanti sono la corona (a cinque torri d’oro riunite da muriccioli d’argento) ed il cartoccio che avvolge lo scudo vidimato dalla Consulta Araldica (quindi corretto). Tali ornamenti risalgono ad una normativa precedente che fu evidentemente tollerata negli anni venti.

 

All’interno dello scudo viene rievocata la presenza di un castello posto a difesa dell’alto corso del Vigenzone, importante corso d’acqua che collegava fin dall’antichità la zona collinare euganea al mare Adriatico.

 

Per alcuni studiosi, nel secolo XIII il fortilizio si estendeva per quattro o sei ettari, grosso modo l’area dell’attuale centro di Pernumia, altri si limitarono a descriverlo ampio circa un ettaro.

 

Antonio de Alessio, giudice nel 1258, lo definisce fortissimo e posseduto dagli Ongarelli. Esso comunque doveva avere più l’aspetto di un isolotto fortificato che quello di un classico maniero medioevale.

 

Nella parte inferiore dello stemma è stato inserito un braciere ardente, figura caratteristica dell’arma gentilizia (pure troncata d’azzurro e di rosso) dei signori locali che dal paese trassero il cognome. La famiglia diede a Padova due giudici nel 1275, un Anziano nel 1261 e due notai (1261 e 1272).

 

Pietro da Pernumia fu insigne medico e curò Francesco I da Carrara durante la prigionia presso Galeazzo Visconti.

 

Giovanni Paolo da Pernumia scrisse il volume “Philosophia naturalis” edito a Padova nel 1570.

 

Per quanto riguarda il gonfalone, c’è da rilevare che nel Libro Araldico degli Enti Morali (volume I n. 281) esso viene descritto come “stendardo” in forma di gonfalone di colore bianco.

 

La sua concessione fu la prima in provincia di Padova dopo l’Unità d’Italia. In precedenza il Comune aveva invano richiesto l’ufficializzazione di un drappo di foggia simile allo stemma (sopra azzurro e sotto rosso).

 

 

 

Note di Giancarlo Scarpitta

 

 

Lo stemma attuale è stato indeato dallo Zanini nel 1925.

Notizia fornita da Riccardo Ghidotti

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Troncato, sopra d’azzurro al castello d’argento, aperto, torricellato di tre pezzi, merlati alla guelfa e finestrato, il mediano più alto di due, gli altri di uno del campo; sotto di rosso, al tripode antico, fiameggiato di cinque pezzi, il tutto d’oro. Ornamenti esteriori da Comune”.

Colori dello scudo:
azzurro, rosso
Partizioni:
troncato

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo di bianco…”

R.D. 3 aprile 1926

LL PP 24 ottobre 1926

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Regio Decreto (RD)
    concessione
    3 Aprile 1926