Comune di Palmiano – (AP)

Informazioni

  • Codice Catastale: G289
  • Codice Istat: 44056
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 208
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 12.57
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Il capoluogo di Palmiano sorge sulle colline del comprensorio ascolano, nella valle del torrente Fluvione. È uno dei comuni più piccoli della provincia: si estende per soli 12, 54 km².

Il toponimo, secondo la tradizione, deriverebbe dalla conformazione geologica del territorio, le colline che circondano il paese ricordano i rilievi del palmo di una mano, da ciò deriva la locuzione palmi mano. È documentato come Palumnianum in un atto di donazione di Corrado III al vescovo Presbitero di Ascoli del 1150.

Nei documenti conservati presso l’archivio del Catasto di Ascoli Piceno del 1381 la sua denominazione corrisponde a Palombiano ed è individuato come sindacatus palombianus.

Il comune è attestato dal 1299, mentre gli Statuti sono del XVI secolo.

Il castello venne costruito tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo dai monaci dell’abbazia di Farfa, alla quale appartenevano diversi territori tra le valli del Tronto e del Tenna, e dall’anno 900 è documentata anche la loro proprietà del territorio di Palmiano. Della importante fortificazione, parte del sistema difensivo di Ascoli, rimane oggi la torre di Pedara.

Nell’anno 1799, durante il periodo del Brigantaggio antiunitario, il borgo fu attaccato da bande di di fuorilegge che si riversarono nel suo territorio scendendo dalle vicine montagne e dichiarandosi, falsamente, difensori del Governo Pontificio; il paese venne saccheggiato e incendiato.. Le fiamme incenerirono anche la documentazione degli archivi del comune con grave danno per le memorie storiche di Palmiano.

Durante il periodo napoleonico ha assorbito il territorio del soppresso comune di Castel San Pietro.

Lo stemma presenta una palma in campo verde, con chiaro riferimento fonetico al toponimo. Ma gli antichi sigilli della comunità, risalenti al XVI secolo, mostrano tre monti all’italiana affiancati, quello centrale sostenente un putto di profilo che porta con la mano destra un ramo di palma, altro chiaro simbolo parlante per la locuzione “stringere la palma con la mano” ma è anche un chiaro riferimento alla chiesa parrocchiale di Sant’Angelo di Palomiano, come documentato nel 1299.

La sola palma venne rappresentata a partire dall’ultimo decennio del XIX secolo, forse per la interpretazione sbagliata dei sigilli, nel 1935 venne ripristinato lo stemma storico con il putto, poi nuovamente abbandonato ai giorni nostri.

Nota di Massimo Ghirardi

Bibliografia:

Carassai (Mario, a cura di). LE MARCHE SUGLI SCUDI. Atlante storico degli stemmi comunali, Andrea Livi Editore, Fermo 2015, p. 230.

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997, p.556.

Stemma Ridisegnato


Reperito da: Anna Bertola

Fonte: Michele Turchi

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Altre immagini



Profilo Araldico


Non ancora una blasonatura

Colori dello scudo:
verde

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


“Drappo di giallo…”

Colori del gonfalone: giallo

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune