Comune di Nomaglio – (TO)
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Info
- Codice Catastale: F927
- Codice Istat: 1167
- CAP: 0
- Numero abitanti: 320
- Altitudine: 0
- Superficie: 3.08
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
In latino “Fundus Nomalius”, cioè “la terra di Nomalius”, dal nome personale di un oscuro personaggio e che ha probabilmente dato origine al toponimo di Nomaglio.
Storicamente ebbe una certa rilevanza per aver ospitato la residenza dei signori di Settimo Vittone, gli Enrico, feudatari di molte località del circondario, dai rami di Giampietro discesero gli Enrico di Guampietro, poi solo Giampietri, che furono conti di Montestrutto, Quincinetto, Tavagnasco e Nomaglio, poi estintisi nel XVIII secolo, nei Mola di Beinasco, provenienti da Carignano, a loro volta discendenti da Giacomo Mola, signore di Carmagnola nel XII secolo, che assunsero il cognome Mola di Nomaglio.
Lo stemma civico però presenta la figura di una “maglio” meccanico d’oro, adottato quale figura emblematica per l’assonanza con il nome del Comune.
È stato concesso, unitamente al gonfalone, con D.P.R. n. 4142 del 15 settembre 1988, dove si blasona: “Troncato: nel primo, di rosso, all’antico maglio da ferriera, di oro; nel secondo, interzato in palo, di rosso, di azzurro, di rosso, alla bordatura d’oro. Ornamenti esteriori da Comune”.
Il gonfalone è descritto come: “Drappo di azzurro riccamente ornato di ricami d’argento Le parti di metallo ed i cordoni sono argentati. L’asta verticale è ricoperta di velluto azzurro, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia è rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento”.
Il maglio, sorta di grande martello a uno o più teste, era uno strumento azionato dall’energia idraulica, utilizzato per la battitura di diversi materiali (lana, carta, metalli…) molto diffuso fin dall’antichità. Quello adottato nello stemma è un tipo “da ferriera”, quindi destinato alla lavorazione dei metalli estratti dalle locali antiche miniere.
Si può considerare un simbolo dell’economia industriale rurale, anche se, in loco, erano più diffusi i mulini ad acqua, come quello ancora esistente e specializzato nella macinatura delle castagne (e oggi parte integrante dell’Ecomuseo della Castagna).
La tradizione popolare vuole che un maglio idraulico sia effettivamente esistito nella zona, annesso ad una fucina, che sarebbe però stato distrutto da una grande frana che generò la locuzione “No maglio!” (‘non più il maglio’).
Nota di Massimo Ghirardi
Bibliografia:
AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997, p. 523.
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Massimo Ghirardi
Reperito da: Anna Bertola
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Troncato: nel primo, di rosso, all’antico maglio da ferriera, di oro; nel secondo, interzato in palo, di rosso, di azzurro, di rosso, alla bordatura d’oro. Ornamenti esteriori da Comune”.
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
GONFALONE RIDISEGNATO

Disegnato da: Bruno Fracasso
GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo di azzurro riccamente ornato di ricami d’argento Le parti di metallo ed i cordoni sono argentati. L’asta verticale è ricoperta di velluto azzurro, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia è rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento”.
COLORI
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune