Città di Monza – (MB)

Informazioni

  • Codice Catastale: F704
  • Codice Istat: 15149
  • CAP: 20052
  • Numero abitanti: 122712
  • Nome abitanti: monzesi
  • Altitudine: 162
  • Superficie: 33.02
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 16.0

Storia dello stemma e del comune

Forse un’oscura figura femminile di nome Modicia diede origine ad un insediamento latino: VICUS MODICIA appunto, corrotta poi in MOCIA (pronunciato “mozia”), e soggetto al Municipium di Mediolanum (Milano).

Nel VI secolo la regina longobarda Teodolinda edificò un palazzo, con annessa una basilica dedicata a San Giovanni Battista, nel luogo dove il re ostrogoto Teoderico (detto anche Teodorico, il cui nome vero era Dietrich von Bern) precedentemente ebbe un palazzo per la sua corte durante il periodo estivo.
Questo evento determinò l’ascesa della città di Monza e il suo ruolo storico di sede “stagionale” della corte reale.

Secondo la tradizione fu l’imperatore Ottone III nell’XI secolo concesse alla città il sigillo con lo stemma attuale, ma le fonti attestano anche un altro simbolo antico per il Comune: una sfera rossa reticolata di nero in campo d’argento.

Nel XII secolo ebbe ordinamento di libero Comune, grazie al privilegio di Federico I Barbarossa, e iniziò in quel periodo la costruzione del palazzo dell’Arengario. La crescente ricchezza della città permise anche la ricostruzione della cattedrale nel 1250.

Nel 1324 il territorio di Monza venne annesso al Ducato dei Visconti di Milano.

Anche Ferdinando I d’Asburgo, incoronato re d’Italia il 6 settembre 1838, nel 1775 aveva fatto costruire un palazzo di rappresentanza per la sua corte detto, per questo, Villa Reale.
Lo stesso imperatore riconobbe lo stemma attuale alla città, con diploma del 6 maggio 1835, con il motto EST SEDES ITALIÆ REGNO MODŒTIA MAGNI.

Napoleone la nominò “città imperiale” e vi stabilì la corte estiva del Vicerè, nominado Monza capoluogo del Distretto della Brianza, situazione oggi ripresa: Monza è il capoluogo della Provincia di Monza-Brianza.

LA CORONA FERREA

E’ il simbolo, non solo araldico, della città ed è attributo per antica tradizione (risalente ai Longobardi) del Re d’Italia (mentre quella reale portata dai Savoia è, propriamente, quella del Regno di Sardegna).

Secondo la leggenda Sant’Elena, madre di Costantino, nel 321 all’età di 79 anni si recò a Gerusalemme dove ritrovò le reliquie della Passione di Gesù: frammenti del legno delle tre croci del Golgota e i rispettivi chiodi; con uno di questi fece un sottile diadema che donò al figlio imperatore, il quale la affidò alla cattedrale di Santa Sofia di Costantinopoli. Qualche tempo dopo vi furono applicate le sei piastre d’oro finemente decorate (forse in origine spille per mantello).

Nel VI secolo Tiberio II Augusto, imperatore di Costantinopoli la donò a papa Pelagio II, affidandola al legato pontificio a Bisanzio, il diacono Gregorio Anicio, che diverrà papa con il nome di Gregorio I (meglio noto come san Gregorio Magno).
Riconoscente alla regina Teodolinda, per l’appoggio nella conversione dall’arianesimo del suo popolo, papa Gregorio le donò la preziosa reliquia che venne utilizzata per l’incoronazione del re Agilulfo suo marito, da allora la corona venne quasi sempre conservata nella basilica di San Giovanni Battista di Monza.

Nel 888 servì per la cerimonia di incoronazione a Milano di Berengario I del Friuli a Re d’Italia, il quale divenuto imperatore associò il titolo legato al Regnum Italiæ a quello imperiale. Da allora lo stesso titolo di Re d’Italia consentì l’elezione al trono imperiale e la consacrazione in San Pietro in Roma (fino alla quale gli eletti restavano tecnicamente “solo” Re di Germania e d’Italia), in seguito gli imperatori (quasi tutti di stirpe tedesca) hanno reso indissolubili i due titoli.

Tutto questo non impedì nel 1273 ai Torriani, signori di Monza, di impegnare la Corona Ferrea come garanzia di un ingente prestito; fu riscattata da Ottone Visconti solo nel 1319.
Successivamente fu prelevata ed inviata ad Avignone con la corte papale.

Nel 1530 fu portata a Bologna per l’incoronazione imperiale di Carlo V (la sede venne scelta in sostituzione di Roma, che l’imperatore aveva messo orrendamente a sacco qualche tempo prima).

Un’altra consolidata tradizione vuole che il 26 maggio 1805, a Milano, Napoleone I Bonaparte la ponesse con le proprie mani sul suo capo pronunciando la frase “Dio me l’ha data, guai a chi la tocca”.

Nel 1878, come detto, servì per l’incoronazione di Ferdinando I d’Asburgo-Austria.

Come simbolo del rinato Regno d’Italia, fu utilizzata anche per i cortei funebri di Vittorio Emanuele II nel 1882 e di Umberto I nel 1900 (assassinato proprio a Monza dall’anarchico Gaetano Bresci).

Note di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Reperito da: Andrea Caldi

Fonte: Unione Specialisti Artigiani s.r.l.www.usabandiere.it

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


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Profilo araldico


“D’azzurro, alla corona ferrea sormontata da una croce greca, il tutto circondato da una fascia d’argento, con il motto: “EST SEDES ITALIAE REGNI MODOETIA MAGNI””.

Colori dello scudo:
azzurro
Oggetti dello stemma:
corona ferrea, croce greca, motto
Pezze onorevoli dello scudo:
fascia
Attributi araldici:
circondato, sormontato

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


“Drappo troncato di rosso e di bianco…”

Colori del gonfalone: bianco, rosso
Partizioni del gonfalone: troncato
Profilo Araldico

“Drappo partito di bianco e di rosso caricato al centro dello stemma comunale”.

bandiera ridisegnata
bandiera Ufficiale
no bandiera
Altre Immagini
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    29 Maggio 1933

    Regio Decreto (RD)
    concessione
    11 Aprile 1816

    Not. I.R. 11 aprile 1816; città regia dal 1857.