Comune di Ottati – (SA)
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Info
- Codice Catastale: G192
- Codice Istat: 65086
- CAP: 0
- Numero abitanti: 761
- Altitudine: 0
- Superficie: 53.24
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Con DPR 18 marzo 2020 del è stato concesso al Comune di Ottati un nuovo stemma: “D’azzurro, al fagiano d’argento passante”. Esito della pratica di concessione avviata nel 2019 dal sindaco Eduardo Doddato per la sostituzione dello stemma precedente: “partito: il primo di rosso alla gru [SIC] posato sulla centrale, più alta, di tre cime di un monte all’italiana, il tutto d’oro e movente dalla punta; il secondo d’azzurro alla figura di san Michele Arcangelo, senza ali, nimbato e vestito dalla corta tunica, calpestante il serpente e tenente la bilancia con la mano sinistra e una lancia con la mano destra, il tutto al naturale”.
La figura della “fasana” (o “fasanella”, femmina del fagiano, Phasianus colchicus Linnaeus, 1758) è ripresa dalle sculture romaniche del chiostro del Santuario della Madonna del Cardoneto, da un capitello di Francesco da Sicignano (XV sec.), e anche in uno scudo sorretto da un angelo nell’architrave del portale della Chiesa di San Biagio.
L’emblema è stato definito con il contributo dello studioso locale Giuseppe Bamonte e realizzato graficamente da Anna Maria Pugliese.
Ottati è l’erede dell’antico castello di Phasanella, eretto dalla popolazione di origine greca dei phasi, che utilizzavano monete col’effige del fagiano.
Nel medioevo Phasanella fu sede dell’omonima baronia. Armi della famiglia Fasanella erano un fagiano d’argento in campo azzurro.
Le origini di Ottati si fanno risalire all’XI secolo, quando alcuni pastori provenienti da Fasanella scelsero questa favorevole posizione per fondare un nuovo insediamento con ospedale, dedicato alla SS. Annunziata.
Lo spopolamento di Fasanella comportò il nascere della polemica fra Ottati e Sant’Angelo circa la primogenitura di Fasanella, “… per l’insegna del fagiano e per il mercato di San Manfredi”.
Tra S. Angelo ed Ottati vi fu più di uno scontro, finché nel 1557 si giunse ad un arbitrato: nel laudo conclusivo fu deciso che, per significare l’origine comune di entrambi i paesi, le antiche insegne fossero combinate in uno scudo partito per entrambi:
- per Sant’Angelo fosse uno scudo diviso per mezzo da una linea, recante nella parte destra l’immagine dell’Arcangelo San Michele e nella parte sinistra un fagiano;
- per Ottati uno scudo diviso per mezzo da una linea, recante nella parte destra un fagiano, antico emblema del paese, e nella parte sinistra l’immagine dell’Arcangelo San Michele.
Per quanto riguarda il mercato si stabilì, definitivamente, fosse di Ottati.
Don Raffaele Tardio, nel suo studio sulla parrocchia di San Biagio di Ottati, ci ricorda che nel Santuario del Cardoneto, di fronte all’arco maggiore, fu posto lo stemma del comune il Fagiano, con l’iscrizione ora scomparsa: Questo è lo stemma della patria, derivato dallo stemma di Fasanella.
La Fasana appare sulla campana grande della Parrocchiale, datata 1724, conservata in chiesa sin dall’abbattimento del campanile. Anche il piedistallo della statua di San Biagio, dono degli ottatesi emigrati in America nel 1882, reca nella parte anteriore il fagiano, simbolo della comunità.
Poi nel 1983 il Comune di Ottati chiese la concessione dello stemma, ma per una serie di errori, fu concesso all’Ente uno stemma partito, raffigurante una gru [SIC] e San Biagio. La Fasana scomparve dallo stemma di Ottati.
Sant’Angelo, per suo conto, ha adottato uno stemma con il solo arcangelo Michele.
Note di Massimo Ghirardi
STEMMA RIDISEGNATO

Fonte: Archivio Centrale dello Stato
Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“D’azzurro, al fagiano d’argento passante. Ornamenti esteriori da Comune”.
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
Stemma precedentemente in uso.
“Partito: il primo di rosso alla gru [sic] posato sulla centrale, più alta, di tre cime di un monte all’italiana, il tutto d’oro e movente dalla punta; il secondo d’azzurro alla figura di san Michele Arcangelo, senza ali, nimbato e vestito dalla corta tunica, calpestante il serpente e tenente la bilancia con la mano sinistra e una lancia con la mano destra, il tutto al naturale”.

LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune