Città di Mortara – (PV)

Informazioni

  • Codice Catastale: F754
  • Codice Istat: 18102
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 15673
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 52.12
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

La città di Mortara alza uno stemma ovale, contornato di fogliami cadenti, cimato da corona marchionale. Le origini si fondano sulla storia e sulla leggenda che, in questo caso, viaggiano di pari passo.

Mortara era al margine di un’immensa foresta, la silva pulcra, continuazione della silva carbonara, stesa tra il Ticinus e il Terdubium, nella quale abbondava la selvaggina.

Si narra che la pia regina Teodolinda, baciato Agilulfo, duca di Torino, e fattolo suo sposo, avviandosi da Lomello a Monza, fosse transitata per una via della selva, che tuttora porterebbe il nome Viale della Regina, in fondo alla quale sarebbe stato l’abbeveratoio dei cervi.

Lo stemma della città, come riportato dal Pavesi, ebbe diverse versioni: raffigurato su una lettera del 17 giugno 1462 inviata alla duchessa Sforza, nel quale vi era solamente il mortaio, oppure in un sigillo del 1572 come un semplice partito, da una parte il mortaio e dall’altra il cervo spaventato, cioè con le zampe anteriori alzate.

Diversi studiosi hanno forzato la leggenda per giustificare il nome di Mortara e di conseguenza lo stemma.

Lo storico Carlo Romussi, citato nella relazione storica dello stemma, afferma che l’origine del nome [sembra] derivi dalla parola mortarium ed è per questo che il cervo si abbevera presso un mortaio.

Lo storico Colli scomoda il celtico, e trova una parola, mortair, che significa luogo paludoso, nelle cui bassure e straripamenti dell’Arbogna dovevano essersi formati degli stagni. Alla stessa conclusione arriva anche il Pavesi, però prendendo l’origine latina mortarium con il significato di stagnum, receptaculum aquae stagnantis.

Il professore crede fermamente che il mortaio sia stato messo nello stemma come simbolo di bacino d’acqua e che poi in seguito siano stati aggiunti la quercia per indicare la selva e il cervo, spaventato o passante, ma affatto immaginario, anzi, un tempo comune in quelle boscaglie.

Per cui è più facile pensare che dallo stemma si sia creata la leggenda piuttosto che il contrario.

La quercia potrebbe anche significare la forza di questo luogo e il cervo nobiltà antica (si veda a tale proposito lo stemma di Albuzzano).

Nella delibera del 30 giugno del 1967 il consiglio comunale approvò lo stemma e dispose all’unanimità di chiedere ufficialmente la concessione dello stemma e del gonfalone usati ab antiquo con la corona patriziale e il titolo di città. A corredo della delibera fu inoltrata tutta una documentazione tra cui diverse copie fotostatiche di alcuni documenti, taluni risalenti all’inizio del 1700, in cui si dimostrava che Mortara possedeva già il titolo di città: in particolare un decreto del 1707 rinvenuto nell’Archivio Storico di Torino, del duca Amedeo IV di Savoia indirizzato alla città di Mortara.

Per quanto riguarda, invece, la corona patriziale, si faceva presente che sin dal 1848 il paese ne faceva uso nei suoi stampati e sigilli.

Nel completare la descrizione dello stemma di Mortara, bisogna notare che il capo dell’Impero in realtà è un capo di Svevia, nel quale il fondo su cui è caricata l’aquila è d’argento.

Una rappresentazione di questo stemma la si può vedere proprio nell’inquartato della Provincia di Pavia, raffigurante lo stemma della città.

È lo stesso Pietro Pavesi ad assicurare che il capo è d’argento e non d’oro.

Tuttavia il decreto di concessione liquida il problema con l’assunzione del classico capo dell’Impero.

 

 

Genovese C. 2012 – LA PROVINCIA DI PAVIA – Gli stemmi civici del Pavese, della Lomellina e dell’Oltrepò, pp. 228-229.

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


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Profilo araldico


“D’azzurro al cervo passante su campagna di verde, addestrato da un mortaio di nero e da un albero al naturale; il tutto abbassato al capo dell’Impero. Lo stemma è circondato da due rami di quercia e di alloro legati in decusse da un nastrino e sormontato da corona patriziale”.

Colori dello scudo:
azzurro, oro
Partizioni:
capo
Oggetti dello stemma:
albero, campagna, capo dell'Impero, cervo, mortaio
Attributi araldici:
abbassato, addestrato, passante

Gonfalone ridisegnato


Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


“Drappo di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    26 Novembre 1969

    Regio Decreto (RD)
    concessione
    1 Marzo 1707

    Città del Regno di Sardegna.