Città di Merano –Meran (BZ)

Informazioni

  • Codice Catastale: F132
  • Codice Istat: 21051
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 38229
  • Nome abitanti: meranesi
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 26.33
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Il toponimo di Merano è chiaramente derivato dal latino: indica un fondo di tale Marius, successivamente mantenuto nelle denominazioni successive tutte di derivazione latina. Nel 15 a.C. infatti i Romani occuparono l’intera Valle dell’Adige e costruirono l’accampamento militare denominato CASTRUM MAJENSE per il controllo della via per i valichi alpini: posizione che farà la fortuna della città nei secoli successivi.

Nel XIII secolo ottiene il titolo di “città” e il rango di capitale del “Burgraviato” del Tirolo soggetto ai conti dell’omonima dinastia.

Nel 1363 l’ultima erede dei conti di Tirolo, Margherita Maultasch, abdicò in favore degli Asburgo che, nel 1420, spostarono la residenza comitale a Innsbruck.

Lo stemma è conosciuto dal XIV secolo: il più antico sigillo della Comunità risale al 1353, mentre del 1390 è la prima rappresentazione a colori.

Presenta la tipica aquila rossa dei conti di Tirolo, con le ali caricate dei tipici “kleestengel” (“steli di trifoglio”) appoggiata ad un arco a tre fornici gotici merlato alla ghibellina, figurazione che indica “dominio” sulla città di Merano che fu anche capitale dello Stato (castel Tirolo, dal quale ha preso l’agnome la dinastia, è assai prossimo: oggi Comune autonomo con la denominazione di Tirolo/Tirol).

Nelle figurazioni antiche l’aquila è nascente da un muro merlato con due torri senza porte, forma molto diffusa in area germanica, coronata d’oro e avente una ghirlanda verde come collare e segno d’onore (da confrontare con l’attuale insegna del Tirol Austriaco).

“D’argento all’aquila di rosso priva di corona, rostrata e membrata d’oro, il volo caricato di due spranghette dello stesso, seduto con gli artigli su un muro al naturale toccante i bordi, merlato alla ghibellina di quattro pezzi e aperto di tre archi nei quali si vede la coda.

Durante la dittatura fascista furono concesse nuove armi nel 1928: esse prevedevano l’aquila rossa (senza corna e ghirlanda) nascente da un muro con cinque merli (o piccole torri), posto su una campagna verde seminata di trifogli. Lo scudo era timbrato dalla corona civica italiana del rango di Comune.

Nel 1945 furono ripristinate le armi storiche.

Il Comune attuale comprende anche i territori dei Comuni soppressi di Quarazze/Gratsch e Maia/Mais.

MAIA, il cui territorio (costituito dai centri di Maia Bassa/Untermais e Maia Alta/Obermais) dal 1923 è aggregato al Comune di Merano/Meran, aveva anch’esso dal 1907 l’aquila tirolese quale emblema, ma caricata da uno scudetto azzurro con un ala d’argento.

Note di Massimo Ghirardi
Si ringraziano Andreas Kerschbaumer e Martin Axel Lugger per la preziosa collaborazione.

[Per maggiori informazioni vedi anche Provincia Autonoma di Bolzano, Glorenza, Tirolo, Vipiteno]

Bibliografia:

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA Utet, Torino 1997 (prima edizione 1990).
Provincia Autonoma di Bolzano-Altoadige, MANUALE DELL’ALTO ADIGE, Giunta Provinciale, Bolzano 2004.
Prünster (H.), DIE WAPPEN DER GEMEINDEN SÜDTIROLS. Etschlandbücher,
Veröffentlichungen des Landesverbandes für Heimatpflege in Südtirol, Band 7, Bolzano 1972.
Tolomei (Ettore), PRONTUARIO DEI NOMI LOCALI DELL’ALTO ADIGE. Istituto di Studi per l’Alto Adige, Roma 1935.

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’argento all’aquila di rosso priva di corona, rostrata e membrata d’oro, il volo caricato di due spranghette dello stesso, seduto con gli artigli su un muro al naturale toccante i bordi, merlato alla ghibellina di quattro pezzi e aperto di tre archi nei quali si vede la coda”

Colori dello scudo:
argento

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo partito di bianco e di rosso…”

Colori del gonfalone: bianco, rosso
Partizioni del gonfalone: partito

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Regio Decreto (RD)
    concessione
    13 Dicembre 1928

    Regio Decreto (RD)
    concessione

    Città dell’Impero Austro-Ungarico dal 1317.