Comune di Ossimo – (BS)

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Info
  • Codice Catastale: G179
  • Codice Istat: 17128
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 1462
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 14.83
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

« Descendendo poi alla terra di Malegno,
et indi ascendendo ad un alto monte si trova il Commun de Ossemo,
qual contiene due terre,
cioè: Ossemo di Sopra, Ossemo di Sotto »

(Guovanni da Lezze, “CATASTICO BRESCIANO” 1610)

Un documento del vescovo Ramperto di Brescia, duca della Valcamonica, ci testimonia l’esistenza di Ossimo nell’843, riportato come ANSEMO, che il presule dona al monastero bresciano dei Santi Faustino e Giovita, in un documento del quale è citato come USSIUM nel 950.

Il territorio nel Medioevo era composto dai due nuclei di OSSEMO DI SOPRA e OSSEMO DI SOTTO che, saranno a lungo due centri separati, almeno fino al 1658. I vescovi di Brescia ne infeudarono diverse famiglie nobili, tra le quali le più eminenti furono i Ronchi e i Federici.

Lo stemma del Comune è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica del 16 novembre 1933, dove si blasona (non proprio correttamente): “D’azzurro sabaudo a tre torri aperte e finestrate di nero; al 2° partito: al 1° d’argento alla ruota a pale di nero; il 2°d’azzurro all’abete fogliato sradicato al naturale1”.

L’azzurro “sabaudo” è un preziosismo tecnicamente inutile e il blasone è sbagliato secondo la norma, più correttamente dovrebbe essere: “Troncato-semipartito: al primo d’azzurro a tre torri aperte e finestrate di nero; al secondo d’argento alla ruota di mulino di nero; al terzo d’azzurro all’abete al naturale”.

Le tre torri dello stemma alludono, forse, alle antiche fortificazioni medioevali, e rappresentano i tre principali nuclei del Comune, i citati OSSIMO SUPERIORE (sede municipale) e OSSIMO INFERIORE, e la borgata di COGNO che fino al 1963 faceva parte del Comune (in quell’anno ne verrà distaccata per andare a formare il nuovo Comune di Piancogno); la ruota indica la forza motrice dell’acqua che ha permesso in passato l’insediamento di numerosi opifici (non solo mulini); l’abete richiama invece le vaste estensioni boschive dell’Altipiano del Sole, tra Ossimo e Borno.

Lo stemma è curiosamente gemello di quello del Comune di Medesano (Parma): si tratta di un caso di omonimia araldica.

(1): nelle figurazioni correnti l’abete è “nodrito” dalla campagna erbosa.

Nota di Massimo Ghirardi

 

Bibliografia:

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997.

Foppoli M., STEMMARIO BRESCIANO. Gli stemmi delle città e dei comuni della provincia di Brescia. Provincia di Brescia/Grafo, Brescia 2011.

Ricardi M.-Pedersoli G., GRANDE GUIDA STORICA DI VALCAMONICA, SEBINO, VAL DI SCALVE, Ed. Toroselle, Cividate Camuno, 1992.

BLASONATURA

“Troncato:al 1° d’azzurro Sabaudo, a tre torri aperte, e finestrate di nero; nel 2° partito: al primo d’argento alla ruota a pale di nero; al secondo d’azzurro all’abete fogliato sradicato al naturale. Ornamenti esteriori da Comune”.

SMALTI
OGGETTI
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BLASONATURA

“Drappo di azzurro…”

COLORI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Regio Decreto (RD)
    concessione
    16 Novembre 1933

    LL.PP. 12 aprile 1934


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