Comune di Mèze – (34)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Mèze è un comune francese situato nel dipartimento dell’Hérault, nella regione dell’Occitania.

I suoi abitanti sono chiamati mézois e mézoises.

 

Anticamente si chiamava “Mesua” e il nome verrebbe dal fenicio “Mansa” che significa: “luogo elevato dal quale si alza un fumo”. Forse questo deriva dal fatto che i fenici accendevano un falò per guidare i loro battelli.

Alcuni però prediligono partire dal greco che con “Mesua” verrebbe da “mezzo” poiché il villaggio è collocato al centro dello stagno.

 

È probabile che il comune fosse popolato da popolazioni iberiche. È stata abitata dai feniciche vi si potevano riparare dai venti e dalle tempeste.

In seguito, venne abitata dai Foceni che l’utilizzarono come tappa verso la Spagna e che vi si stabilirono stabilmente.

Durante il periodo romano fu utilizzata da Annibale come punto di appoggio logistico

Nel 49 a.C. venne completamente occupata dai Romani e divenne una città prospera.

Successivamente la città venne occupata dai saraceni che furono cacciati solamente dalle truppe di Carlo Martello. La città venne ripopolata da Carlo Magno con degli spagnoli venuti in Francia.

Nel XIII secolo i “guardiani della fede cattolica” incoraggiarono le spedizioni contro i catari. Le truppe di Simone di Monfort investirono la regione attirati dalle ricchezze. Mèze cadde nelle loro mani e l’arcivescovo di Agde divenne signore della città.

Finalmente, nel 1229, Mèze divenne parte integrante del regno di Francia.

Così I signori della città smisero di risiedere nel castello che decadde progressivamente.

Nel 1347, Mèze non sfuggì alla peste nera.

Durante la Riforma, I protestanti si rifugiarono e occuparono prevalentemente al Sud, ma Mèze rimase cattolica.

Nel 1552, allorché la guerra si estende su tutto il regno, Louis de Condé incoraggia i protestanti a sollevarsi. Mèze viene assediata e saccheggiata. Solo un riscatto le permise di liberarsi degli assedianti. Solo l’editto di Nantes porta la pace.

La nascita di comunità di penitenti portarono un po’ di sollievo alle popolazioni prpovate.

La peste ritorna nel 1630.

 

Le armi di Mèze si blasonano così: «D’azur à un agneau pascal d’argent tenant de sa patte senestre de devant une longue croix de sable avec une banderole d’or, chargée d’une croix pattée de gueules, pendante de la longue croix et attachée avec des cordons d’azur, d’argent et de gueules».

In italiano “Di azzurro a un agnello pasquale d’argento tenente con la sua zampa sinistra anteriore una lunga croce nera con una banderuola di oro, caricata di una croce patente di rosso, pendente dalla lunga croce e attaccata con cordoni di azzurro, d’argento e di rosso”.

Lo stemma ha una curiosa origine: contrariamente a quanto si potrebbe pensare non ha alcun riferimento patronale, ma, durante la crociata contro gli Albigesi, Pierre de Mèze, vassallo di Raimond de Béziers, prese le parti dei Catari. Così il 29 luglio 1209, Simon de Montfort si impossessò della signoria di Mèze e impose alla città, in segno di sottomissione l’agnello pasquale portante la croce. Questo andò a sostituire lo stemma precedente costituito da tre rose rosse poste sullo stemma o sullo scaglione di nero.

Lo stemmario del d’Hozier riporta lo stesso stemma.

 

 

Note di Bruno Fracasso

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Stemma Ufficiale


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Bozzetto originale acs/Pdc


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Profilo araldico


“Di azzurro a un agnello pasquale d’argento tenente con la sua zampa sinistra anteriore una lunga croce nera con una banderuola di oro, caricata di una croce patente di rosso, pendente dalla lunga croce e attaccata con cordoni di azzurro, d’argento e di rosso”.

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
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  • motto
  • istituzione nuovo comune