Comune di Moissac – (82)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Moissac è una cittadina del Dipartimento del Tarn-et-Garonne, nella Regione del Midi-Pyrénées.

Porta oggi uno stemma che si blasona: « De gueules à la croix vidée cléchée d’or pommetée d’argent de douze pièces, au chef couzu d’azur chargé de trois fleurs-de-lys d’or »

In italiano: “Di rosso, alla croce vuota, inchiavata [alias: di Tolosa] d’oro, pomettata d’argento, al capo cucito d’azzurro caricato di tre gigli d’oro”.

 

La versione della croce dello stemma civico deriva da una delle piastrelle intarsiate dell’abbazia di Moissac, quadrangolari di circa 12 cm di lato, realizzate alla fine del XIII secolo per iniziativa dell’abate Bertrand de Montaigu (1260-1295).

Lo stemma però compare già sul sigillo di Moissac utilizzato nel 1243 (su un documento che registra il giuramento degli  abitanti e dei consoli del Comune di Moissac per il mantenimento della pace conclusa tra il re Luigi IX “il Santo” di Francia e Raymond VII conte di Tolosa).

Nel 1622 la città è conquistata da Luigi XIII di Francia. Nel 1863 cede una porzione del suo territorio (altrettanto fa il Comune di Lanfrançaise) per formare il nuovo Comune di Lizac.

La Croce detta “di Tolosa”, “Occitana” come pure “del Languedoc” deriva dallo stemma dei Conti di Tolosa, che si blasona: “Di rosso, alla croce patente vuota, inchiavata, e pomata (o pomettata) d’oro”: si dice vuota perché lascia vedere lo smalto del campo nei bracci, chiavata o inchiavata perché questi ultimi rassomigliano agli ingegni della chiave, e pomata o pomettata perché ogni punta è guarnita da una piccola sfera.

Compare nel sigillo del Conte Raimondo V nel 1165. Viene rapidamente adottata nel sud-ovest della Francia, nei territori del dominio Tolosano, e rappresenta uno dei più antichi emblemi araldici europei.

Di questo notissimo simbolo esistono numerose interpretazioni, spesso fantasiose: Henri Rolland, nel 1950, afferma che l’origine va fatta risalire al XII secolo e riferita al feudo della contea di Vernasque (a nord della Durance) nel Marchesato di Provenza, suddivisa tra il conte di Tolosa e quello di Forcalquier.

Roger Camboulives nel 1966 la ritiene un emblema solare, nel quale le dodici sfere rappresenterebbero le case dello Zodiaco, e attribuita all’arcivescovo di Costantinopoli Nestorio (V secolo), l’apostolo della dottrina cristiana della “Doppia Natura” umana e divina di Cristo (considerata eretica) che da lui prende nome, alcuni esemplari di questa croce sono stati ritrovati nel Turkestan cinese. Essa sarebbe arrivata nel Tolosano attraverso l’Italia e la Provenza nel X secolo.

Secondo Pierre Saliès (rivista “Archistra” dicembre 1994) essa deriva dalla croce di Gerusalemme.

Di fatto la croce ricorda molto quella “Pisana” (che, però è “piena”) che risale al 1156 e che, per alcuni, ne sarebbe la derivazione (ipotesi avvallata anche da sindaco di Tolosa che, nel 2006, in occasione delle Olimpiadi Invernali di Torino affermò che “…La nostra Croce di Tolosa è la Croce di Pisa”).

Il motivo della croce di Tolosa è utilizzato anche da numerosi Comuni il cui territorio corrisponde, in tutto o in parte, a quello dell’antica Contea di Tolosa. Compare anche sulla “Bandiera della nazione Occitana” a rappresentare le popolazioni di lingua e cultura d’Oc (in Italia diffuse nelle “Valli Occitane” del Piemonte e della Calabria), come anche sulle bandiere regionali della Linguadoca e del Limosino. Talvolta si completa della stella a sette punte, caricata in cuore, che simboleggia le sette regioni storiche dell’Occitania.

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs/Pdc


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Profilo araldico


“Di rosso, alla croce vuota, inchiavata [alias: di Tolosa] d’oro, pomettata d’argento, al capo cucito d’azzurro caricato di tre gigli d’oro”.

Colori dello scudo:
azzurro, rosso
Partizioni:
capo

LEGENDA

  • stemma
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  • istituzione nuovo comune